27 Settembre Anno 1°
Il gruppo decide di ripartire subito per il nord, sia per avvicinarsi al più presto a Marburg, sia per evitare sorprese dalla Mano Nera, visto che il superstite dello scontro può in poche ore raggiungere il rifugio della banda. Dormendo a turno in carrozza, i nostri giungono poco dopo l'alba nei pressi di Marburg. Durante la notte, mentre conduceva il carro Bingo ha sentito un ramo spezzarsi e ha trovato una sola impronta di un piede nudo, di dimensioni medie, un individuo certo abile a muoversi nei boschi e nascondersi. Fermata la carrozza nel bosco, poco lontano dalla pista, il gruppo pianifica le prossime mosse. Bingo aiuta Reinhardt a fingersi malridotto, il templare cavalca quindi alla volta del paese, senza neppure fermarsi a dare spiegazioni alla guardia alla porta. Reinhardt giunge così al tempio di Ulrich, dove il suo collega Eloisius non fatica a rendersi conto della messinscena. Reinhardt spiega al templare cosa è accaduto e i due, passando a prendere Caterina, la sacerdotessa di Shallya, lasciano in gran fretta il paese. Bingo si apposta appena fuori le mura per tenere d'occhio i movimenti attorno all'ingresso al paese. Reinhardt conduce gli alleati del gruppo alla carrozza, dove viene deciso il da farsi. Intanto, da Marburg parte un nutrito gruppo di miliziani, circa una ventina, che si lanciano lungo la pista, nella chiara speranza di raggiungere Reinhardt, Eloisius e Caterina, essendo convinti che i tre stiano cercando di portare soccorso alla carovana attaccata. Eloisius dice ai nostri che non vi è nessuno su cui contare nel tempio di Sigmar, tranne il più vecchio e il più giovane che, per ovvi motivi, non andrebbero coinvolti.
I nostri entrano a Marburg sulla carrozza, condotta da Daruk e Oleg, infagottato in un impermeabile da viaggio, senza dare nell'occhio. Caterina viene lasciata in un vicolo assieme a Bingo, gli altri raggiungono il tempio e mettono in cella il prigioniero. L'hobbit si informa sull'ubicazione della casa del capitano Friedman, fingendosi un cuoco in cerca di occupazione. Raggiunta la casa, Bingo si introduce all'interno con perizia, trovando tutto vuoto e in disuso. Aperta una botola al piano inferiore, l'hobbit sente un intenso odore di cadavere. Vi è il corpo senza vita del capitano, deceduto da diverso tempo e imbalsamato in modo sommario con la paglia. Gli sono stati cavati anche gli occhi. Nel doppio fondo dell'armadio, Bingo trova un piccolo diario e, in un cassetto, delle lettere di una certa Julia. Bingo riporta tutto ai compagni. Le lettere sono della moglie del borgomastro, che tradiva il marito con il capitano. Il diario, intitolato “ritrovamento della campana del destino, sue prove” è firmato “A.D”. In esso viene raccontato un periodo di poco più di un mese, senza date di riferimento ma palesamente recente. E' stata ritrovata, in un luogo non lontano dal rifugio della banda, quella che viene chiamata campana del destino, un artefatto skaven, con tanto di mutapietra. La tremenda sostanza è stata usata su uno schiavo per esperimento, egli ha subito orrende mutazioni, come una seconda testa e la capacità di usare la magia. Presi con sé altri sette o otto individui, egli ha lasciato l'accampamento. La zona della campana, che è ancora dove è stata ritrovata, è circondata di cadaveri morti per misteriose esplosioni.
Inquietati dal diario e dal ritrovamento del capitano, che è stato quindi palesemente sostituito da qualcuno in grado di assomigliargli a tal punto da trarre in inganno tutto il paese, i nostri decidono di agire senza perdere altro tempo: Martin si fa condurre dal cadavere del capitano, tentando senza fortuna di capire magicamente qualcosa in più sulla morte. Intanto, Daruk si reca in locanda, dove poco dopo viene raggiunto da Oleg. I due fingono un diverbio che sfocia subito in rissa, coinvolgendo due miliziani che i nostri sanno bene essere corrotti, visto che il nano ha ascoltato di nascosto i loro discorsi. La rissa assume proporzioni tremende, vengono chiamati altri tre miliziani, che a fatica riportano la calma. Approfittando dell'assenza di uomini alla caserma, Reinhardt con gli altri si fa aprire dall'unico miliziano rimasto, un sergente. I nostri inquisiscono l'uomo con domande specifiche sulla Mano Nera e accuse dirette, l'uomo non è molto bravo a recitare e si capisce che è coinvolto. Bingo mette del sonnifero nell'acqua e la fa bere al sergente, che cade addormentato. I nostri decidono di portarlo alla casa del capitano, dove trincerarsi in attesa del ritorno del resto della milizia.
Alla locanda intanto Oleg decide di scuotere i miliziani accusandoli apertamente di complicità con la Mano Nera, usando la sfera di oscurità e poi di pioggia e neve per tentare di atterrire i malcapitati, causando invece soltanto molta confusione e un fuggi fuggi generale dinanzi a quella che viene percepita come una diabolica stregoneria. Sul posto arrivano due templari di Sigmar e un prete. Il capo dei tre, Oktavius, vorrebbe interrogare Oleg, sospettandolo di possedere strani poteri caotici, ma il kislevita non si fa intimidire e dice di essere al servizio del tempio di Ulrich tramite Reinhardt. Proprio il templare giunge alla locanda in quel momento, tentando di usare un tono diplomatico per portare i sigmariti al dialogo. Infine, egli riesce a farsi seguire da Oktavius alla casa del capitano, dove il sigmarita può così vedere con i propri occhi il cadavere e capire che, chiunque sia colui che si finge il capo della milizia, è un assassino con oscuri scopi.
Mentre Oleg e Daruk restano a bere alla locanda, sorvegliati dai miliziani e dagli altri due sigmariti, Oktavius viene condotto dal resto del gruppo al tempio di Ulrich, per parlare con il prigioniero. Bingo, che sta coprendo le spalle ai compagni, vede un'ombra su un tetto, prova a seguirla passando a sua volta dai tetti ma cade maldestramente, facendosi scoprire. L'uomo, circa 1,70, vestito di nero, con un'arma di corta misura alla cintura, fugge per i vicoli e esce dalle mura usando un passaggio nascosto. Bingo lo segue coraggiosamente al di fuori di Marburg.
Così, i nostri eroi in un modo o nell'altro hanno scatenato un vespaio in città, scontrandosi con milizia e sigmariti, portando però alla luce una parte delle oscure trame del nemico. Riuscirà Bingo a fermare il fuggiasco? Cosa accadrà al ritorno del grosso dei miliziani, capitanati da colui che ha preso il posto di Ian Friedman? Riusciranno i nostri a portare dalla loro parte i sospettosi e inflessibili sigmariti, salvando al contempo Oleg dalle tremende accuse di stregonerie e complicità con il Caos?
PIZZE ERIK