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18 Settembre – Il labirinto e la strega
I nostri si ricongiungono alla caverna, dove individuano un oggetto magico sull'altare e dei poteri latenti in colonna e braciere. Victor si sbarazza agevolmente dello zombie, poi il gruppo esamina l'altare, pieno di simboli oscuri. Vi è una sorta di calotta di metallo, che possiede un potere oscuro. In una colonna c'è una leva, superata la diffidenza Victor prova a tirarla, avvertendo un freddo intenso. D. prova a sua volta, senza fermarsi, sbloccando così un passaggio.
I nostri giungono nell'atrio di un labirinto, provano vanamente ad orientarsi fino a quando Joaquin individua delle tacche incise nelle pareti anguste, nei pressi delle svolte. Seguendo la doppia tacca, il gruppo arriva ad un corridoio più ampio, dove ci sono due teschi scolpiti. Si sente un rumore metallico, poi dal buio sbucano due scheletri con scudo e scimitarra. I nostri se ne liberano, scoprendo che i non-morti erano tenuti da catene, che terminavano in due nicchie nel muro, più avanti. Raggiunta la fine del condotto e trovata una porta, D. scassina la serratura, i nostri entrano e costringono facilmente alla resa un certo Brandorf, colui che aveva scatenato su di loro l'uomo-leone e i non-morti. Per avere salva la vita egli racconta ciò che sa di Rolgar, Ghor e di una certa strega. Egli conduce il gruppo alla caverna e mostra lo zombie, che è proprio Rolgar, punito da Ghor per i suoi errori. Brandorf dice che l'unico a poter sapere qualcosa di più su Ghor è Reik Muller, l'uomo brizzolato.
I nostri si fanno condurre dalla strega, una donna imprigionata con la figlia a cui Rolgar chiedeva pozioni e intrugli. Ella racconta ciò che sa e accetta di produrre la sostanza gassosa con cui Victor vuole combattere il nemico. Giunti però al portone, i nostri sentono vari rumori: alcuni scheletri stanno per sopraffare due atterriti marinai della barca che ha condotto il gruppo fino alla Rocca.