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5 Giugno – Amici dei Nani
I nostri eroi si svegliano al posto di guardia, confortati dal lungo sonno. Fra i nani serpeggia un certo fermento, pare infatti siano stati avvistati degli ostili vicino agli ingressi della fortezza. I nostri sono convocati dal generale Ranulf, e vanno quindi nel cuore della fortezza. Darbli li accoglie e dice loro che hanno ricevuto l’onore di poter entrare nella fortezza, privilegio concesso a pochi al di fuori del popolo nanico. Ranulf li accoglie in una stanza molto elegante sopra un’isola di roccia all’apparenza sospesa nel vuoto. Egli interroga il gruppo sui fatti del drago e del ritrovamento degli oggetti, intanto li accompagna all’ingresso della Sala del Consiglio, dove gli Anziani stanno per riunirsi. I nostri vedono passare alcuni nani dalla lunga barba bianca, che entrano nella solenne stanza chiusa da un meraviglioso portone di pietra bianca.
I nostri attendono l’esito del Consiglio rifocillandosi e giocando a scudi con Darbli nell’isola sospesa. Qui vengono raggiunti da Ranulf e da Grilmand, uno degli anziani, un sacerdote. Egli esamina tutti gli oggetti donati dal drago e la Coppa, infine dà il suo benestare e rientra al Consiglio. Ranulf, circa un’ora dopo, porta due notizie: la prima è che il Consiglio, con una stretta maggioranza, ha deciso di permettere ai nostri eroi di lasciare la fortezza con gli oggetti, la seconda è che c’è stato uno scontro a nord-ovest fra una pattuglia di nani e due elfi scuri. Uno dei nemici è morto, il secondo è stato catturato. I nostri decidono di partecipare all’interrogatorio, e Victor ha il permesso di Ranulf di usare le maniere forti, anche perché quattro nani sono morti nello scontro e l’aria al posto di guardia nord-ovest è pesante.
Victor delega a Joaquin e D. la tortura sul giovane elfo scuro, che dopo essersi mostrato spavaldo, cede al crescere del dolore. Egli rivela che lui e i suoi erano due squadre da sei, quindi una dozzina in totale, ma che si sono scontrati con quelli che lui chiama “infedeli”, Kirdae e Aredhel a giudicare da come ne parla. Nello scontro, dice che solo cinque elfi scuri sono sopravvissuti. Dopo altra violenza, egli rivela dove si trovino i tre rimasti, guidati da un certo Adrual, un guerriero. Ranulf riconosce il posto dalla descrizione, e dice che si trova a non più di un’ora dal posto di guardia. I nostri valutano la possibilità di recarsi prima a una sorgente per usare la Coppa, poi però decidono di battere il ferro fin che è caldo, lasciano la Coppa al sicuro da Ranulf e si fanno guidare da Darbli fino al rifugio degli elfi scuri. Il nano dona ai nostri, prima di partire, un pendente ricavato da una tessera da scudi fatta d’oro, con una runa di riconoscimento sopra. È il simbolo dell’amicizia fra il gruppo e il popolo della montagna.
Risalito un sentiero che attraversa anche una pineta, i nostri arrivano in vista della caverna, da cui sgorga un ruscello. Davanti alla caverna c’è uno sperone di roccia, e vicino all’ingresso i resti di una frana. D. in avanscoperta vede del bagliore nella caverna, e qualcosa muoversi fra i massi franati. Tornato con Sigric, D. si apposta dietro un arbusto spinoso, mentre il baffuto compagno si arrampica sullo sperone. Sigric cade rovinosamente nella salita, ma sembra che nessuno nella caverna abbia sentito nulla. Sigric ci riprova e si apposta sullo sperone. Victor e Joaquin lasciano Darbli più indietro, poi risalgono il sentiero a passo normale, fino a fermarsi nei pressi della caverna. Con i suoi poteri, Victor ha percepito tre nemici all’interno, di cui uno più forte degli altri, ma anche uno all’esterno, nascosto dietro i massi franati.
Il prigioniero non ha dunque detto tutta la verità? Riusciranno i nostri eroi a liberarsi del pericolo degli elfi scuri?
PIZZE DADO