24 Settembre Anno 6°
Il sospettoso capo dei misteriosi nomadi che hanno freddamente accolto i nostri all'oasi non si fida del gruppo, sa che essi non sono ciò che hanno detto di essere, che nascondono qualcosa, e vorrebbe capire perchè fidarsi di loro più di quanto abbia fatto con il gruppo di alchimisti incontrato in precedenza. Infine, i nostri decidono di essere totalmente onesti con l'altero individuo, e per voce di Renaux essi rivelano la verità sul loro viaggio, le preoccupazioni su ciò che gli alchimisti sono venuti a fare in quelle terre, e vari episodi del passato per far comprendere quanto grave sia la minaccia. Il nomade sorprendentemente sa che i nostri portano con loro le boccette con la misteriosa Spezia, ma quando il gruppo racconta senza inganni la verità su di essa e il modo in cui è stata ottenuta, finalmente egli si convince a fidarsi in qualche misura di loro, invitandoli ad un viaggio di due settimane nel deserto per scoprire la verità sulla Spezia e su altro ancora. Il gruppo accetta, e poche ore più tardi, mandato in avanscoperta un esploratore a piedi, il nomade, Amir El-Behr, conduce da solo il gruppo nel deserto verso una meta ignota.
Il viaggio non presenta incontri pericolosi ai nostri, Amir infatti sa evitare con sorprendente perizia gli incontri con vermi, mante giganti e scorpioni. Giunti finalmente alle montagne, Amir guida i nostri in una valle, poi attraverso un passaggio segreto fra caverne illuminate da sorprendenti fonti di luce artificiale. I nostri scorgono molte persone in giro, in quello che sembra essere il rifugio di quello strano popolo. Infine, Amir spiega ad uno degli uomini che hanno accolto il gruppo il motivo per cui ha condotto degli stranieri in quel luogo, e l'uomo finalmente convinto decide di far parlare i nostri con un certo Profeta, la guida venerata e rispettata di quella gente. Condotti in una caverna al centro delle quale c'è un laghetto di acqua azzurra brillante, con una goccia che scende fra una stalattite e una stalagmite, i nostri incontrano il Profeta, che da loro il benvenuto in tutte le lingue conosciute dal gruppo. L'uomo sembra sapere moltissime cose dei nostri, e dopo averne ascoltato le domande, svela alcuni misteri: l'acqua azzurra è la Spezia, una sostanza creata dai vermi delle sabbie, che dona alle menti che sanno come usarla grandi poteri e la capacità di vedere il futuro, ma è in grado di portare alla pazzia le menti deboli, ed è assai pericolosa se usata male; fortunatamente, il Profeta non pensa che gli alchimisti stiano usando l'Occhio della Madre (il nome della Spezia per quel popolo) nè che abbiano qualcosa a che fare con la follia dei Gar-eh-din; gli alchimisti sono lì perchè un grande potere si sta risvegliando, qualcosa che non è schierato con nessuno ma forse potrà esserlo un giorno, e lo Scettro del Re è collegato a questo potere e forse ne è la chiave; nel deserto sono già arrivati alchimisti, elfi corrotti e gente di Acheron; il popolo del Profeta è il popolo dei Kin-Al-Din, la gente del sottosuolo, viaggiano aggrappati ai vermi della sabbia; il simbolo trovato dai nostri rappresenta appunto lo Scettro del Re; una profezia dice che il Re e lo Scettro non devono essere riuniti, un'altra che invece devono esserlo. Infine, su invito del Profeta, che si fida ormai dei nostri, Amir rivela quale fosse l'aiuto chiesto dagli alchimisti: individuare alcuni punti su una mappa in pergamena scarsamente dettagliata.
I nostri chiedono l'aiuto di Amir, ma questi rifiuta, così equipaggiati e pronti i nostri riprendono la strada, e decidono di recarsi all'antica diga sul grande fiume. Lungo il tragitto, i nostri si imbattono nei resti di alcuni carri di legno, probabilmente due, distrutti da un'esplosione forse causata da un attacco magico. La divinazione di Renaux fissa il momento dell'attacco da 1 a 3 settimane prima, mentre Milten ha una visione molto nitida della vita dell'uomo che ha causato la distruzione dei carri: vede una battaglia fra uomini, l'uomo con mantello scuro che guarda la battaglia, poi lo vede scrivere in un librone in una biblioteca, poi il tizio a cavallo in un paesaggio sconosciuto in pianura, preoccupato dal luogo in cui si trova, poi su una nave diretta verso sud, contento di andarci, ha 30-40 anni, capelli scuri.
I nostri giungono diversi giorni dopo in vista della diga, il letto del fiume è asciutto, una divinazione dice che qualcuno è stato lì due settimane prima. I nostri esaminano la diga, grazie alle conoscenze di Thorak individuano diversi meccanismi, ma altri che neppure il nano sa identificare. Infine, i nostri vedono una specie di strana pietra che si rivela una leva per azionare un meccanismo, la forza di Thorak la smuove e mette in moto una specie di golem di pietra, dotato di grandi braccia, il golem le infila in due aperture, dopodichè va a risvegliare un secondo golem, e via via si risegliano quattro golem che si mettono all'opera presso la diga, infine un quinto si pone fra due bizzarre ruote dentate che i nostri avevano visto in precedenza e aziona l'ultimo meccanismo. Dopo qualche tempo il gruppo, che si è saggiamente spostato dalla valle e osserva la scena dall'alto, vede l'acqua iniziare a riempire il letto del fiume a secco da secoli. I nostri risalgono il fiume fino ad un piccolo laghetto, dove nessuno è stato in molti secoli secondo una divinazione di Renaux. Qui probabilmente il corso del fiume era in precedenza interrotto.
Ora che il grande fiume sembra essersi risvegliato, quale sarà la prossima mossa dei nostri? Chi è il misterioso individuo che ha distrutto i carri e che Milten ha osservato nella sua visione? Quali sono i piani del Nemico in quelle terre? Dove è nascosto lo Scettro del Re?