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diario:19settembre18

10 Luglio Anno 1°

Bingo segue le mosse del capitano della milizia, senza notare niente di sospetto. I miliziani infatti si prodigano nell'arresto di molti individui della lista trovata dai nostri. Nel frattempo, il resto del gruppo giunge in vista del cantiere navale, si ode una voce che chiede aiuto: si tratta di un ragazzo, che è chino sul corpo morente del fratello, pugnalato al ventre. Il ragazzo racconta di aver visto partire Albert, Maxim e i due ragazzi, Paul e David, uno di loro ha colpito il fratello che faceva la ronda al cantiere. I quattro si sono divisi sue due imbarcazioni, la “Polena” e il “Gigante del ghiaccio”, le coppie sono Maxim e Paul sul Gigante, Albert e David sulla Polena. I nostri corrono al tempio di Manann, dove la vedetta dice che effettivamente le due barche sono uscite dal porto, una diretta a nord-est, la Polena, l'altra ad ovest, il Gigante. Oleg suggerisce che l'obiettivo da seguire sia il Gigante, infatti il kislevita si è convinto che l'anima nera delle trame oscure sulla città sia Maxim, e non il fratello Albert, che pure è il proprietario del cantiere. I nostri dunque svegliano il Decano, un esperto lupo di mare che subito fa preparare l'imbarcazione del tempio per l'inseguimento. Reinhardt va a chiamare Bingo e ad avvertire il capitano della milizia di quanto sta avvenendo. Riuniti, i nostri partono aiutando nelle manovre marinare il capitano, che si prodiga in urla e ordini sbraitati nel forte vento e nella pioggia che rendono la navigazione sul pericolo Mar degli Artigli ancora più insidiosa. Le capacità del Decano sono tali che in breve i nostri giungono in vista della vela della barca inseguita. Tuttavia, Bingo che si trova di vedetta sull'albero vede anche un'altra vela, di forma trapeziodale. Si tratta di un'imbarcazione normanna. I nostri si preparano a ricevere l'attacco dei normanni, che giunti vicini alla barca dei nostri lanciano i rampini e si preparano all'abbordaggio.
I normanni sono dieci, quattro di loro salgono subito a bordo, e ingaggiano in uno contro uno i quattro dei nostri in prima fila, mentre Martin si nasconde nella piccola cabina e Bingo si trova ancora sull'albero. Oleg scaraventa subito in mare il suo nemico, poi si lancia verso il parapetto per anticipare l'arrivo di altri avversari. Sul kislevita piovono due giavellotti, senza conseguenze, egli vedendo che nessun nemico avanza aiuta Haldir contro il suo avversario. Il Decano e Reinhardt hanno intanto la meglio sui loro nemici, il marinaio viene aiutato da Bingo che coglie di fianco il nemico dopo essere sceso agilmente dall'albero. Nella cabina intanto, Martin viene assalito a sorpresa da un nemico che è entrato dalla finestrella, ma il prete di Morr era pronto con un incantesimo che gela il nemico al tocco, procurandogli una dolorosissima frattura all'anca. Oleg avverte gli altri che all'appello mancano due nemici, che egli infatti non vede sulla barca normanna. Reinhardt corre verso la cabina per aiutare Martin, ma viene bloccato dal capitano normanno, che salta agilmente a bordo dal lato opposto rispetto all'abbordaggio. Reinhardt ferisce il nemico pesantemente, Bingo alle spalle lo uccide con una pugnalata inesorabile. Intanto, Oleg ha scaraventato in acqua un altro nemico, Haldir ha ucciso il suo avversario e la barca normanna, con due superstiti, si sta allontanando in fretta. L'ultimo nemico rimasto in piedi viene invitato da Oleg a gettarsi in acqua, e così fa. I nostri interrogano il prigioniero con l'anca fratturata, grazie alla traduzione di Oleg che comprende il linguaggio di Norsca. Il prigioniero rivela che molti normanni sono schierati agli ordini della “voce degli dei”, che viene identificato in Maxim. Egli ha poteri di fuoco, ghiaccio e terra, ha dato segnale alla barca dei normanni per aiutarsi nella fuga.
L'inseguimento riprende, ma una violenta tempesta investe entrambe le imbarcazioni. La piccola barca di Maxim viene spinta verso gli scogli, tentando di approdare in una piccola caletta viene invece sospinta contro la scogliera e si schianta nell'impatto. Guidati dal saggio Decano, la barca del gruppo approda invece senza troppi danni sulla spiaggia. Sulla sabbia si vedono le impronte di una persona che, zoppicando, si dirige verso la scogliera a picco. Il Decano dice che vi è una grotta dove trovare riparo, i nostri però cominciano subito l'inseguimento, recuperando in breve terreno a Maxim in fuga. Egli, claudicante, avanza lentamente salendo la scogliera illuminando il cammino con una lanterna. Dopo aver terminato la salita, egli punta verso un mulino, ma i nostri lo raggiungono prima che possa arrivarci. Maxim usa un incantesimo di oscurità per provare a distrarre i nostri e allontanarsi chino sull'erba, ma Reinhardt lo scorge e lo colpisce, stordendolo. I nostri portano Maxim nel mulino, lo legano e poi crollano esausti fino all'alba, dopo che Oleg è andato in cerca del Decano alla grotta e lo ha riportato con sè.
