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diario:16dicembre13

20 Giugno Anno 3°

I nostri eroi sono ormai decisi: lo Specchio della Madre è la chiave delle nuove inquietanti trame apparse all'orizzonte, e forse anche della scomparsa di Ecidius e Wynona. Partiti dal villaggio, i nostri giungono verso metà pomeriggio ad un bosco piuttosto fitto, dove Stik trova vecchie tracce di cavalli non ferrati che entrano ed escono, probabilmente lasciate dagli esploratori del villaggio precedentemente passati nel bosco. Con passo cauto e guardandosi bene attorno, preoccupati dai ragni, il gruppo entra nel bosco e prosegue quasi per un'ora, poi cominciano a vedersi le prime ragnatele, all'inizio non molto grandi, e quando Renaux cattura magicamente un ragno spostandolo in una fialetta di Amdir, l'elfo può esaminare un piccolo ragno che potrebbe anche essere stato la causa del morso sui corpi dei barbari malati del villaggio, anche se parrebbe sorprendente che un ragno così piccolo abbia sufficiente veleno per un danno così grande. Proseguendo, i nostri trovano ragnatele sempre più grandi, che farebbero pensare a ragni di dimensioni notevoli, che però non vengono scorti dai nostri.
Giunti infine sulle rive dello Specchio, Stik trova tracce di un vecchio bivacco, mentre Renaux percepisce un incantesimo di flusso, probabilmente druidico, provenire dall'acqua. Desiderosi di raggiungere il cerchio di pietre a nord del lago prima che faccia buio, i nostri si rimettono in viaggio, e ben presto giungono a destinazione. Mentre Stik e Tyruss avanzano in avanscoperta verso la radura che appare davanti a loro, Amdir nota una ragnatela quasi invisibile vista da quella angolatura, e mette in guardia i suoi compagni. Ben presto, il gruppo si rende conto che ovunque vi sono ragnatele, che chiudono persino verso l'alto il bosco, come una sorta di tetto che impedirebbe anche a Renaux di volare oltre le cime degli alberi.
Distrutta con il fuoco la ragnatela, i nostri si avvicinano al cerchio di pietre, e qui trovano i menhir avviluppati in spesse ragnatele, e una magia di essenza permeare l'ambiente. Sull'altare, Amdir e Tyruss vedono qualcosa, resti marrone scuro di ciò che parrebbe un grande involucro, come un uovo. Tyruss e Stik si imbattono anche in resti umani, due uomini che parrebbero essere un druido di circa quarant'anni e un altro di circa trenta. Nel frattempo, Renaux ha notato movimenti nel bosco, e si è preparato al peggio, poi anche Stik e Krona, che si sono messi sulla difensiva, vedono muoversi qualcosa. Ben presto, dal bosco spuntano degli orrendi ragni giganti, che si lanciano all'attacco di Stik, Krona e Renaux su un lato, Tyruss e Amdir sull'altro. Lo scontro impazza, Renaux con i suoi dardi di fuoco e usando il cristallo di Meriador per lanciare un potente fulmine magico riesce a mettere in difficoltà i propri avversari, mentre Stik li bersaglia di frecce e Krona tiene a bada i più intraprendenti. Tuttavia, i ragni possono colpire da lontano sputando una sorta di veleno, ed uno dei loro letali proiettili colpisce lo sciamano, avvelenandolo e indebolendolo. Dall'altra parte, Tyruss combatte con ardore, e infine grazie ad altri dardi di fuoco di Renaux e alle precise frecce di Stik, che supportano con perizia le spade dei due guerrieri, lo scontro viene vinto.
Il gruppo esamina l'altare di pietra, bruciando le ragnatele che lo ricoprivano, ma senza scoprire molto altro sullo strano involucro a pezzi sulla pietra, se non che la pietra stessa, che riportava simboli druidici, è stata profanata con segni lasciati all'apparenza da unghie di una qualche bestia. Renaux non si sente molto bene, il veleno sta facendo effetto e Amdir non è in grado di preparare da solo un antidoto per il veleno. Fortunatamente, fra i nuovi poteri dello sciamano vi è anche la capacità di teletrasportarsi fino ad un centinaio di chilometri di distanza, presso luoghi conosciuti. Renaux si congeda a malincuore dagli amici, conscio di abbandonarli al pericolo, in un bosco ostile circondati da ragni giganti. Tuttavia, egli non può fare altrimenti per sopravvivere, e si trasporta magicamente al villaggio, dove viene presto soccorso dallo sciamano, che gli somministra l'antidoto. Durante la notte, il resto del gruppo viene destato dall'altare di pietra, che manda uno strano bagliore viola, è caldo e permeato ancora di incantesimo di essenza. Per fortuna, durante la notte i ragni si limitano ad osservare i nostri, Tyruss scaglia una pietra per spaventarne uno, ma non avvengono attacchi.
Al mattino, il gruppo riparte alla svelta verso il villaggio, per ritrovare Renaux. Lo sciamano si è ripreso dopo la febbre che lo ha tormentato durante la notte, e quando i nostri giungono al villaggio, scortati da un gruppo di guerrieri che era andato loro incontro, egli è in buona salute e pronto a ripartire. Il gruppo infatti è ansioso di tornare nel bosco, con altri guerrieri e lo sciamano del villaggio, per scoprire una volta per tutte cosa stia avvenendo. La presenza dei ragni infatti non ha una spiegazione al momento, gli esploratori barbari non avevano scorto alcuna ragnatela soltanto qualche giorno prima, mentre ora il bosco ne è pieno.
Renaux fa appello al potere dei suoi avi, prima di ripartire: essi non possono rivelargli cosa sia uscito dall'uovo misterioso, ma riguardo ai segni sull'altare, lo sciamano ha una visione di tre figure oscure, altre come un uomo, con cappucci neri e pugnali rituali dalla lama serpeggiante di ossidiana, con cui hanno profanato l'altare. L'ossidiana in genere è usata dai druidi, che le tre figure siano druidi corrotti da qualche potere oscuro? Riguardo all'incantesimo in azione sull'altare, gli avi rivelano a Renaux che esso ha già avuto il suo effetto, probabilmente legato all'uovo e alla sua schiusura.
Il gruppo è pronto a tornare nel bosco, quali oscure trame sono all'opera? Come sono legati i tre individui con i pugnali di ossidiana ai ragni, al misterioso uovo e alla scomparsa di Ecidius e Wynona?

diario/16dicembre13.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)