25 Febbraio Anno 2°
Dopo aver sconfitto gli spettri dei tumuli, i nostri vedono piovere nel cortile nugoli di frecce. Dirk corre nella torre, per curarsi con il fuoco, mentre Franz e gli altri si mettono al riparo sotto il camminamento, raggiunti da Ghibli e John. Il druido e il prete curano le ferite di Friedrich, poi tutti assieme i nostri entrano nella torre. Il nano barrica la porta, mentre il resto del gruppo si pone di vedetta alle finestre. Agli occhi esterrefatti dei nostri appare la visione del bosco che, lentamente, scompare come inghiottito dalla notte. Franz e John percepiscono un grande potere all'opera, come un turbine magico troppo forte per essere arrestato. La torre trema, i nostri trascorrono momenti di panico, poi il terremoto cessa. Guardando dalla finestra, un orrendo spettacolo appare al gruppo: gli alberi sono tutti morti, ai loro piedi vi sono mucchi di ossa biancheggianti, il villaggio è sparito, la luna nel cielo, identica a come essi la ricordavano, pare velata da una coltre malvagia. Il gruppo si interroga su quanto è avvenuto, arrivando alla conclusione che, in qualche modo, l'intero castello è stato trasportato in un altro piano o dimensione, oppure che essi si trovano in un qualche distorto futuro. Nel castello, infatti, tutto sembra rimasto lo stesso, eppure invecchiato di anni (nel caso dei prosciutti e del vino nella dispensa), ma i cavalli sono al loro posto, in buona salute, il cadavere di un orco al portone è però ridotto alle ossa dal tempo trascorso. Infine, dopo qualche esitazione, il gruppo decide di uscire dal castello. All'esterno, impronte di grossi piedi vanno verso un sentiero fra gli alberi morti. Il cielo è totalmente diverso da come i nostri lo ricordavano, le stelle sono sconosciute. Fra i caduti, vi sono uomini in arme, con simboli sconosciuti. John prova ad interrogare la natura, ma essa ha ceduto alla morte. E' una realtà in cui la morte ha trionfato.
Il gruppo si mette sul sentiero, seguendo le tracce nel bosco contorto, avendo visto in lontananza, fra le luci intermittenti dei fuochi fatui, un bagliore fisso. Arrivati ad un certo punto, i nostri sentono decine di mandibole al lavoro nell'oscurità: si tratta di pipistrelli giganti. Quando una delle bestie alate prova ad attaccare i nostri, viene fermata da una sorta di barriera invisibile che corre lungo il margine del sentiero. Ghibli riesce ad attraversarla con il braccio, e il pipistrello tenta di colpire la mano del nano. Perplessi, i nostri riprendono ad avanzare in quello che considerano una specie di tunnel protettivo. Giunti ad un lugubre pianoro, teatro di un'antica battaglia, essi proseguono lungo il sentiero, fra ossa e resti di armi e armature, dirigendosi verso la fonte della luce fissa, ovvero un grande e tenebroso castello a mezza costa di una lugubre altura. Il sentiero diventa una salita che porta al portone del maniero. I nostri avanzano con cautela, vi sono luci nel castello ma non si vede nessuno sulle mura. Arrivati nei pressi del portone, magicamente Franz chiede cosa accadrebbe se uno del gruppo aprisse il portone e, successivamente, cosa avverrebbe se Ghibli entrasse. Il prete vede l'immagine del nano al cospetto di tre individui, con cui poi egli si batte. All'odorato di John arriva il puzzo di centinaia di non-morti, e di due creature vive, due orchi. Sbalorditi, i nostri decidono di entrare nel castello: niente in quella realtà ha senso e i nostri non hanno altra scelta se non accettare quello che ormai è un chiaro invito a giungere in quel luogo tenebroso.
All'interno delle mura, i nostri scorgono centinaia di scheletri sui camminamenti e sulle torri. I non-morti non sembrano agitarsi all'arrivo dei nostri. Davanti al portone, ad una trentina di metri, vi sono tre minacciose figure: un orco dall'aspetto contorto, avvolto in una veste scura, Gulak lo Sciamano Nero visto da Franz in una visione tempo addietro; un orco nero massiccio e robusto, armato di un grande flagello; infine, nientemeno che Nergal, nella sua forma di uomo robusto, alto, con baffi e pizzetto. Franz rivolge parole sferzanti al nemico, ma questi, messa mano alla spada, si lancia subito in avanti, assieme al guerriero orco con il flagello. Il nemico è pronto allo scontro! Colti alla sprovvista, i nostri formano una prima linea difensiva con Ghibli, Akaris e Friedrich, mentre John, già tramutato in tigre, si muove lateralmente per dirigersi poi sullo Sciamano Nero. Lo scontro volge subito male per i nostri: Friedrich tenta un'ardita manovra per eludere l'attacco di Nergal, il tremendo vampiro colpisce senza pietà con un tremendo colpo il povero cacciatore di streghe, che finisce privo di sensi a terra. Il secondo colpo del vampiro, che dimostra tutta la sua velocità e potenza, manda al tappeto pure Akaris, il possente paladino. Ghibli, dal canto suo, regge l'urto dell'orco nero con il flagello.
