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diario:14ottobre13

5 Aprile Anno 3°

I nostri eroi in mesta fuga da Kylaè ritrovano presto la voglia di lottare e di riscattarsi, con un solo obiettivo in mente: tornare indietro e trasformare in successo un grosso fiasco.
Voltato il carretto, il gruppo fa una prima tappa al villaggio vicino, dove Renaux e Stik comprano abiti con cui modificare il proprio aspetto: saranno infatti loro ad introdursi a Kylaè, per dare meno nell'occhio. Il piano dello sciamano è semplice infatti: soltanto lui e lo scaltro Stik varcheranno le soglie della città, la magia aiuterà ad arrivare al palazzo, poi toccherà alle doti di Stik trovare il cardinale dentro l'edificio.
Fermati a breve distanza dalla città e salutati Tyruss, Amdir e Krona, i due audaci prescelti per l'impresa entrano dalla porta sul lato est, e senza dare nell'occhio lasciano il carro presso uno stallaggio. Muovendosi in città con fare disinvolto, i due compagni lasciano trascorrere il pomeriggio e, verso sera, si avvicinano alla cattedrale e al palazzo per un sopralluogo. Intanto, Stik ha acquistato dell'olio che potrebbe tornare utile per i cardini di porte e finestre nella sua imminente missione.
Renaux ha deciso, osservando i dintorni del palazzo: dal vicolo presso cui Stik aveva osservato la prima volta l'edificio, lo sciamano trasporterà magicamente lui e Stik su uno dei balconi della casa. A notte inoltrata, dopo aver trascorso parte del tempo al cimitero e la sera a zonzo per le strade, divisi per maggiore precauzione, i due si ritrovano nel vicolo, la magia di Renaux prima fa calare una tenebra più fitta sul balcone all'ultimo piano, poi trasporta magicamente i due sullo stesso: lo sciamano infatti ha interrogato i suoi antenati, che hanno rivelato che la stanza del cardinale Aert è proprio all'ultimo piano dell'edificio.
Giunti sul balcone, Renaux si acquatta in un angolo, mentre Stik si muove verso la porta finestra e, con olio e un po' di lavoro, la apre senza un rumore. Entrato nel palazzo, Stik si muove furtivo, individua una biblioteca, due stanza abitate da persone probabilmente addormentate, una sartoria. Dopo aver trovato due tizi addormentati in un letto a castello, finalmente il ladro trova una stanza con letto a baldacchino e un uomo addormentato. In un angolo, vicino allo scrittoio, una parrucca e una barba che a Stik ricordano l'aspetto del cardinale: quale intrigo è in atto?
Stik desta il presunto cardinale tenendo una mano premuta sulla bocca, con la minaccia del pugnale riesce ad interrogarlo, scoprendo in breve che l'uomo non è il cardinale Aert, bensì colui che per ordine del Duca lo sostituisce fingendosi il cardinale per ingannare la gente della città. L'uomo non sa dove si trovi il vero Aert, solo che si è dimesso, ha lasciato la tonaca e se n'è andato. Stik addormenta il sosia con un sonnifero, poi ripulisce lo scrittoio prendendo pergamene, lettere e denaro, oltre alla barba e alla parrucca. Stik torna sul balcone passando da un'altra porta finestra, sorprendendo Renaux, poi con l'aiuto della magia dello sciamano i due si trasportano nuovamente nel vicolo e si allontanano.
Passata la notte all'addiaccio nel parco, i due all'alba riprendono il carro ed escono dalla città, ricongiungendosi con gli amici in ansiosa attesa.
Le lettere recuperate da Stik sono cinque: la prima riguarda le dimissioni del cardinale, che non crede più in Merin e non tollera più quello che sta avvenendo nell'Impero, la seconda era un lettera di minaccia del Duca antecedente le dimissioni, con cui intimava al cardinale di cambiare comportamento, la terza era nientemeno che di Sered, che chiedeva intercessione ad Aert per avere un aiuto militare al Tempio dell'Est; la quarta è di Tetrius, un inquisitore, che segnala strana movimenti di individui dalla pallida carnagione attorno ad edifici in rovina a nord della città. L'ultima infine era una convocazione ad Arcavia del Papa.
Nella lettera di dimissioni, Aert dice di dover riflettere al solito posto, Renaux interroga i suoi avi e ottiene la visione di una torre in campagna, in un casolare circondato da prati e colline.
I nostri si fermano in un villaggio, e con la scusa di una scommessa da vincere Stik si fa rivelare da una cameriera che Aert è originario di Kylaè, ma ha ereditato dei terreni in campagna a sud della città.
Dopo alcuni giorni di ricerca, i nostri trovano un casolare la cui torre corrisponde alla visione dello sciamano. Il casolare sembra disabitato, ma vi sono tracce di due cavalli dentro e attorno alle mura, e impronte di piedi nel cortile, di un uomo e una donna. I nostri attendono, poi dai boschi tornano due cavalieri, il primo è un uomo che si fa incontro per primo al gruppo, e si presenta come Alessandro Colonna, un tempo cardinale di Aert. La donna è una certa Laura, i nostri non apprendono molto su di lei, solo che Colonna vorrebbe un giorno farla sua sposa.
Finalmente alla presenza del l'uomo cercato, i nostri raccontano la visione di Madre Erika, un breve riassunto dei loro viaggi, poi parlano di Misericordia, Quinto e Sered, gli altri maestri. Anche Colonna è tutt'altro che convinto dalla fantasiosa teoria dei quattro maestri, egli racconta di non credere in Merin, che il suo sosia è un suo fedele collaboratore presumibilmente costretto a quel ruolo, che la missiva di Sered lo sorprese e che non sa altro dei movimenti al nord attorno alle rovine.
I nostri intravedono in Colonna più spiragli di collaborazione rispetto agli altri “maestri” incontrati, egli infatti sarebbe anche disposto a fare qualcosa, ma è molto scettico riguardo a come si potrebbero cambiare le cose, la forza militare del Duca e dei mercenari in generale è troppo grande per la gente comune, contadini e persone senza esperienza militare. Tuttavia, egli di dimostra incuriosito da Misericordia, e conferma un'idea che i nostri eroi avevano avuto: ella potrebbe essere Mirà, la sorella di Arkos, molti particolari corrispondono, anche la spada che portava al fianco che dovrebbe avere una grande potere.
Egli dice che vorrebbe incontrare Misericordia, se fosse davvero Mirà avrebbe tanto da dirle e forse lei potrebbe invitarlo a scendere in campo.
Colonna crede che Sered sia un buon condottiero ma troppo fanatico, e scenderebbe in campo solo se l'avversario fosse la Rosa delle Sabbie. Arkos invece sì che sarebbe un grande condottiero!
Colonna lo descrive come un uomo sui quarant'anni, di statura non troppo imponente, formidabile combattente: nella mente dei nostri compare la possibilità che egli sia in realtà Antoine e che, come la sorella, sia in incognito.
Che faranno ora i nostri eroi? Troveranno Misericordia per condurla da Colonna? E passeranno magari dal monastero di Kolshtadt per riferire ciò che hanno scoperto e magari provare a capire se davvero i sospetti su Antoine-Arkos sono fondati? Oppure la direzione da prendere è quella del Tempio dell'Est, per trovare l'ultimo dei “maestri”? O ancora, cosa stanno cercando i pallidi sconosciuti a nord di Kylaè? Possibile si tratti della tomba di Arcavius?

diario/14ottobre13.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)