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diario:11novembre13

29 Aprile Anno 3°

Lo scontro con il corrotto Sered ha lasciato i nostri eroi provati e feriti. Amdir cura magicamente se stesso e poi i suoi amici, e nel giro di pochi minuti il gruppo è pronto a riprendere la marcia.
Sered ha puntato deciso verso nord, probabilmente per seguire il nutrito gruppo di cavalieri di cui i nostri stavano seguendo le mosse. Il pericolo dunque incombe, Sered ha un certo vantaggio e, appena dato l'allarme e trovata una viverna, egli tornerà probabilmente indietro a finire il lavoro incompiuto.
I nostri decidono di scendere verso la strada, rendendo dunque impossibile trovare le proprie orme, poi di seguire Sered, mossa che probabilmente egli non si aspetta, e di lasciare poi la pista battuta in qualche punto dove sia possibile far perdere le proprie tracce.
Il gruppo mette in atto il piano senza incontrare problemi, nascondendosi a tempo debito alla vista di una viverna che sta appunto tornando sul luogo dello scontro. Ripresa la marcia, verso il tramonto i nostri arrivano nei pressi di un torrente, luogo ideale per staccarsi dalla pista e far perdere le proprie tracce. Qui, però, essi vedono che il migliaio di cavalieri ha piegato verso ovest, lungo il torrente sulla sponda sud, e che in lontananza vi sono i bagliori di un grande accampamento.
I nostri superano il torrente, nascondono le tracce e passano la notte all'addiaccio, desiderosi il mattino seguente di scoprire qualcosa in più sulle mosse del nemico.
Durante la notte, verso l'alba, una grande colonna di luce bianca si innalza verso il cielo, forse nei pressi dell'accampamento. Tyruss, che era di guardia, desta i compagni, preoccupato da ciò che ha visto. Il gruppo accoglie con un certo scetticismo la visione del prode barbaro, tuttavia ormai le prime luci dell'alba cominciano a mostrarsi ad oriente, ed i nostri decidono di non perdere tempo e proseguire verso l'accampamento.
Dopo un breve tragitto, i nostri giungono sulle sponde di un lago, l'accampamento si trova a nord, mentre sulle sponda ove i nostri eroi giungono, Stik distingue nella penombra una figura muoversi, una sorta di roccia che si rivela poi essere un uomo camuffato. Tyruss, sotto gli occhi sbigottiti dei suoi amici, si avvicina alla sponda del lago, allo scoperto, fingendo di cedere ad un bisogno naturale, mostrandosi così chiaramente al nemico, forse nell'intento di portarlo allo scoperto. Prima che il resto del gruppo possa agire, Stik distingue altre figure muoversi, e ad uno sguardo più attento egli vede almeno una decina di uomini mimetizzati da rocce, che tuttavia non agiscono contro Tyruss, nè danno l'allarme. Solo allo squillo di tromba che si leva dall'accampamento al sopraggiungere dell'alba essi si levano mostrandosi per alchimisti, pelati con armatura di cuoio, scimitarra e balestra. I nostri nel frattempo si sono allontanati da quella sponda, spostandosi verso ovest. Il gruppo di sentinelle mascherate fa ritorno all'accampamento, che nel frattempo si è rianimato, e ferve una grande attività.
Stik vede un grande stendardo dello scorpione con la “T” su sfondo viola, il simbolo del Dottore, e creature mai viste prima, alte circa tre metri, con grossi attrezzi in pugno, che si recano ad una costruzione di legno al centro dell'accampamento, e lavorano a ritmo di tamburo.
