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diario:15settembre14

13 Settembre Anno 6°

Dopo lo scontro con i cavalieri nomadi, i nostri si leccano le ferite con l'aiuto delle sapienti cure di Amdir. Successivamente, vengono esaminati i cadaveri degli aggressori: si tratta di uomini del deserto, come unico segno particolare strane gengive colorate di viola, un effetto forse provocato dalla strana sostanza che essi portavano con sè, ovvero una specie di boccetta blu con una cannuccia. Stik, che ha soltanto annusato la strana sostanza, sente i propri sensi amplificati in maniera sorprendente. Secondo Ysmail, la sostanza è la fantomatica “Spezia” che la tradizione dice sgorghi da qualche parte nel deserto e sia in grado di donare la “seconda vista” e la preveggenza. Uno dei nomadi aveva con sè anche un sacchetto con animali scolpiti nella pietra, figure di carattere religioso che Ysmail spiega siano state usate specie in tempi passati per accompagnare i defunti attraverso i sette cerchi dell'inferno.
Il gruppo riprende la marcia, e dopo una giornata di duro viaggio l'oasi è ormai in vista, tuttavia la pesantezza del viaggio e le condizioni del clima hanno ormai messo a dura prova i nostri eroi, in particolare Stik, Milten e Renaux, ma anche Ysmail. Giunti all'oasi, i nostri vengono accolti da gente pacifica che aiuta il gruppo, i più provati vengono fatti sdraiare all'ombra e idratati, mentre Amdir e Thorak, una volta che anche Ysmail si è ripreso e può dunque fare da traduttore, vanno in cerca di informazioni dal capo della tribù. Questi, Al-Alafez, parla ai nostri dei Gar-eh-din, un tempo mercanti, una popolazione che ora ha perso il lume della ragione e attacca gli altri abitanti del deserto, spiegando dunque il motivo dell'aggressione subita dal gruppo. Sono più o meno due anni che i Gar-eh-din hanno cominciato la loro follia. Amdir chiede del simbolo strano trovato nella città disabitata, e il capo spiega che è un simbolo molto diffuso che indica lo Scettro del Re, un potentissimo oggetto magico che solo il Re può utilizzare, che pare essere andato perduto secoli prima, forse sepolto nella Tomba del Re, che nessuno però ha mai trovato. Le tombe tra l'altro sono protette da potenti incantesimi e la gente del deserto se ne tiene alla larga. Il Re in questione era il sovrano dell'antico popolo, ovvero la popolazione di serpenti umanoidi che i nostri hanno visto raffigurata alla città. L'antico popolo fu annientato da guerre fratricide, fino a che l'ultimo re morì e di quella gente rimasero solo vaghi ricordi, leggende e pochi resti in rovina. Gli schiavi di quel popolo, divenuti liberi, costituiscono ora il popolo del deserto. Il capo nomade parla di una popolazione leggendaria che vivrebbe nel sottosuolo, i Kin-Al-Din, depositaria dei segreti del deserto.
Dopo aver parlato a lungo, il capo Al-Alafez chiede aiuto ad Amdir per curare un uomo del villaggio affetto da uno strano male: l'elfo impiega pochi istanti per rendersi conto che lo sventurato è sotto l'effetto di una droga degli alchimisti. Curato con la foglia di re, l'uomo racconta ai nostri di essere uno scout, di aver visto nel deserto un piccolo gruppo di alchimisti, costituito da una strana figura ricurva, un tizio mascherato, due guerrieri a petto nudo e un omone enorme a cavallo di una tigre bianca, e di essere stato poi colpito da qualcosa e avvelenato.
Dopo essersi riforniti, i nostri partono il giorno seguente in direzione sud, verso l'oasi più vicina, in cerca di tracce del nemico. Lungo la strada, i nostri vedono un enorme verme della sabbia, che fortunatamente non nuoce al gruppo, e che sembrerebbe avere qualcosa di indefinito sulla schiena. Dopo diversi giorni di viaggio in groppa ai dromedari, all'improvviso Stik si rende conto che qualcosa si muove nella sabbia, e pochi istanti dopo uno scorpione gigante emerge e colpisce la sua cavalcatura. L'agile avventuriero balza dal malcapitato dromedario evitando l'attacco. Spaventati dalla temibile creatura, i dromedari mettono a dura prova l'abilità di cavalieri dei nostri, e mentre Amdir e Milten si allontanano ma riescono a controllare la bestia, Thorak si lascia cadere di sella, mentre Ysmail e Renaux si vedono portare lontano dalla cavalcatura in folle corsa. La creatura minacciosa incombe sul povero Stik, che però riesce brillantemente a difendersi, mentre nel contempo Amdir, che si è avvicinato a Thorak per aiutare il nano a rimettersi in piedi dopo l'atterraggio, vede comparire all'improvviso un secondo scorpione, e solo la grande attenzione del possente guerriero nanico impedisce che l'agguato abbia successo. Lo scontro infuria, Milten usa i suoi poteri per spezzare alcune zampe e una chela al primo scorpione, che tuttavia continua ad assalire Stik. Renaux, lasciato il dromedario in fuga volando magicamente, è tornato indietro e ha scagliato i suoi fulmini sui due scorpioni, ferendoli solo leggermente e attirando l'ira di Thorak, che voleva pensare personalmente al pericolo nemico. Il nano in effetti si sbarazza del nemico con alcuni colpi del potente martello, mentre il secondo scorpione viene ucciso da Renaux, con un altro dei suoi fulmini.
Superato lo spavento con la perdita di un solo dromedario, ucciso dal veleno dello scorpione, il gruppo riprende la marcia fino a giungere qualche giorno più avanti all'oasi. Qui, i nostri vengono accolti da gente taciturna e riservata, avvolta in tuniche pesanti che poco rivelano del loro aspetto. Dopo un'iniziale diffidenza, alimentata anche dalla vista del capo di quella strana gente, un guerriero con una lunga scimitarra che pare avere tracce di magia di essenza e mentalismo assieme, i nostri scoprono invece che quella tribù nomade non pare ostile, ma anzi ha avuto a che fare con gli alchimisti che il gruppo va cercando e, avendo diffidato di loro, non ha fornito alcun aiuto, pur lasciandoli abbeverare alla sorgente dell'oasi. Il misterioso capo tribù chiede diffidente ai nostri per quale ragione essi stiano cercando quegli stranieri, e perchè dovrebbe aiutarli, dicendo loro però che essi si sono diretti ad est, verso il fiume. Renaux spiega quali disastri accompagnino solitamente il cammino del popolo dell'altro deserto, come le loro droghe e malvagi intenti portino morte e distruzione. Tuttavia, il capo nomade pare perplesso: ai suoi occhi, i nostri eroi e gli alchimisti sono comunque stranieri giunti in quelle terre per motivi misteriosi.
Cosa vorranno rivelare i nostri eroi dei motivi che li hanno condotti nel deserto? Riusciranno a vincere la diffidenza della misteriosa gente dell'oasi e ad ottere aiuto nella caccia al mortale nemico?

diario/15settembre14.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)