31 Ottobre Anno 1°
I nostri eroi sono alle prese con alcuni avversari nel profondo della miniera abbandonata. Reinhardt, ferito dal colpo precedente del vargheist gigante, è indifeso contro il nemico, Oleg prova ad accorrere in suo soccorso, ma il suo attacco non produce danni. Fortunatamente, Martin scioglie il mostro con il suo potere. Nel frattempo, Bingo uccide il suo nemico, e ad Oleg non rimane che dare il colpo di grazia ai due avversari feriti a terra. Sui corpi dei nemici, i nostri trovano strani tatuaggi con la testa stilizzata di un rapace. Consci di aver prodotto molto rumore, e vedendo che non vi sono altre uscite prossime nella miniera, i nostri decidono di tornare indietro, arrivando al bivio a “T” incontrato in precedenza. Nel condotto di fronte, Bingo ode un gran numero di squittii, Martin magicamente visualizza cosa gli accadrebbe se avanzasse nel condotto di lì a un minuto. Il responso è che sarebbe assalito da centinaia e centinaia di pipistrelli di ogni dimensione, finendo morto in breve tempo. Il gruppo sceglie dunque di tornare sui propri passi, esplorando come prima cosa la scala scavata nella pietra, arrivando infine in una piccola stanza dormitorio per i minatori nani. Gli scheletri di otto nani, uccisi in modo violento, sono l'unica cosa interessante nella stanza. I nostri si inoltrano poi in un condotto laterale, dove trovano altri segni di unghiate. Giunti infine in un vecchio magazzino semivuoto, i nostri trovano tracce di piedi umani calzati.
Individuata una scala a chiocciola, il gruppo risale la montagna. Gli ultimi cinque scalini sono stati modificati per produrre una sorta di allarme sonoro quando premuti, Bingo se ne accorge in tempo, viene lanciato di peso da Reinhardt scavalcandoli, atterrando in una stanza ricolma di armi e armature di foggia nanica. Il mezzuomo trova un meccanismo per disattivare gli scalini, il resto del gruppo può dunque entrare in sicurezza nella stanza. I nostri si distraggono nell'esaminare le armi, Martin e Reinhardt percepiscono la presenza di qualcosa, ma non riescono a stabilire dove e cosa sia. Bingo si mette in ascolto alla porta della stanza, sentendo dei rumori. Reinhardt apre la porta, Oleg illumina uno stretto corridoio che prosegue a destra e a sinistra. Il paladino sporge la testa, trovandosi dinanzi quattro creature mostruose, come ghoul ma assai più robusti, e una minacciosa e terribile Ombra armata di falce a due mani. Atterrito, Reinhardt retrocede nella stanza, pochi istanti dopo lo scontro divampa. Martin scioglie due ghoul, gli altri due ingaggiano battaglia con Reinhardt e Oleg, mentre Bingo prepara la sua balestra. L'Ombra entra nella stanza, puntando il dito su Martin per paralizzarlo con il suo potere innato. Il prete resiste alla minaccia, ma l'Ombra è lesta a piombare su di lui colpendolo pesantemente con la sua falce, anticipando il tentativo di Reinhardt di proteggere il compagno. Oleg e lo stesso Reinhardt tengono a bada i propri ghoul pur attaccando l'Ombra. Bingo a sua volta prende di mira il pericoloso nemico, ma il suo dardo, non essendo magico, attraversa il nemico senza scalfirlo. Bingo prepara un dardo magico, ma l'Ombra punta il suo dito sul mezzuomo, paralizzandolo. Dopo un doppio colpo di Oleg e Reinhardt, l'Ombra crolla a terra lasciando dietro di sè solo la veste nera. I due uomini d'arme sgominano facilmente i due ghoul rimasti.
Il gruppo cerca di ritrovare le forze dopo l'attacco. Bingo si riprende dalla paralisi ma è molto scosso, Martin è ferito e deve riprendere le forze, Oleg perde sangue e si benda in qualche modo da solo. Il gruppo decide di concedersi un'ora di riposo, barricandosi dietro la porta dopo averla richiusa e sprangata. Trascorso il tempo prefissato, i nostri riaprono la porta e esaminano il corridoio. A destra, dopo un centinaio di metri c'è il pozzo del montacarichi. A sinistra, un sinistro portone di legno pesante e metallo. Esso è protetto da un incantesimo di allarme magico, che Martin disattiva. Bingo forza la serratura del portone, che riporta a sorpresa, oltre a vari simboli oscuri e a quello dell'aquila, c'è anche l'effige della casata del barone De Bellis. Oltre il portone, il condotto diventa una sorta di canale fognario, dal puzzo insopportabile. I nostri si avventurano fino ad un antro con cinque bare. All'interno di ciascuna, giace uno strigoi addormentato. Tutti e cinque i vampiri sono identici fra loro. Il gruppo capisce di essere dinanzi ad un'illusione. Il ciondolo di Bingo segnala la presenza di sei creature, i nostri deducono dunque che le cinque bare contengano ciascuna un servitore del vampiro, pronto a svegliarsi, mentre la vera bara dello strigoi è da qualche parte lì dentro. Alla fine, i nostri la trovano sepolta nel pavimento, al centro della stanza. Scoperta la bara, Martin pianta il paletto di frassino nel cuore del vampiro. Oleg e Reinhardt traportano la pesante bara con il vampiro fino al montacarichi. Bingo, andato in avanscoperta, sente una voce al livello superiore, e vede il montacarichi mettersi in moto. Il gruppo decide di salire al volo sul montacarichi in movimento, proteggendosi con il buio fatto da Oleg con i suoi poteri. Bingo risale la catena del montacarichi per vedere prima cosa si trova al livello superiore. L'hobbit vede una figura ammantata di scuro e pallida, senza esitare lo colpisce con un dardo di balestra. L'uomo bestemmia Morr in tileano e prova a trascinarsi via. Bingo salta giù dalla catena, lo raggiunge e lo colpisce duramente alla testa, spezzandoli il collo. Martin, arrivato poco dopo con gli altri, cura magicamente l'uomo, per poterlo fare prigioniero. Egli è albino, sembra un Martin più invecchiato, ed assomiglia ad uno dei ritratti raccolti al covo di Eloi, sebbene l'uomo nel ritratto abbia i capelli scuri. Il negromante ha un bastone con la forma di un aquila, carico di magia oscura.
Così, il gruppo ha catturato vivo il vampiro come si era prefissato. Tuttavia, il simbolo del barone sul portone lascia molti dubbi sulla vicenda. La cattura del negromante albino potrebbe forse aiutare a dipanare l'intrigo.
PIZZE PAOLO (PAGATE TEX)