I nostri studiano il da farsi: è evidentemente molto rischioso entrare nell'accampamento, specie di giorno, e poi la presenza del gruppo è quasi certamente stata segnalata a chi comanda nell'accampamento. Se le creature giganti stanno scavando per portare alla luce la Tomba di Arcavius, e la colonna di luce vista da Tyruss era il segnale che essa era stata scoperta e aperta, ormai i nostri eroi poco possono fare per fermare le trame del Dottore. Renaux fa appello ai suoi antenati, che gli rivelano che Sered è nell'accampamento, che la colonna di luce era magia di flusso divino ma non solo, e che il gruppo è stato effettivamente scoperto dalle sentinelle travestite. Ancora, lo sciamano chiede ai suoi avi se Mirà e Arkos si trovino al Tempio dell'ovest, e ottenuta risposta affermativa, il gruppo prende la sua decisione: le mosse del Dottore vanno segnalate, Arkos deve sapere cosa sta succedendo, e sebbene sia un viaggio per terre mai esplorate prima e forse più lungo di un ritorno a Kylaè, i nostri decidono di recarsi al Tempio dell'Ovest.
Durante i giorni di viaggio, l'unico episodio degno di nota avviene la notte del 1° Maggio, quando Stik, che è di guardia, ode di colpo la foresta fare silenzio, e la terra tremare. il resto del gruppo nei propri sogni vede apparire una collina oscura con alberi neri, da cui sbuca un individuo enorme con la testa d'ariete, e in sottofondo molti lupi che ululano. L'incubo è un segnale piuttosto chiaro: Belial si è risvegliato!
Accompagnati da questa oscura visione, i nostri eroi giungono finalmente al Tempio dell'Ovest, dove Renaux è quasi certo che Mirà e Arkos si trovino ancora: in una visione, egli ha visto vari episodi della giovinezza dei due fratelli, e poi li ha scorti pensierosi e preoccupati sulle mura di una fortezza. Accolti da un gruppo di cavalieri e accompagnati al Tempio, i nostri si trovano dinanzi una fortezza piuttosto ben difesa, con alte mura, molta gente accalcata all'interno, fra cui donne, vecchi e bambini. Accompagnati alla presenza di Arkos e Mirà, i nostri rivelano le proprie scoperte: Mirà dice loro che ha avvertito anch'ella la colonna di luce che Tyruss ha scorto, non ne conosceva la posizione ma il significato era chiaro: la Tomba era stata violata! Quanto al risveglio di Belial, vi sono pochi dubbi in proposito. Vi sono anche buone notizie, infatti la guerra sull'Altopiano è stata vinta, e anche che Re Valdenar in persona sta giungendo da ovest con le armate del Sud e dell'Ovest, pronto a dare battaglia sul campo all'esercito del Dottore. Due scout giungono nel frattempo e fanno rapporto: l'esercito degli alchimisti di stanza ad Arcavia si è mobilitato e in breve attaccherà il Tempio, mentre da est un enorme flotta sta attraversando il mare, sotto l'insegna della temibile condottiera, la Rosa delle Sabbie! Non è chiaro se ella sia alleata del Dottore, o se voglia impadronirsi dei Tarocchi o ancora sfruttare la situazione per occupare militarmente l'Impero.
Passata la notte al Tempio, i nostri il giorno seguente vengono convocati da Arkos, e con meraviglia si trovano dinanzi Meliador: il potente mago è stato infatti contattato da Quinto, è stato lui ad informare prontamente Valdenar, e ora giunge in ricognizione per avvisare dell'arrivo del Re immortale, e dopo aver usato la sua magia per rallentare in qualche modo l'esercito nemico. Il giorno seguente, il 6 Maggio, Valdenar con un nutrita scorta fa il suo ingresso nel Tempio, lasciando le sue diecimila lance accampate fuori le mura. Con lui vi è anche Laura, che lasciato il suo sovrano a colloquio con Arkos e Mirà, va in cerca dei nostri eroi, per salutarli e portare notizie più precise dalla guerra sull'Altopiano.
E così, i nostri eroi sono ormai alla vigilia di una grande guerra: Valdenar e Arkos daranno battaglia in campo aperto agli alchimisti. Nel frattempo, il Dottore si è impossessato davvero dei Tarocchi? Egli è ormai un semplice burattino nelle mani di Belial? Quali sono le intenzioni della Rosa delle Sabbie?

diario/11novembre13.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)