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diario:21aprile15

Giorno 46 Anno 7°

Milten ha terminato il suo colloquio con l'Oracolo di Topeka, e riferisce le sue scoperte al resto del gruppo. I nostri decidono di prepararsi alla partenza, trascorrono un paio di giorni imparando a condurre gli strani carri chiamati automobili e informandosi sugli armamenti del nemico. Soprattutto Bgan è molto interessato alle futuristiche armi da fuoco di Topeka, tuttavia Alex e gli altri non possono equipaggiare i nostri eroi, dato che l'uso delle armi non è in realtà consentito dalle regole dei Fondatori. Il gruppo raccoglie una serie di domande che Milten pone all'Oracolo, dopo essere stato riammesso alla sua presenza: fra le varie cose, i nostri scoprono che i piani astrali sono chiamati universi paralleli, che un possibile passaggio fra essi esiste in quel mondo in un luogo chiamato Cape Canaveral, che i seguaci del cruciforme seguono una scala gerarchica con un arcivescovo e dodici vescovi, ma soprattutto scoprono che Gabriel si è presentato a Tarsian assumendo le sembianze dell'Arcangelo Gabriele, messaggero del Cruciforme, e ha ingannato l'uomo butterato affidandogli il compito di custodire la sfera con l'anima della Regina. Prima della partenza, il gruppo viene dotato di una grande vettura, con un traino per il cassone dove trova posto il razorback di Bgan. I nostri ricevono mappe, informazioni, carburante, cibo e acqua, e possono così partire alla volta di Seattle, percorrendo per diverse ore strade circondate dal nulla più assoluto del rovente deserto. Il paesaggio comincia a cambiare in vista dello stato del Colorado, in cui si trova la grande città di Denver, dove i nostri vedono varie luci ma decidono di non avventurarsi. Dandosi i cambi alla guida, essi possono procedere senza ulteriori soste se non qualche rifornimento nelle pompe di benzina ancora funzionanti lungo la strada.
Giunti nello Utah, i nostri vedono la strada che avrebbero dovuto percorrere interrotta, un cavalcavia è crollato e per i nostri l'unica possibilità è dirigersi verso la città chiamata Salt Lake City. Qui, il gruppo vede la popolazione della città affollarsi per strada al loro sopraggiungere: si tratta di esseri umani deformati da ogni genere di mutazione prodotta dalle pericolose radiazioni. La popolazione della città, segnalata infatti come altamente contaminata dagli effetti nefasti della guerra termonucleare, si è in pratica trasformata in una schiera di zombie, i nostri avanzano soltanto grazie alle palle di fuoco di Renaux che aprono la strada disperdendo la folla di disperati. Con Amdir alla guida, il veicolo prosegue la sua marcia per le vie della città, cercando una via di fuga, quando all'improvviso davanti ai nostri compare un edificio maestoso e all'apparenza non toccato dagli effetti della guerra, completamente integro e ben tenuto. Da esso proviene una fonte di magia dell'Essenza, così incuriositi i nostri scendono con l'auto nel parcheggio sotterraneo, guidati dalla voce degli altoparlanti e dai sistemi di benvenuto automatici di quella che si rivela essere la stazione ferroviaria della città. I nostri risalgono le scale a piedi e scoprono che la fonte del potere magico è un avveniristico treno fermo sui binari. Avvicinandosi al treno, il gruppo viene accolto dalla voce che si presenta come Neal, ovvero il treno in persona che parla e comunica attraverso altoparlanti e monitor. Neal dice di essere un treno per Portland, a disposizione dei nostri, che potranno anche caricare l'auto. Dato che Portland si trova non molto distante da Seattle, i nostri decidono di salire sul treno per accorciare il viaggio. La linea ferroviaria per Seattle è poi interrotta a Long View, località occupata dai seguaci del Cruciforme.
Una volta a bordo, tuttavia, i nostri scoprono che Neal è in realtà un programma impazzito con tendenze autodistruttive, deluso dall'umanità e dalla follia che ha condotto alla guerra, e desideroso soltanto di porre fine alla sua esistenza facendo esplodere prima Salt Lake City, che viene distrutta da un ordigno nucleare a cui Neal era connesso, e infine Portland, capolinea del viaggio. I nostri invano tentano di interagire in qualche modo con il treno, che ha poteri magici che impediscono al gruppo di tentare una fuga o di arrestare la folle corsa. Ma se Neal è la parte impazzita del software del treno, esiste ancora una parte sana e decisa a sopravvivere, nascosta nei meandri del sistema informatico del treno: essa parla ai nostri con voce di donna, presentandosi come Cortana. La voce suggerisce ai nostri che l'unica speranza è far desistere Neal dai suoi intenti giocando d'astuzia, e convincendolo a parole. Il gruppo comincia dunque l'opera di convincimento, mentre il tempo corre veloce e mancano poche ore all'arrivo a Portland e all'esplosione che scriverà la parola fine al viaggio dei nostri eroi. Finalmente, dopo molti ragionamenti, la saggezza di Amdir, la persuasione di Milten e l'acutezza di Renaux scavano una breccia nel sistema, che comincia a presentare alcune anomalie, fino a quando la voce di Neal scompare, lasciando il posto ad un messaggio che informa il gruppo che, per sbloccare il sistema, occorre una parola d'ordine. I nostri provano diversi termini, da “libertà” ad “america” e molte altre, ragionando e riflettendo, mentre il treno prosegue la sua folle corsa. Finalmente, Amdir propone di usare come parola d'ordine il motto della NASA che i nostri hanno visto a Topeka, ma nessuno riesce a ricordarselo, i cervelli annebbiati dall'ansia della fine così vicina. Poi, Renaux ricorda di avere con sè i libri presi al malcapitato motociclista, e sfogliandoli riesce a rintracciare il motto, “for all mankind”, e dopo averlo letto lo sciamano pronuncia “umanità”, sbloccando il sistema e facendo in modo che il treno torni sotto controllo.
I nostri hanno scampato un grande pericolo, ma cosa attende loro a Portland? E quali altre insidie separano i nostri eroi da Seattle e dal malvagio Tarsian?

diario/21aprile15.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)