Il mattino dopo, il gruppo comincia ad interrogare Maxim. Martin esamina il bastone magico che egli aveva con sè: non ha molto potere, ma ha dei finti simboli caotici. I nostri appurano che Maxim non ha molto a che vedere con il Caos, ma la copertura gli serve per fare da guida ai normanni e convincerli ad obbedire. Bingo intanto esamina lo zaino di Maxim, trovando due tomi, un sacchetto di erbe, uno con un buon numero di monete d'oro e infine due cofanetti, uno che emette luce rossa, l'altro blu. Il primo contiene un anello con un rubino e contiene una storia che viene proiettata e mostrata a chi pronuncia una frase magica, che è incisa sull'anello e resa visibile dal calore del fuoco. La frase è “qui senza di te”. Nel secondo scrigno, Bingo trova uno strano oggetto che muta il suo aspetto, da coltello a piuma d'oco ad altro di uguali dimensioni. La voce di Kurtz dice all'hobbit “bravo, lo hai trovato”. Egli si affretta a far sparire il coltello nello zaino, celandolo con un incantesimo che lo faccia apparire come una padella. Reinhardt spazientito chiede a Bingo del secondo scrigno, l'hobbit astutamente prova a far credere che all'interno vi fosse un banale pugnale rituale caotico, trovato sul corpo del capitano normanno ucciso. E' chiaro che la storia non regge, il pugnale non emette luce blu, non sembra essere il tipo di oggetto che Maxim conserverebbe in uno scrigno, comunque per il momento Reinhardt non insiste ulteriormente, infatti l'interrogatorio di Maxim prosegue. Prima di ascoltare il prigioniero però, i nostri osservano la storia narrata dal rubino. Si tratta delle vicende, all'apparenza lontane nel tempo, di tre donne di nome Sara, molto simili fra loro, come fossero discendenti o addirittura la reincarnazione l'una dell'altra. Nelle storie appare sempre un individuo che diventa mano a mano più vecchio e il suo aspetto più corrotto e malvagio, i nostri deducono si tratti del Maestro. Nelle tre storie, il Maestro brama Sara, che gli preferisce un altro, nel primo caso un giovane nobile e combattente, che muore in battaglia. Il Maestro prova a usare violenza a Sara, che fugge. Poi si vede il Maestro ridere su una tomba vuota su cui c'è il nome di Sara. In un'altra scena, il Maestro trasforma in un mannaro un contadino, per poter avere per sè la moglie di lui, un'altra Sara. Si vede poi il Maestro nel suo studio, in un tenebroso edificio, al piano superiore c'è prigioniera Sara che riesce a fuggire e si perde. Nella terza scena, Sara sulla scogliera preferisce la morte alla vita senza il suo amato, è la tragica storia del mulino dei Beiersdorfer che i nostri hanno appreso il giorno precedente.
Maxim, picchiato e tortuato, rivela di essere un servo del Maestro, di aver rubato dal tempio un oggetto ma di non sapere cosa fosse, di averlo consegnato a un pipistrello gigante emissario del Maestro. Egli dice che il Signore dei Tumuli non è stato evocato dal Maestro, ma si è risvegliato da solo. Infatti, gli esperimenti del Maestro sulle colline incantate hanno cominciato ad andare male, egli si è avvicinato troppo alla tomba del suo antico rivale in amore, risvegliandolo infine. Lo scheletro a cavallo sta dando la caccia proprio al Maestro. Egli si trova a sud, ma Maxim non dice dove sia. Maxim dice che Paul era un buon allievo, mentre Albert era manovrato per i suoi scopi e David possedeva una sua fede, ma poteva averlo in pugno.
Così, i nostri sono sopravvissuti al Mar degli Artigli e ai normanni, hanno catturato Maxim e hanno finalmente una spiegazione che mette luce sulla vicenda del Signore dei Tumuli, del mannaro e delle donne di nome “Sara”. Quali altre informazioni potrà rivelare loro Maxim? Dove si trova il Maestro? Cosa è stato trafugato dal tempio profanato? Cosa ha trovato Bingo nello scrigno, e come reagiranno i suoi compagni al comportamento sospetto dell'hobbit?

PIZZE FABIO

diario/19settembre18.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)