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27 Maggio – Una nuova alleanza
I nostri eroi valutano come gestire gli oggetti recuperati nella tomba di Thengen. Alla fine, decidono di nascondere le due pergamene che erano custodite nei contenitori, sostituendole con altre trovate a terra, e di consegnare tutto a Walfen e agli altri. Usciti all’esterno, i nostro raccontano come sono andate le cose, si rifocillano e poi riposano, vegliando a turno all’interno del tempio. Naaman, visibilmente emozionato, esamina il materiale rinvenuto nella tomba.
Il mattino seguente, lo studioso interroga i nostri su come sono andate le cose, e fornisce loro diverse informazioni sulla tomba e i demoni: pare che il demone elfo con la corona fosse un signore demone, tremendo avversario, e che il rituale con il sangue fosse ciò che manteneva forte la forma corporale dei demoni e che, rafforzati dal sangue di altre vittime, avrebbero anche potuto rompere il sigillo e uscire all’esterno. Naaman è emozionato per quanto emerge dalle pergamene, in cui si parla di Sir Thengen e del suo periodo trascorso al servizio di uno dei potenti Re Stregoni del nord, i cui regni sono iniziati dopo la caduta della grande città di Aldhor. Zarif il Senza Volto, questo il nome del Re Stregone, aveva un regno a nord-est, che poi ha spostato sui monti vicino all’Altopiano, dopo che la sua follia lo ha reso sempre più sospettoso contro tutti. Thengen a quel punto si schierò contro il Re Stregone e combattè per la gente più debole, divenendo poi un cavaliere errante. Secondo Naaman, la tomba di Zarif, sorvegliata dalle creature di sangue, potrebbe essere un luogo in cui cercare la Coppa o informazioni su di essa.
Intanto, al tempio giunge il Barone Friedmann in persona, con una ventina di soldati. Il nobile è uomo determinato e intelligente, espone ai nostri il suo progetto per le terre del nord e chiede di unirsi a lui, promettendo grandi ricompense e indubbi vantaggi. I nostri, dopo vari colloqui anche con Sazonov, Naaman e Walfen, accettano, in cambio della libertà di Dahl, con cui Victor richiede un colloquio, della consegna di quanto pattuito con l’aggiunta del pugnale da parata, e poi due ulteriori richieste: D. chiede aiuto per la giovinetta rimasta orfana che aveva già aiutato in precedenza, e Joaquin espone il suo problema con Fierro e l’incarico di uccidere Konig. Il Barone accetta tutte le condizioni, e invia i nostri con Walfen e Sazonov a Meiersdorf.
Dopo aver parlato coi Konig, aver cenato con loro e pernottato nel palazzo, Victor si reca al colloquio con Dahl. L’inquisitore dice al paladino che la priorità è la coppa, di evitare quanto possibile altre perdite di tempo, e di fare ogni cosa sia necessaria per ottenerla. Egli dice di non fidarsi di Sazonov, e che per nessuna ragione la Coppa deve finire a lui o al Barone. I nostri intanto muovono le loro pedine con l’aiuto di Walfen e Sazonov per saperne di più su Fierro e Sandvik, che è in città, e sul discorso del sergente Barthel, che non ha fatto rapporto sull’attacco degli orchi alla carrozza.
PIZZE IVAN
28 Maggio – Resa dei conti con El Fierro
I nostri eroi parlano fra loro sul materiale recuperato alla tomba di Thengen e sulle prospettive future. Decisi a parlarne con Walfen, inviano Semund con un invito a un incontro. Walfen risponde con una carrozza, che conduce i nostri in un palazzo del Barone Friedmann, dove il gruppo pranza con Walfen stesso e Sazonov. Walfen sembra di ottimo umore, dice che provvederà subito a mettere in moto i meccanismi per far trasferire Dahl alla Roccia dello Spirito.
Intanto, però, ha una buona e una brutta notizia: Sandvik, minacciato non tanto velatamente da Sazonov, si è tirato fuori dalla faccenda e ha rimesso a Joaquin il suo debito, però Fierro tiene con sé una prigioniera, e si è rifugiato in una tenuta di campagna di Sandvik. Preoccupato per la giovane, che potrebbe essere Maria, e desideroso di farla finita con l’odioso Fierro, Joaquin sprona gli altri ad agire in fretta. Il gruppo si fa fare un resoconto sulla proprietà di Sandvik da un esploratore di Walfen. Dopo aver aggiornato Konig, i nostri partono e giungono qualche ora prima del tramonto in vista della placida collina circondata da frutteti e vigne.
Victor e Joaquin salgono con i cavalli al passo dalla strada, mentre D. e Sigric passano a piedi dalle vigne e scavalcano il muro di cinta sul lato sud. D. ha qualche difficoltà ad entrare in casa da una finestra al piano terra, poi esplora la grande sala da pranzo e un corridoio lì vicino. Trovate le scale che portano all’ala sud, dove si presuppone sia tenuta la prigioniera, D. vede una guardia provinciale fra due porte. Intanto, Victor parla con la guardia al cancello, la convince con un incantesimo a dire tutto ciò che sa, poi chiede che Fierro venga avvisato del suo arrivo, e propone un accordo per la vita dei prigionieri.
La guardia entra in casa, D. si nasconde e sente il colloquio con il provinciale, poi tre uomini, fra cui Fierro, scendono le scale ed escono, mentre un provinciale rimane inizialmente a guardia delle porte, poi entra nella stanza. La situazione degenera: Fierro, sfidato apertamente da Victor a risolvere la cosa da solo contro Joaquin, liberando i prigionieri, sputa sulla proposta e parte all’attacco con il suo scagnozzo. Victor con un incantesimo tiene sia il provinciale che la guardia sulla difensiva, mentre Joaquin affronta il suo odiato rivale. D. intanto entra nella stanza di soppiatto e prova a cogliere alle spalle un nemico, che sta minacciando una ragazza. Lo sguardo della giovane tradisce la presenza di D., che però non si scompone e ferisce con pochi colpi l’avversario. Accorre un secondo uomo, che era sul terrazzo, ma D. gli rompe la spalla e lo induce alla resa.
All’esterno, giungono altre due guardie, una viene però colpita da una freccia di Sigric, l’altra si avventa con un collega e il provinciale su Victor, ma il paladino abbatte un tremendo colpo su quest’ultimo, e le guardie arretrano spaventate e infine gettano le armi dinanzi alla sicurezza e al carisma di Victor. Joaquin viene raggiunto da un preciso colpo di Fierro, ma riesce a riaversi in tempo per anticipare un assalto dell’avversario e, cogliendolo in contropiede, gli mozza un braccio, ponendo fine allo scontro. Intimorite, e rassicurate dalle cure che Victor compie sul collega ferito, le guardie di casa Sandvik accettano di far passare tutto sotto silenzio. Intanto, Joaquin corre in casa e può riabbracciare Maria, sana e salva.
PIZZE FABIO