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diario:16febbraio15

Giorno 1 Anno 7°

Il gruppo decide di avvicinarsi al villaggio degli strani ometti, preparandosi nel caso a brutte sorprese, per tentare di comunicare con loro nonostante Stik li avesse sentiti parlare un idioma sconosciuto. In realtà avvicinandosi e salutando il primo di loro, sorpreso dalla visita ma non allarmato come gli altri del villaggio, i nostri scoprono ben presto che gli ometti parlano la lingua comune. Essi sono il popolo dei Rillow, vivono tutti in quel villaggio, non hanno molti rapporti con gli uomini, che loro chiamano “akorai”, che vivono oltre le montagne nel loro Impero, sfruttano quelle zone solo per i minerali, sono spesso in guerra ma non hanno mai fatto nulla di male al villaggio. I nostri apprendono dal capo del villaggio, un anziano saggio, molte cose su quel mondo, la lunghezza della notte con due lune ad esempio, che occupa tre quarti di una giornata. I nostri scoprono anche che l'Imperatore ha una figlia, una grande condottiera di nome Irina. Apprendono altresì che in quel mondo vi sono le grandi aquile sulle montagne, lupi di notevole taglia, ragni giganti, mentre gli akorai, gli uomini, si comportano più o meno come gli uomini del mondo di provenienza del gruppo. Il vecchio capisce che i nostri sono arrivati da un altro mondo, tuttavia non pare spaventato, e fornisce indicazioni su come raggiungere l'Impero degli akorai e un mulo con provviste per il viaggio. In cambio, Amdir aiuta nella riparazione di un tetto con la sua altezza, e poi insegna al vecchio come usare la foglia di Re, trovata in un campo vicino, per curare le allergie, a quanto pare unico vero malanno per i Rillow.
Lasciato il villagio, i nostri affrontano il viaggio verso le montagne, quasi due mesi al passo dei Rillow. Il tragitto non presenta grosse insidie, i nostri viaggiano anche durante la lunga notte, svegliandosi quando le due lune sono vicine, alla mezzanotte. Dopo aver attraversato il bosco, vi sono diversi giorni di cammino in terreno scoperto. Le lande paiono disabitate, vi sono solo tracce di animali, fra cui quelle di una mandria di grossi bisonti. Milten e Renaux scoprono con disappunto che le loro arti magiche di volo, teletrasporto e altri incantesimi del genere non hanno effetto in quel mondo, quindi il gruppo per viaggiare deve affidarsi all'uso delle gambe. Dopo molti giorni di viaggio, i nostri giungono in vista delle montagne, qui per trovare un valico viene chiamato in causa il senso del destino di Renaux, che indica di seguire la catena montuosa verso destra fino ad individuare un passaggio. Il gruppo giunge dunque ad una pista segnata da ceppi incisi, sulla strada segni molto evidenti di carri decisamente carichi. I nostri seguono la strada fino a quando giunge il momento del riposo notturno. Sui ceppi al lato della via, in quel punto, i nostri scorgono con inquietudine la figura stilizzata di un lupo.
Durante la notte, Alundra che è di guardia desta Stik: ululati in avvicinamento! Il gruppo si prepara a combattere, Renaux rende le sue vesti e quelle di Milten e Amdir resistenti agli attacchi, mentre Stik si rende invisibile con il suo mantello. I nostri vengono assaliti da sei grossi lupi che si aprono a ventaglio dinanzi a loro. Amdir nota però alle sue spalle un movimento. Lo scontro infuria: Milten azzoppa due lupi dal suo lato, rompendo loro due arti ciascuno, mentre Alundra ingaggia a duello tre lupi e ne uccide subito uno. Renaux fallisce parzialmente il suo incantesimo, scagliando un solo fulmine, utile tuttavia a mettere quasi fuori combattimento il sesto lupo. Alle spalle del gruppo spunta però un gigantesco mannaro, che assale il povero Stik, individuato grazie all'olfatto nonostante l'invisibilità. Il colpo del mannaro non è letale, tuttavia Stik rimane stordito e fuori combattimento. Il gigantesco mannaro si avventa sul povero Amdir, ma l'elfo viene aiutato da Renaux, che scaglia tre potenti fulmini sul temibile nemico, togliendogli gran parte della forza. Il colpo ricevuto da Amdir, attutito da un incantesimo di protezione dell'elfo e dalle vesti rese più forti dalla magia dello sciamano, è debole e non provoca grossi danni. Poco dopo, il tremendo nemico viene finito da Milten, con un incantesimo di spostamento d'aria ben mirato. Sul campo di battaglia, Alundra è ferita ma resiste all'assalto dei due lupi rimasti, che vengono poi azzoppati da Milten. La guerriera uccide uno dei suoi nemici, poi a pulire il campo ci pensa Renaux, che uccide tutti e quattro i lupi rimasti con una tremenda scarica di fulmini.
Il gruppo è sopravvissuto senza particolari problemi al tremendo assalto, tuttavia il sollievo duro assai poco: Stik è infatti stato ferito dal mannaro e ha la febbre alta, segno che la licantropia ha fatto breccia nel suo corpo. Renaux, pratico di simili fenomeni, diffusi fra la sua gente, spiega la situazione al resto del gruppo. La notte è ancora lunga, i nostri la trascorrono in febbrile esamina di ogni possibilità riguardo la sorte di Stik: come possono portare con loro un individuo che, ogni notte, o semplicemente a causa di una ferita, con molta probabilità si trasformerà in una belva assetata di sangue? Cosa fare di lui? Alundra, che conosce poco Stik, propone di lasciarlo indietro, al suo destino, ma è un'ardua decisione per i suoi amici. Milten con un incantesimo imprigiona parte dell'anima di Stik in un pezzo di legno, in quel modo egli ha il controllo sulle azioni del povero compagno, potendo dunque frenarne l'impeto quand'egli si tramutasse in mannaro. Tuttavia, lo stregone dovrebbe essere costantemente pronto a vegliare sull'amico, e come può affrontare ogni notte in quel modo? E come superare una battaglia, tenendo sempre la propria attenzione su Stik invece che sui nemici? Il tempo scivola via, la febbre divora il corpo del povero Stik, e la sua sorte appare ad ogni minuto più tetra.
A cosa è destinato Stik, il mannaro? Riusciranno i nostri a superare le montagne, senza cadere vittime a loro volta della licantropia? Cosa li attende nell'Impero degli Akorai?

diario/16febbraio15.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)