28 Settembre Anno 1°
Dopo aver trascorso la notte in ospedale, facendo i turni di guardia, i nostri eroi si svegliano poco dopo l'alba, pronti all'azione. Caterina sta prestando servizio ai feriti, il templare Oktavius ha passato la notte e forse potrà svegliarsi di lì a poco. Daruk si reca alla locanda ormai abbandonata a recuperare un barilotto di birra. Nel tornare dai compagni, egli vede un uomo arrancare per la strada e poi crollare a terra moribondo. Il nano avverte Reinhardt, che si reca dal malcapitato, che si scopre essere un miliziano, ferito da numerosi colpi di arma da impatto. Egli, a nome Otto, ha mormorato alcune parole prima di svenire: “tradimento, morti tutti, sopravvissuto per miracolo”. Grazie alle cure magiche di Caterina e Martin, in breve l'uomo è in grado di parlare, e racconta di come, all'alba del giorno precedente, durante l'ultimo turno di guardia che il capitano Friedman si era offerto di svolgere, il drappello di miliziani sia stato orrendamente trucidato. Infatti, il capitano si è rivelato essere uno stregone del Caos, che ha tramutato due dei suoi uomini in demoni, che in breve hanno fatto a pezzi i malcapitati compagni. Otto è riuscito in qualche modo a sopravvivere, recuperare un cavallo e raggiungere la città. Dopo il racconto dell'uomo, i nostri sono ancora più convinti della necessità di partire al più presto. Oleg propone di mandare a chiamare Paul Lay, che con i suoi uomini può avere informazioni preziose sui movimenti nei dintorni del paese. Caterina si occupa di fissare un appuntamento.
I nostri si spostano al tempio di Ulrich, dove Reinhardt interroga il sergente della milizia, che Otto ha chiaramente confermato essere in combutta con il capitano Friedman e la Mano Nera. Il templare lascia poi ad Oleg il compito di far parlare l'uomo: il kislevita arriva a ferirlo seriamente, ma ottiene finalmente un indizio: la foresta di Alveridan, un rifugio sicuro della Mano Nera a nord della città. I nostri poi possono finalmente parlare con Oktavius, che si è destato con l'aiuto della fragranza di una torta di Bingo. Il templare conferma che davvero il tempio aveva una reliquia in custodia, la spallina di Magnus il Pio, o quantomeno loro ritengono che sia una reliquia autentica. Il capitano della milizia sapeva del prezioso oggetto. Okatvius, sconvolto per la sparizione della reliquia, arriva a sottoscrivere un contratto con cui si impegna a fornire una ricompensa inestimabile a Oleg, Daruk e Bingo in caso di ritrovamento della reliquia. Intanto arrivano in città due pergamene, una per confermare l'incontro con Paul Lay, l'altra reca invece il nome di Bingo, ed è scritta con inchiostro simpatico. L'hobbit la legge in privato e non rivela il contenuto ai compagni. I nostri si preparano a partire, l'incontro con Paul non porta molte informazioni utili, egli dice di aver visto corpi orrendamente mutilati sul luogo dello scontro, e le tracce di due cavalieri che hanno lasciato la zona, uno a nord e l'altro a sud. Senza più la milizia e forte dell'appoggio dei nostri, Paul viene riammesso con i suoi compagni in città, Oleg rivela la cosa a Caterina, avendo intuito che in qualche modo il prode ex-brigante può avere una speranza di conquistare il cuore della guaritrice.
Il gruppo lascia il paese dirigendosi alla foresta di Alveridan. Durante il viaggio, i nostri incontrano uno scout imperiale che rivela loro il transito di alcuni carri e carrozze, una in gruppo di quattro, l'altra di due e infine un carro singolo. I nostri raggiungono il carro solitario, si tratta di una coppia di venditori di abiti di lana, assieme ai quali i nostri bivaccano, senza scoprire nulla di rilevante. Il giorno seguente, le tracce della coppia di carri, dopo una curva, si avvicinano al limitare del bosco, dove erano in attesa sei cavalli. Da lì in avanti, le tracce dei carri sembrano meno nette, mentre nel bosco Bingo trova poi tracce di tre lettighe che i cavalieri hanno attaccato alle cavalcature. Il gruppo decide di seguire dunque i cavalieri nella foresta. Dopo un'ora di viaggio, i nostri sentono un lugubre verso sopra le loro teste, Bingo scopre una specie di oggetto di legno che al vento emette il suono inquietante. I nostri capiscono che si tratta di uno stratagemma con cui la Mano Nera prova a tenere lontani gli intrusi, dando credito alle voci che vorrebbero quel tratto di foresta come maledetto. Bingo avanza a quel punto a piedi, davanti ai compagni, trovando poi un'ora dopo una sentinella appostata su un albero. Il gruppo decide di prendere l'uomo vivo: Bingo con un incantesimo accresce visivamente le proprie dimensioni, e coprendosi con mantello e cappuccio finge di essere un componente della Mano Nera ferito e barcollante, si porta nei pressi dell'albero e cade a terra chiedendo aiuto; Oleg, tolta l'armatura per muoversi più silenziosamente, si porta nei pressi dell'albero, pronto a colpire la sentinella. L'uomo però, sceso dall'albero, individua il kislevita, che a quel punto sorprende il nemico con la sfera di oscurità e correndogli poi incontro. Bingo taglia la ritirata all'uomo e poi lo colpisce alla gamba, facendolo cadere a terra. Oleg prova con ripetuti colpi a stordire il nemico per poterlo prendere vivo, mentre il resto del gruppo accorre, preparandosi al peggio. Infatti, prima di essere sopraffatto, l'uomo ha scagliato un dardo di balestra che si è alzato in cielo emettendo un acuto fischio. Poco più avanti nella foresta, si leva un segnale identico.
Così, l'allarme è stato dato, i nostri non possono più contare sul fattore sorpresa, e il prigioniero a questo punto potrebbe essere di scarsa utilità. Riusciranno i nostri eroi a sopravvivere nella temibile foresta di Alveridan? Potranno trarre in salvo i bimbi rapiti e infliggere un altro duro colpo alla Mano Nera?
PIZZE DIVISE