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aluin_diario:6ottobre2020

5 Marzo, Anno 1

La carica degli straccioni si abbatte sul gruppo di cacciatori, dimostrando immediatamente come persino un disperato possa essere pericoloso per una prima linea di reclute: Mormegil viene subito ferito da un colpo d'ascia e Lukas è immediatamente in inferiorità numerica, costretto a fronteggiare due avversari. Franc a quel punto si sposta in prima linea, mentre Declan bersaglia il calvo capo avversario.
Lo scontro prende poi subito una china pericolosa, quando un incantesimo lanciato dal misterioso Klaus lo lascia barcollante così come il suo bersaglio. La mischia si trascina senza esiti particolari come un dibattito preliminare tra avvocati, nonostante Declan continui a scagliar frecce sul capo avversario: è anzi Brax il barbaro a fulminare un arciere che incautamente si era avvicinato troppo all'elementalista.
Lentamente e inesorabilmente, gli straccioni malnutriti cedono ai colpi del ritrovato Franc, al potere del ritrovato Klaus e ai cosiddetti colpi di opportunità, comprendenti anche fulmini minori tirati a caso, mentre una freccia piove dal bosco centrando Lukas. Passa ancora oltre mezzo minuto di lotta con poca gloria perchè gli straccioni sopravvissuti siano costretti ad arrendersi.
Lo stesso intervallo di tempo occorre a Klaus per prestare le prime cure a Mormegil e a Franc per accorgersi basito che Lukas è stato ucciso.
A quel punto, con tempismo teatrale, le Lame fanno la loro comparsa sulla scena. Dopo circa trenta secondi di indagine, il capitano delle Lame ha già legato un cappio ed è già pronto ad infilarci dentro la testa del gaelico, reo a suo dire di aver colpito Lukas con una freccia avvelenata. Unica prova a carico dell'anarchico Declan pare essere l'impennaggio del dardo. L'appartenente al clan degli O'Hara, unico del gruppo, tenta di darsela a gambe per essere abbattuto da un dardo di fuoco. I quattro e Frank vengono legati, resi inoffensivi, e portati in una tenda. Nonostante l'evidente messinscena, i cinque paiono ormai avviati al patibolo, quando giunge un aiuto insperato.
Una misteriosa voce promette aiuto in cambio di aiuto: uno scambio equo tra un coltello e la promessa di salvare la proprietaria della voce e la sua piccola figlia. Neanche a dirlo, i quattro accettano. Durante il parapiglia scatenato all'esterno dal ruggito della bestia Mormegil riceve il coltello da uno squarcio praticato ad arte nel retro della tenda, libera quindi le sue mani, quelle di tutti i prigionieri e soprattutto quelle del gaelico, passandogli la corta lama. Una volta libero, Declan balza alle spalle della guardia, tentando di mandarlo rapidamente a far conoscenza dell'Unico, ma il colpo non è dei migliori.
La situazione assumerebbe le tinte di uno spettacolo comico se non fosse per l'intervento di Klaus, che liberatosi del pendaglio che gli avrebbe impedito il ricorso ai suoi poteri magici, ricorre all'aiuto di una qualche entità demoniaca per impedire al secondino di continuare a sbraitare.
Il drappello di ex galeotti è quindi libero di fuggire dal retro, dopo che l'elfo ha recuperato una spada e il gaelico ha fatto lo stesso con l'arco e le frecce del delitto.
L'aiuto insperato è giunto da una donna di nome Maria: è lei a guidare il gruppo di fuggiaschi attraverso una fenditura tra le rocce della montagna, in cambio dell'aiuto promesso dai cinque a lei, alla sua figlioletta Agnes e al giovane Doni, altrimenti noto come colui che imitava la bestia. Il tortuoso percorso porta il gruppetto sul versante sud della montagna, non lontano dalla capanna a forma di L e dal torrente, ovvero la zona in cui Maria si aspetta di trovare Doni. Così i cinque, diventati sette, sono sfuggiti a una sorte segnata a prezzo delle proprie scarse ricchezze e del proprio basilare equipaggiamento. Uno scambio equo, la cui completa giustificazione deve tuttavia essere ancora trovata.

PIZZE Ivan

aluin_diario/6ottobre2020.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)