I nostri eroi riprendono il loro viaggio verso Arcavia, lungo la grande via, verso nord, sapendo che in poche ore potranno arrivare al villaggio di Toren. Tyruss e Stik precedono il carro con il resto del gruppo, per fungere da esploratori. Dopo qualche ora di viaggio, essi scorgono cinque cavalieri venire verso di loro, armati e corrazzati, di aspetto simile ai mercenari visti al villaggio superato in precedenza, ma decorati con il simbolo di un teschio infilzato da una picca, che i nostri scorgono sulla bardatura di uno dei cavalli. Stik e Tyruss sono indecisi: fermarsi ed attendere i cavalieri, qualunque siano le loro intenzioni, oppure tornare al carro dai loro amici, o ancora mostrarsi bellicosi e attendersi uno scontro? Infine, Stik decide di tornare al galoppo al carro per avvisare i compagni, mentre Tyruss dapprima di finge indifferente scendendo da cavallo, poi torna a salire in groppa e attende così i cavalieri. Questi accelerano il passo vedendo la fuga di Stik, poi il loro capo prende con sè due uomini e continua la caccia del ladro, mentre i due cavalieri rimasti si fermano da Tyruss e, senza molti complimenti, lo mettono sotto tiro con pistola e archibugio, intimando al barbaro di scendere da cavallo e consegnare loro i suoi averi. Quando, interrogato, Tyruss dichiara fieramente il proprio nome, sorprendentemente scopre di essere stato atteso da quegli uomini, evidentemente messi in allarme da qualcuno che immaginava l'arrivo del gruppo. Immediatamente dopo aver scoperto l'identità del possente guerriero, uno dei due mercenari apre il fuoco. Fortunatamente, Tyruss si è accorto in tempo delle intenzioni del nemico, e sfugge per miracolo al colpo a bruciapelo. Lo scontro infuria, Tyruss viene ferito ma riesce prima ad uccidere uno dei mercenari, poi a ripararsi dietro il cavallo, ma il secondo avversario ha però nel frattempo chiamato rinforzi. Infatti, la fuga di Stik è stata di breve durata, egli è caduto da cavallo nel tentativo di controllare il proprio vantaggio in pieno galoppo, finendo dolorante a terra e subito circondato dai tre mercenari che, dopo aver scoperto in lui un assassino (per via dei veleni) piuttosto benestante (dato il gran numero di monete in suo possesso), lo tramortiscono brutalmente. Due dei mercenari sono dunque pronti ad accorrere in soccorso del compagno, incalzato nel frattempo da Tyruss. Il barbaro ferisce con la sua spada fiammeggiante il nemico, poi scampa con grande abilità ai colpi dei due nemici sopraggiunti, e sprona il cavallo oltre i rovi verso il pendio della collina ad est. Il barbaro in fuga riesce finalmente a seminare i suoi inseguitori e, qualche tempo dopo, riesce a ritornare sulla strada principale, in tempo per intercettare il resto del gruppo che, ignaro di tutto, sta procedendo tranquillamente con il carro verso Toren. Riunito il gruppo e curate le ferite di Tyruss, i nostri decidono di procedere verso il villaggio, per scoprire se Stik, che credono ormai prigioniero, sia stato lì condotto. Sulla strada, trovano il cadavere spogliato di ogni avere e veste del mercenario morto. Ciò aiuta a tranquillizzare i nostri sulle sorti del compagno, che non essendo stato abbandonato per strada, deve essere ancora vivo. Avvicinandosi a Toren, i nostri eroi riflettono sul fatto che, se il villaggio è il quartier generale della fazione di mercenari con il teschio su picca, essi non possono semplicemente avvicinarsi alle porte con il carro e aspettare di passare indisturbati. Lasciano dunque la strada principale e, passata la collina, lasciano il carro presso un boschetto sulle pendici di altri placidi promontori ad est. Proseguendo a cavallo, dopo aver lasciato il grosso dell'oro e distrutto documenti compromettenti, i nostri arrivano a Toren a poche ore dal tramonto. Dopo aver atteso l'oscurità, essi si avvicinano a piedi, osservando le molte guardie che sorvegliano le mura. Entrare parrebbe un'impresa impossibile, anche con l'aiuto di qualche incantesimo dello sciamano, ma il torrente che attraversa la città passa sotto le mura, e i punti di passaggio sono protetti da grate che potrebbero essere la via più sicura di accesso. Dopo aver osservato diversi lati della fortificazione, i nostri si decidono: Renaux sfrutta la sua naturale capacità di respirare sott'acqua per avvicinarsi alla grata del lato nord, sfruttando il favore della corrente, e scopre che il greto del torrente è facilmente scavabile e che un uomo può senza grossi rischi passare nel buco creato e superare la grata. Con un incantesimo che rende più scure le ombre della notte, lo sciamano aiuta i suoi amici a scivolare lungo la corrente fino al muro, e per spostare il pesante Tyruss e la sua armatura usa un incantesimo di trasporto. Passata la grata, il gruppo esce dal torrente nei pressi di un edificio, e in breve passando dai vicoli i nostri arrivano nel cuore del villaggio di Toren, a tarda sera. Per le vie vi sono ancora molte persone, così Renaux, il meno sospetto del gruppo, va in avanscoperta camminando tranquilamente per una via illuminata e trafficata, fino a scoprire l'ubicazione di un tempio sorvegliato da un paio di guardie e, dopo aver visto passare un corteo di danzatrici e il loro bizzarro annunciatore, lo sciamano arriva in una piazza piena di gente, dove alcuni uomini stanno ultimando la costruzione di un palco, e dove si affacciano una villa elegante e un edificio imponente, sorvegliato da due guardie e sormontato dallo stendardo del teschio su picca. Lo sciamano sale fino al punto più alto del paese, dove c'è una statua fontana di Merin, un piccolo giardino e una locanda. Nel tornare alla piazza precedente, lo sciamano vede alcuni uomini portare un palo di aspetto sinistro da montare sul palco. Quando Renaux torna infine dagli amici e riferisce le sue scoperte, il gruppo comincia a studiare il da farsi: come aiutare Stik? Egli si trova davvero in quel villaggio, e se sì in quale edificio? Il palco che stanno costruendo è forse destinato alla sua esecuzione pubblica?