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diario:28novembre18

17 Luglio Anno 1°

I nostri eroi si preparano a partire, salutando Iriel. I nostri scoprono che la sacerdotessa sarebbe in grado di rimettere l'anima nel corpo del fratello di Haldir, qualora le venisse fornito il contenitore in cui si pensa possa essere rinchiusa. Il gruppo riparte verso nord, dopo un paio d'ore vi è un'indicazione per “Alberi di ferro”, che i nostri seguono. Nel giro di venti minuti, il bosco di sequioie termina e, dopo un tratto di terreno scoperto in leggera salita, comincia un bosco più antico e più fitto. All'interno, vi è uno strano effetto eco, vi è un potere buono legato alla natura che viene soggiogato da un potere malvagio legato alla maledizione. Giunti nel cuore del bosco, i nostri vedono un piccolo laghetto con un isolotto, su cui si trovano tre uomini albero pietrificati. I nostri si avvicinano cauti e incuriositi. Viene scoperto che uno dei tre ha conficcato nel petto un cono di pietra. Con grande sforzo, Reinhardt e Oleg estraggono il cono, dopo che Martin ha magicamente appurato cosa sarebbe avvenuto di lì a un minuto se i due compagni avessero cominciato l'estrazione. Il cono si rivela essere di metallo, pieno di scritte e simboli, è un oggetto creato da un rituale maligno usato per estrarre l'energia vitale di un essere vivente e trasferirla in un contenitore. Martin ha la visione di Nagash quando tocca l'oggetto. I tre uomini albero sono ormai morti, aver tolto il cono non aiuta, ma compare la sagoma sfocata del fantasma di uno dei tre alberi, che in elfico chiede che fine abbiano fatto gli amici della foresta, ovvero gli elfi. Quando viene spiegato cosa è avvenuto e Haldir raggiunge gli altri, il fantasma ordina all'elfo di liberare il bosco dalla maledizione.
Il gruppo riparte, Bingo trova segni di tracce cancellate in direzione est. Raggiunta la fine del bosco, i nostri ritrovano le impronte di tre individui, due con stivali ferrati e uno con stivali comuni, dimensioni umane, i tre raggiungono i cavalli e ripartono verso la fine della valle. I nostri seguono le tracce fino ad un canyon fra le rocce, che conduce a Cuore d'Inverno, un luogo incantato in cui tutto l'anno perdura un rigido clima invernale. Bingo e Haldir vanno in esplorazione, senza vedere nulla di sospetto. I nostri entrano nella vasta zona circondata da una sorta di anello di roccia, ritrovandosi nel freddo inverno incantato. La sfera verde che ricopre la valle qui non è visibile. Grazie alla sfera di clima caldo di Oleg, i nostri non tremano dinanzi al freddo e proseguono verso il centro della zona. Giunti ad un ruscello che sfocia in un lago ormai ghiacciato, i nostri vedono l'ingresso di una caverna, ai lati vi sono due colonne e un architrave che le unisce. I nostri entrano nella caverna e proseguono fino ad un bivio. Qui, Martin magicamente chiede quale sia la via in cui si sono diretti i tre individui delle tracce, la risposta è a destra. Il gruppo riprende a muoversi fino a quando in lontananza si sente un rumore di metallo che picchia sul metallo. Bingo va in avanscoperta, trovando una sorta di caverna in cui vi sono pozzi di lava e una incudine circondata da contenitori di pietra, a cui sta lavorando un fabbro satiro. Altri tre satiri sono nello stanzone. I nostri si preparano e si lanciano all'attacco, Reinhardt ferisce il fabbro, mentre Oleg uccide uno dei tre satiri, un altro viene ferito da Bingo, mentre Haldir maldestramente si tira l'arco in faccia, perdendo tempo prezioso. I nostri avrebbero agevolmente la meglio sui nemici, che hanno però lanciato grida di allarme. Da un punto sulla sinistra si odono due ruggiti. Un grosso troll di montagna sfonda la parete fra due stretti tunnel e, raccolto un masso e mulinando con l'altra mano una grossa mazza, urla paurosamente contro Oleg e Reinhardt, che hanno lasciato i loro nemici per fronteggiare la minaccia. I due guerrieri affrontano il mostro, le frecce di Haldir e Bingo non producono effetti contro la spessa pelle di pietra del troll. Prima che i nostri possano ferire seriamente il nemico, dalla galleria scavata dal mostro compare un satiro di notevoli dimensioni, pelo nero e molti simboli sul corpo. Il fabbro satiro corre verso il nuovo arrivato, porgendogli una spada a due mani, che si rivela un'arma incantata e fiammeggiante. Il campione dei satiri si lancia su Oleg, che si difende in qualche modo dal primo assalto, mentre Reinhardt affronta il troll.
I nostri eroi sono alle prese con due nemici di tutto rispetto. Riusciranno ad avere la meglio? Quali altri pericoli si annidano nelle miniere di Cuore d'Inverno? Chi sono i tre individui che hanno rubato l'energia vitale agli uomini albero, scatenando la maledizione sulla foresta?

PIZZE PAOLO

diario/28novembre18.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)