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diario:10luglio19

29 Settembre Anno 1°

I nostri eroi fuggono rapidamente con il prigioniero, allontanandosi dalle sentinelle nel bosco. Ripresi i cavalli, essi ripartono verso sud ma, allontanatisi a sufficienza, deviano verso est, per riportarsi poi verso il covo dei briganti facendo un ampio giro. Il gruppo si ferma per consumare un pranzo veloce, approfittando del momento per interrogare il prigioniero. L'uomo non si fa pregare e, senza bisogno di tortura, racconta quel che sa: Eloi è stato all'accampamento, portando con sé i bambini, essi sono stati condotti in un nuovo rifugio, solo il capo dei briganti ed Eloi sanno dove. Il capo dei briganti è un uomo dotato di poteri, non combatte, sembra sapere sempre tutto ciò che avviene nel bosco. I briganti sono circa una quindicina, il prigioniero spiega dove sono le sentinelle e come è disposto l'accampamento. Durante l'interrogatorio, Oleg si guarda attorno, preoccupato dalle parole del prigioniero riguardo i poteri del capo dei briganti. Il kislevita nota un corvo con gli occhi rossi che osserva il gruppo. Scagliata l'ascia da lancio, Oleg vede l'animale svanire nel nulla una volta attraversato dall'arma.
Il gruppo decide di avvicinarsi all'accampamento e utilizzare Bingo per superare la linea delle sentinelle, appiccando poi un incendio con il fuoco greco che Oleg ha portato con sé, approfittando della confusione per assaltare il campo, mentre il mezzuomo si occuperà dei cavalli per impedire la fuga dei nemici. L'obiettivo del gruppo è infatti catturare vivo il capo dei briganti, l'unico che sa dove trovare Eloi e i bambini rapiti. Bingo si inoltra nel bosco, passando facilmente senza essere visto oltre le sentinelle, tuttavia all'improvviso egli sente avvicinarsi dei passi leggeri. Si tratta di tre lupi, che hanno percepito la presenza dell'hobbit e lo assediano su un albero. Dall'accampamento giunge il vociare dei briganti, fra cui vi è il capo, che a quanto Bingo capisce, è in grado di parlare con i lupi. L'hobbit usa il fuoco greco per incendiare l'albero e fuggire dietro un altro, approfittando del timore dei lupi per il fuoco. Uno degli animali, a nome Brina, comunica al capo dei briganti dove si trova Bingo. Questi riesce comunque ad allontanarsi non visto, prova a mettere in fuga i cavalli, mentre i briganti in fretta e furia cercano chi di spegnere inutilmente l'incendio, chi di mettere in salvo i propri averi. Bingo appicca un secondo incendio con il fuoco greco, l'accampamento è in breve distrutto, ma quasi tutti i cavalli sono in mano ai briganti. Il capo infatti riesce a calmare gli animali atterriti con un incantesimo. I briganti, guidati dal loro misterioso capo, avvolto in una tunica nera e dotato di un bastone da uomo di magia, fuggono verso sud.
Reinhardt e gli altri si sono mossi non appena hanno sentito il corno d'allarme dei briganti e percepito l'odore del fuoco, tuttavia essi arrivano tardi e possono solo incontrarsi con Bingo e apprendere della fuga dei nemici. Ripresi i cavalli, i nostri seguono le tracce dei briganti, fino ad una sorta di muro di rovi che, in qualche modo, i fuggitivi hanno attraversato senza problemi, usando probabilmente la magia del loro capo. I nostri lavorano con le lame e si aprono un varco, proseguendo l'inseguimento. Dopo alcune ore, le tracce si dividono, i nostri distinguono le impronte di un unico cavaliere e tre lupi. Il gruppo, convintosi che il cavaliere solitario sia il capo dei briganti, sceglie di seguire quelle tracce, arrivando infine ad una radura immersa nella quiete, al centro della quale si trova una grossa roccia nera con simboli druidici. Tutto intorno alla radura, molti animali, fra cui un gran numero di lupi, osserva in tranquilla attesa. I nostri si fanno avanti, convintisi di non correre pericoli. Al centro della radura, compare una grande aquila, che si tramuta poi nel capo dei briganti, che si rivela essere un druido di nome Alden.
Il racconto dell'uomo non si fa attendere: egli comanda un gruppo di disperati che, per sopravvivere, deruba i mercanti e le persone facoltose, sopravvivendo nella foresta. Egli e i suoi uomini sono stati costretti con la minaccia di ritorsioni sulle famiglie a collaborare con Eloi, il quale ha chiesto aiuto per spostare i bambini. Eloi viaggia con quattro individui, probabilmente non-morti secondo il druido. Alden si è trovato suo malgrado costretto a collaborare, ma ora vuole tirarsene fuori e l'arrivo dei nostri pare l'occasione giusta. Egli rivela dove Eloi ha portato i bimbi: la dimora in rovina di una ricca famiglia, a meno di mezza giornata di viaggio, poco lontano dalla Grande Via.
Così, i nostri hanno causato un gran trambusco con il solo risultato di trovarsi dinanzi colui che credevano un nemico. Quantomeno, ora essi hanno un nuovo obiettivo. Troveranno Eloi e i suoi quattro scagnozzi alla casa in rovina? I bambini sono ancora in quel luogo? Cos'altro ha in mente il temibile nemico?

PIZZE DIVISE

diario/10luglio19.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)