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diario:11dicembre18

17 Luglio Anno 1°

Lo scontro nelle caverne di Cuore d'Inverno sembra mettersi male per i nostri eroi: Oleg viene infatti colpito duramente dal campione dei satiri, e solo il Fato lo salva; Reinhardt, dopo aver colpito duramente il troll, che riceve anche un dardo di Bingo, avrebbe l'occasione di finire il nemico, ma fallisce l'attacco rischiando di perdere la presa sull'arma, concedendo al nemico di riprendersi e partire all'attacco. Fortunatamente, il satiro campione riceve un duro colpo di Oleg in risposta, una freccia di Haldir lo costringe sulla difensiva e un ulteriore attacco del kislevita lo manda a terra. Oleg scalcia via la spada fiammeggiante del satiro, poi accorre in aiuto di Reinhardt, ricevendo però un colpo del troll, che mulinando il grosso masso ha intuito e prevenuto la mossa del kislevita. Reinhardt si difende dal colpo con la mazza del nemico e riparte al contrattacco, il troll riceve anche una freccia di Haldir e infine crolla al tappeto su un ultimo colpo del paladino di Ulrich. Bingo ha ferito il satiro a terra con la balestra, a finire il nemico pensa Oleg con un duro colpo di bastarda impugnata a due mani. Non vi sono altri nemici in vista, i nostri esaminano i corpi dei nemici, la spada del satiro si rivela essere non magica, il satiro stesso ha simboli caotici addosso, sembra chiaro ai nostri che egli fosse posseduto da un demone caotico. Sciolti i corpi e la spada nelle fucine di lava e nascosto come possibile il cadavere del troll, il gruppo riparte.
Bingo va in avanscoperta nei tunnel, giungendo in un ambiente sotterraneo dove vede un arco di pietra sormontato dai simboli di Ulrich, chiuso da una lastra di pietra che, però, è stata spaccata da colpi di piccone, che hanno creato un varco sufficiente al passaggio di una persona. Bingo entra dalla spaccatura e si trova in una sorta di ambiente sacro a Ulrich. Egli si affretta a chiamare gli altri. Reinhardt si precipita avendo udito il racconto del compagno, e trova in effetti un ambiente pervaso dal potere del dio lupo, in particolare in una stanza in cui, congelati, sono disposti lungo le pareti una cinquantina di corpi di combattenti fedeli ad Ulrich, periti nel corso di una grande battaglia contro il Caos, in cui offrirono eroica resistenza contro forze soverchianti. Un particolare però attira l'attenzione dei nostri: nello schieramento degli eroi, vi è uno spazio vuoto. Qualcuno ha sottratto uno dei corpi. A terra lì vicino vi sono i resti congelati di almeno quattro satiri. Oleg prova a toccare il ghiaccio e rischia di perdere così la vita, visto che la mano e poi il braccio vengono congelati e solo l'intercessione di Reinhardt placa il potere scatenatosi. Il paladino chiede lumi al suo dio, che rivela come siano stati Girax e un uomo alto e magro, vestito di scuro e con un bastone, a dare vita ad un rituale di negromanzia con strane pietre tipo ametiste, sciogliendo temporaneamente il ghiaccio dando modo ai satiri di prelevare il corpo. Il cadavere trafugato è stato portato a sud, presso delle rovine di un antico castello. Reinhardt apprende anche che la maledizione può essere distrutta da qualcosa presente a Cuore d'Inverno.
Bingo trova tracce di una decina di satiri in uscita dalle caverne, essi hanno raggiunto dei mezzi con le ruote e si sono avviati verso sud. Lì accanto, i nostri trovano costruzioni in pietra degli Elfi Alti, coperte di neve e disabitate. L'edificio più grande è un tempio, vi si trova un bel altare di marmo con quattro pulsanti, ognuno raffigurante il simbolo di una delle divinità del pantheon degli Alti Elfi: Isha, Asuryan, Vaul e Khaine. I nostri decidono di premere il pulsante di Asuryan, il dio padre elfico, il cui simbolo è una fiamma. Sotto gli occhi sbalorditi dei nostri, un grande potere sorge nel tempio, da una fiamma magicamente apparsa esce un Elfo Alto dai lineamenti nobili e dalla posa magistrale. E' la personificazione di Asuryan stesso, che si sorprende di essere stato chiamato da quel luogo, rivelando che il tempio e i pulsanti rispondo solo ai meritevoli. Il dio elfico apprende con sorpresa ciò che è successo alla foresta, fornisce il suo aiuto al gruppo per mezzo di una sfera magica che contiene una fiamma, che egli dice di introdurre in acqua nel laghetto sacro vicino alla culla dei pastori della foresta. I nostri si affrettano a raggiungere il lago e, una volta che la sfera viene calata in acqua, con un'esplosione di fuoco la cupola malefica viene infranta e la maledizione cancellata.
Tornati dai profughi elfi, i nostri trascorrono la notte al sicuro, il mattino seguente ripartono verso sud, diretti alle rovine. I satiri hanno abbandonato la foresta, tutto sembra stare tornando lentamente alla normalità. Reinhardt si stacca dal gruppo per raggiungere il paese di Hostvoldt, dove riferisce ad Elric quanto accaduto. Il templare mette al corrente Reinhardt del fatto che le rovine verso cui i nostri sono diretti sono ciò che un tempo era Castel Vlatna, dimora di un drago sanguinario. Sono passati ormai un paio di secoli da allora, ma nel frattempo il luogo è rimasto maledetto e si dice che vi si annidi qualcosa di maligno. Reinhardt si ricongiunge in breve ai compagni, il gruppo non incontra problemi e nel giro di tre giorni raggiunge il paese di Vas, consumando una lauta cena e beveraggi presso la locanda dell'oste di origini bretoni Francois, chiamato Otto dai locali.
Così, per i nostri una nuova pericolosa sfida si profila all'orizzonte: è il Maestro l'individuo che ha trafugato il corpo di un eroe di Ulrich, oppure uno dei suoi seguaci? Quali forze oscure si annidano nella fortezza abbandonata? Riusciranno i nostri eroi a riportare nel sepolcro di ghiaccio la salma rubata?

PIZZE TEX

diario/11dicembre18.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)