Per i nostri le cose si mettono male, ma Nergal, forse troppo sicuro dei suoi mezzi, o magari impossibilitato per qualche ragione, non fa ricorso ai suoi enormi poteri magici, e continua il combattimento usando la spada. John esita ad attaccare Gulak e l'esitazione potrebbe essere fatale: lo Sciamano Nero infatti prende subito di mira Dirk, lanciando un dardo di ghiacco. Lo Sciamano avrebbe voluto rendere più potente l'incantesimo e colpire anche altri del gruppo, ma la sua invocazione fallisce e un unico dardo gelato parte dalle sue mani, colpendo l'arciere, senza però metterlo ko. Il colpo che avrebbe potuto segnare il destino del gruppo si muta rapidamente nella fine di Gulak: l'errore commesso dallo Sciamano si rivela infatti fatale quando, un istante dopo, John piomba su di lui azzannandolo e uccidendolo poi dopo alcuni attacchi brutali. Nel frattempo, Franz ha stordito magicamente l'orco con il flagello, dando modo a Ghibli di prendere fiato ed attaccarlo. Il prete, armi alla mano, si pone coraggiosamente sulla difensiva e regge il primo, tremendo urto di Nergal, che pure lo ferisce con il suo secondo attacco. Il vampiro riceve due frecce in rapida successione da Dirk, ma non sembra risentirne. Franz, scagliato indietro dall'ultimo attacco del nemico, non può essere d'aiuto. Ghibli attacca ancora l'orco nemico, resistendo. Fra Nergal e Dirk, tuttavia, non vi è nessuno. Il vampiro però non sembra intenzionato a piombare sull'arciere, e neppure a finire Padre Franz, i cui incantesimi di dissoluzione dei non-morti non hanno efficacia sul potente nemico. Nergal probabilmente sarebbe invece intenzionato a guardarsi le spalle dall'arrivo della tigre John, ma i suoi piani cambiano a causa del comportamento di Dirk: l'arciere, mentre utilizza l'erba tombale fornita da John per spalmarla su una freccia, utilizza infatti il potere del suo anello per scagliare un cono di fiamma sul vampiro, ferendolo in modo serio. Nergal, pazzo di rabbia, si lancia sul povero Dirk, proprio mentre questi ha ultimato la preparazione della sua freccia e sta tendendo la corda del suo arco. Il tremendo colpo di spada di Nergal ferisce Dirk pesantemente, rompendogli un braccio e mozzandogli due dita, causandogli anche una dolorosa bruciatura da freddo e mettendolo fuori combattimento per qualche minuto. Tuttavia, in contemporane il prode arciere ha scagliato il suo strale, reso tremendo dalla radice di erba tombale. La freccia colpisce Nergal dritto al cuore, disintegrandolo!
Nel momento in cui il vampiro si riduce in polvere, il mondo attorno al gruppo comincia a mutare e i nostri si ritrovano poco dopo nel bel mezzo della foresta, nella realtà che essi considerano normale. L'orco con cui Ghibli stava combattendo è scomparso, così come il castello maledetto e i non-morti. Attorno ai nostri vi sono solo alberi. John e Franz si prodigano nelle cure dei compagni, infine il gruppo, una volta capito in quale direzione muoversi, fa ritorno alla piccola fortezza nel villaggio, ritrovando tutto come lo avevano lasciato. E' ancora notte, gli orchi se ne sono andati. I nostri, esausti, si concedono un sonno ristoratore, a vegliare sul castello ci pensa un cane selvatico chiamato da John. Il mattino seguente, Dirk trova tracce di orchi che, raggiunti i cinghiali che usano come cavalcature, ripartono verso nord, trainando dei carretti.
Così, in modo del tutto inatteso, i nostri eroi non solo si sono ritrovati catapultati in una realtà differente, ma hanno addirittura avuto modo di combattere con il nemico che da tanto tempo stavano cercando, il potente Nergal, coadiuvato da un grande guerriero orco nero e da Gulak, lo Sciamano Nero. Per qualche ragione, nonostante il vantaggio offerto dai non-morti nel castello e dai suoi poteri, Nergal ha scelto di affrontare i nostri personalmente, a viso aperto e con la propria spada, venendo fermato, in particolare, dal coraggio di Padre Franz e dalle frecce di Dirk. Ora, con la morte di Gulak sotto le fauci di John e soprattutto con la perdita del loro condottiero e maestro, come si comporteranno le forze di invasione degli orchi? A guidarle è Logrok? L'orco rosso proseguirà l'attacco anche senza l'influenza di Nergal? Cosa attende i nostri, ora che sono sopravvissuti allo scontro con il loro mortale nemico?
PIZZE DIVISE