26 Luglio Anno 3°
L'incontro con Vorador ha finora fornito ai nostri un quadro più chiaro della situazione e del nuovo nemico da affrontare, ora è il momento di prendere una decisione per il futuro. Dopo aver consumato un frugale pasto offerto dall'elfo dei boschi, il gruppi si confronta sulle prossime mosse: dividere le forze, mandare messaggi a Valdenar e al popolo barbaro, confrontarsi con i capi del popolo degli elfi dei boschi, avvertire gli elfi delle cime, andare sulle tracce di Ecidius e Wynona gettandosi verso chissà quali tremendi pericoli. Vorador, interrogato sul modo di spostarsi degli elfi, richiama un pegaso, animale superbo che però ben difficilmente accetta di trasportare stranieri. Infine, i nostri decidono di recarsi al luogo in cui Vorador ha visto sbarcare il nemico con Ecidius, in modo da capire se è possibile seguirne le tracce.
Accompagnati dall'elfo dei boschi ad una spiaggia, i nostri trovano le tracce del nemico, Stik con le indicazioni di Vorador non ha difficoltà a guidare il gruppo verso l'entroterra, seguendo le impronte di undici persone. Renaux e Amdir si attardano alla spiaggia, con Vorador, per preparare delle missive in cui comunicare ai popoli amici la nuova minaccia. Amdir affida poi i suoi messaggi all'elfo, mentre Renaux li tiene con sè. Tyruss, Milten e Stik seguono le tracce nella foresta e, a notte sopraggiunta, preparano un bivacco. Il gruppo si ricongiunge, non senza qualche apprensione per un rumore udito nella foresta. Al mattino, il gruppo riparte sulle tracce del nemico, fino a quando Milten, che ha problemi a sopportare le lunghe marce, chiede un'ora di sosta. Approfittando del momento, Renaux decide di tornare magicamente alla nave, portando con sè Amdir per le cure del caso, per avvertire Mark il mozzo. Tuttavia, nel luogo ove era ormeggiata la Fortuna, elfo e sciamano vedono solo limpido mare. All'improvviso, diversi metri sotto i due increduli compagni, che stanno volando magicamente sopra il mare, le acque vengono agitate da qualcosa che, d'un tratto, sbuca dalle profondità dei flutti, apparendo alla vista in tutto il suo orrore: la caracca nera! La vista atterrisce a tal punto Renaux, che egli si affretta a lanciare l'incantesimo di trasporto per tornare con Amdir all'accampamento dei suoi amici.
Ripreso infine il viaggio, il gruppo prosegue fino a sera, senza incontrare nulla di interessante. Sfamatisi con il cinghiale cacciato da Stik, i nostri trascorrono una notte tranquilla e ripartono il giorno successivo, fino a quando Stik vede le tracce di alcuni individui che si staccano dalle altre, per poi tornare assieme a quattro cavalli non ferrati. Prima di proseguire, i nostri decidono di dare un'occhiata alla provenienza dei cavalli, così seguono a ritroso le tracce fino ad arrivare ad una vasta area priva di alberi, un largo prato al centro del quale troneggia una sorta di torre a forma di albero contorto, dietro a cui pare esserci un recinto vuoto. Sulla torre sembra esserci una specie di balcone, e un portone come ingresso. Timorosi di avanzare in campo aperto, ben conoscendo le doti di tiratore del nemico, i nostri si fanno trasportare magicamente ai piedi dell'albero da Renaux. Qui giunti, mentre Tyruss attende impaziente che il portone venga aperto per poter entrare e dar parola alla spada, Stik risale l'albero e penetra nell'edificio dal balcone. Frattanto, tutti e tre gli usufruitori di magia sentono provenire dall'albero e da qualcosa al suo interno un forte potere magico. Stik non incontra anima viva e, sceso nel grande salone ai piedi dell'albero, vede un tronco al centro del quale campeggia uno strano simbolo che ricorda vagamente uno scarabeo, da cui proviene una strana e assai poco rassicurante luce. Stik giunge al portone ma, nel tentativo di scassinare la serratura, crede di aver messo le mani su una sorta di trappola. Dopo qualche istante di riflessione, convinti che la trappola sia una sorta di allarme, Milten decide di far svanire l'intero portone con un incantesimo.
Liberato Stik dalla sua condizione, i nostri si ritrovano nel salone della torre, ad un esame più attento il simbolo pare possedere un forte incantesimo di teletrasporto, che permette di comunicare con altri simboli simili sparsi chissà dove. Mentre i nostri esaminano il tronco e il simbolo, Renaux sente chiaramente che dall'altra parte diversi individui stanno per essere magicamente trasportati lì. Stik si prepara a dare fuoco alla torre con l'aiuto dell'olio, ma prima che possa fare qualcosa, dal tronco compaiono cinque minacciosi individui. I nostri si preparano allo scontro all'esterno della torre. Fra i cinque nemici, tre sono elfi alabardieri pesantemente corazzati, due si scagliano contro Tyruss, mentre uno si lancia su Stik. Degli altri due elfi, uno armato di lame corre su per le scale della torre, mentre l'altro, vestito soltanto di tunica, inizia a preparare un incantesimo. Lo scontro infuria: Tyruss e Milten feriscono uno dei nemici, mentre l'altro attacca il possente barbaro senza portare troppi danni. Stik tenta di rotolare agilmente lontano per evitare l'assalto del nemico, che tuttavia lo colpisce duramente mandandolo lungo e disteso sull'erba, privo di sensi. Il mago elfo lancia un dardo di ghiaccio che colpisce duramente il povero Amdir, e solo a quel punto finalmente Renaux scaglia il suo potente fulmine, plasmato per colpire due volte il mago e una volta a testa il nemico di Tyruss e quello di Stik. Il mago elfo viene spazzato via, così come l'avversario del povero ladro, mentre l'altro alabardiere pare molto in difficoltà. Lo scontro volge dunque a favore dei nostri, fra Tyruss e Milten, l'unico nemico attivo rimasto non può far altro che indietreggiare, ferito, mentre nel frattempo l'elfo armato di lame, che aveva risalito la torre, riappare nel salone portando con sè un misterioso involto. Tyruss mette in guardia gli amici dal nuovo possibile pericolo, ma nessuno ha l'occasione di intervenire, così l'elfo con le lame lancia a terra qualcosa che genera una fitta nube di fumo, che avvolge l'intero salone e, al suo diradarsi, rivela che i due nemici sopravvissuti sono svaniti, probabilmente usando il teletrasporto.
I nostri hanno scampato il pericolo, ma ora il nemico conosce esattamente la loro posizione e la loro pericolosità. Quali altre insidie possono sopraggiungere dal teletrasporto magico?