31 Ottobre Anno 1°
I nostri eroi lasciano la miniera trasportando sul loro carro sia il negromante prigioniero sia la bara del temuto strigoi. Durante la sosta per il pranzo, i nostri interrogano il prigioniero, usando modi brutali. L'uomo rivela di essere un seguace di colui che chiama “maestro”, ovvero lo strigoi. Egli rivela che lo strigoi ha a sua volta un maestro, un altro vampiro di maggiore potere, e tutti alla fine rispondono a Vlatna, il sommo maestro. Egli, tale Augusto, rivela poi a fatica di avere un fratello, Cesare, probabilmente residente a Miragliano, sacerdote devoto alle oscure divinità della non-vita. Secondo Augusto, Miriam si sarebbe in qualche modo ribellata a Cesare, che l'ha però catturata e ha preso quindi anche il bambino. A proposito di De Bellis, il negromante dissolve i sospetti del gruppo riguardo ad una sua alleanza con il vampiro, il legame è meno diretto ma ben più sorprendente: il barone aveva venduto il fratello ad un vampiro, che invece di uccidere il prigioniero, primogenito della famiglia nobile dei De Bellis, lo ha tramutato nello strigoi che i nostri hanno catturato. Il simbolo del rapace è quello del fratello di De Bellis, che ora teme la vendetta del fratello, per questo ha assoldato il gruppo per sbarazzarsene. I nostri giustiziano il negromante e ripartono, scegliendo di passare la notte al piccolo villaggio da dove sono partiti quel mattino, per non essere sorpresi in campo aperto dai seguaci del vampiro, che potrebbero voler liberare il loro padrone.
Al villaggio, Reinhardt cerca di organizzare una minima difesa, con l'intento principale di essere avvisato al primo segnale di pericolo e tentare di avere meno perdite possibili fra gli abitanti. Martin analizza il sangue dello strigoi: egli è un vampiro del primo livello, il suo maestro è un vampiro del secondo. I nostri si chiudono nella stalla, preparandosi a bruciare la bara del vampiro se le cose dovessero mettersi male. Durante la notte, Bingo ode nel suo turno di guardia un urlo straziante, seguito poi da altri rumori inquietanti. I nostri sono presto pronti all'azione, fuori dalla stalla è esploso un vero inferno: metà villaggio è alle fiamme, un gran numero di grossi lupi e di ghoul stanno massacrando gli inermi e atterriti abitanti del villaggio. Il gruppo decide di uscire in aiuto alla gente del posto, portandosi però dietro il carro per non perdere di vista la bara. All'esterno, Martin sente una sensazione tremenda e vede una nuvola sinistra con le fattezze della morte. Il gruppo fa appena in tempo a trincerarsi nell'osteria del paese, assieme ai sopravvissuti del villaggio, trascinandosi dietro la bara. Barricati fra le non certo solide mura di legno dell'edificio, i nostri sentono pesanti colpi su porte e finestre. All'improvviso, l'assedio si arresta, una voce inquietante, che sembra pronunciare parole nelle lingue di tutti i presenti, intima al gruppo di consegnare “il maestro”. All'esterno, fra ali di non morti è apparsa, su un cavallo non-morto dall'aspetto infernale, l'oscura sagoma di un'Ombra. Reinhardt risponde al non-morto per le rime, ma i nostri sono consci di non poter sostenere uno scontro con forze nemiche così numerose, rischiando tra l'altro di vedere sterminati tutti gli abitanti del piccolo paese. Bingo e Martin vanno verso la bara, per farla finita, ma Oleg anticipa entrambi, apre la cassa e decapita il vampiro senza esitare. La morte dello strigoi rende inoffensivi i ghoul, i lupi se ne vanno e anche l'Ombra, rimasta sola e senza legami con il padrone tenta la fuga, Oleg prova a fermare la cavalcatura tirando l'ascia, senza effetti sostanziali, Martin non riesce a lanciare in tempo il suo incantesimo e l'oscuro non-morto riesce ad andarsene indisturbato.
La terribile notte ha lasciato ferite profonde: nel villaggio ci sono state tante perdite, Martin e Reinhardt sono particolarmente colpiti, il primo dall'aver portato tanti lutti in un paese di innocenti, il secondo per non essere riuscito a proteggere il paese e il vampiro. Oleg e Bingo sono infastiditi dalla perdita della possibile ricompensa, ma tutto sommato sollevati dall'avere scampato una sorte peggiore. Il gruppo compra due cavalli, avendo persi nell'attacco quelli attaccati al carro. Martin, come penitenza, visita tutti coloro che hanno perso una persona cara, lasciando monete d'oro in dono. Il gruppo decide di mandare un messaggio al barone De Bellis, facendogli capire di essere a conoscenza del segreto del fratello vampiro, dicendo che lo strigoi è ancora prigioniero e proponendo un incontro in un incrocio stradale poco battuto, per ricevere la ricompensa e fare tutto con discrezione. All'incontro il giorno seguente tuttavia si presenta un individuo ben diverso dal barone: si tratta di un uomo di corporatura molto robusta ma al tempo stesso molto agile e fluido nei movimenti, vestito di nero, con la carnagione pallida e un largo cappello. Egli sorprende Oleg, che si era acquattato fra i cespugli, Bingo lo tiene sotto tiro ma i nostri capiscono ben presto che l'uomo non ha intenzioni bellicose. Egli è stato assoldato dal barone per uccidere i nostri e il vampiro. De Bellis aveva però detto che i nostri eroi erano in realtà dei criminali. L'uomo rivela il proprio nome, Dimitri, ma soprattutto il cognome: Von Carstein! Egli non è un vampiro, ma il suo sangue è quello della tremenda casata di Sylvania. Dimitri, che chiede di essere chiamato semplicemente “D”, è un cacciatore di vampiri, era molto interessato ad eliminare lo strigoi. Egli è sorpreso dalle rivelazioni dei nostri su Vlatna, mentre dice di aver sentito parlare di Cesare, il cui cognome è Beccaria, un individuo pericoloso che ha ucciso altri cacciatori di vampiri.
Così, i nostri hanno trascorso una nottata d'inferno, sono stati costretti a distruggere il corpo del vampiro e molti innocenti sono periti. Ora, invece della ricompensa del barone, essi hanno modo di parlare con Dimitri, cacciatore di vampiri che pare un possibile, per quanto inquietante alleato per ciò che aspetta i nostri eroi in Tilea.
PIZZE TEX (pagate Paolo)