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diario:2settembre13

16 Marzo, Anno 3° di avventure

I nostri eroi si trovano nel monastero di Kolshtadt, al cospetto del misterioso uomo tatuato dalle eccezionali doti in battaglia, mentre Madre Erica, la superiora delle monache, si è recata al portone d'ingresso per ricevere e rimandare al mittente i mercenari sulle tracce del gruppo.
L'uomo misterioso risponde alle domande dei nostri sui quattro maestri che, secondo Merin stesso, andrebbero trovati per riportare l'equilibrio nell'Impero ed evitare di dare via libera al Nemico fino ai confini del Regno del Leone. Purtroppo, le informazioni non sono molte: il cardinale Aert è stato visto l'ultima volta ad Arcavia, presso la cattedrale, non si sa molto di lui. Sered era in procinto di recarsi al Tempio del Nord, e si stava dirigendo ad est per imbarcarsi, non si sa se sia riuscito o meno in tale intento. Quanto a Q, egli stava predicando nei pressi di Arcavia, mentre della “Misericordia” non vi sono indicazioni, tranne che qualcosa di magico la protegge, la cela agli occhi di Madre Erica, ma è difficile capire se sia una copertura positiva per mantenerla al sicuro, o negativa per tenerla prigioniera.
La situazione ad Arcavia è drammatica: il morbo nero imperversa in città, le ultime informazioni dell'uomo tatuato vedevano un'alleanza traballante fra tre membri della Loggia, ma anche continui attacchi di briganti e gruppi di mercenari, e il Clero ha ottenuto estrema libertà che viene usata per vessare il popolo in ogni modo.
Il discorso viene interrotto da un'esplosione all'esterno: una cannonata! Immediatamente i nostri si precipitano fuori, e vedono oltre le mura un nutrito schieramento di mercenari che, con l'aiuto di una colubrina, stanno prendendo d'assalto il monastero.
I nostri capiscono subito che il portone può essere salvato solo mettendo fuori combattimento l'arma da fuoco, ma quando Renaux scaglia una palla di fuoco sulla colubrina ferendo i suoi manovratori, essa ha appena sparato un colpo decisivo che crea una breccia nel portone. Tyruss e Krona sono accorsi alla soglia per fermare gli assalitori, che si presentano in due file compatte, prima i fanti armati di spada e scudo, poi quattro archibugieri a cavallo. Lo scontro impazza, ma per i nostri eroi e in particolare per Renaux non si rivela una gran giornata in battaglia: il maldestro sciamano brucia infatti Krona evocando un muro di fuoco nel posto sbagliato, costringendo Tyruss a soccorrere e portare in salvo la ragazza mentre i nemici avanzano, aprendo il fuoco sulle monache nel cortile, ferendone alcune e uccidendone una. Infine, è il tizio misterioso a salvare la situazione: egli si è infatti abilmente recato alla colubrina, uccidendo tutti coloro che vi erano attorno, ed usando poi l'arma per centrare lo schieramento nemico ribaltando la situazione. A quel punto, Renaux finalmente si rende utile con i proiettili di fuoco, Amdir soccorre gli amici, mentre Tyruss finalmente entra in battaglia. Stik, salito sul punto più alto del monastero, bersaglia il capitano dei nemici con il suo arco, finendo per ferirlo gravemente. Poi, è ancora l'uomo tatuato ad intervenire, salvando Madre Erica, rimasta coraggiosamente al centro del cortile, e uccidendo con spada e un spettacolare arco di metallo altri nemici. Infine, sul terreno dello scontro rimane solo un avversario, ma Stik colpisce Tyruss per errore, Renaux fallisce qualche incantesimo, e la situazione incredibilmente si mette male, fino a quando il salvatore dei nostri non interviene ancora con una provvidenziale freccia.
Dopo la battaglia, curati di Amdir, i nostri aiutano le monache a sistemare il portone, poi danno fuoco ai cadaveri dei nemici dopo aver preso loro denaro e cavalli. Infine, a sera i nostri interrogano il capitano dei mercenari che, minacciato dall'uomo tatuato che ha finalmente rivelato il suo nome, Antoine, racconta ciò che sa: egli è al servizio di un comandante che serve a sua volta il Duca delle Puttane, un importane nobile ex membro della Loggia che sta radunando i capitani del sud a suo servizio. Egli è molto ricco, ha al suo servizio molte spie che lo hanno avvertito dell'arrivo dei nostri con un piccione. Il quartier generale del duca è nella città orientale di Kylaè. Alla fine, Antoine lo “libera”, tagliandogli la testa facendo storcere il naso ad Amdir e Renaux.
I nostri cenano con le suore, poi il mattino successivo, 17 Marzo, salutano e ringraziano Madre Erica, che dice loro che, benchè sappia di essere in pericolo e di potersi attendere rappresaglie dal nemico, è protetta da Antoine e che solo se strettamente necessario abbandonerà il monastero spostando le sue monache altrove. Dice anche che ad Arcavia vi è un certo Safon, un predicatore responsabile della Chiesa sul Fiume, un tempo di Merin molto caratteristico che, se fosse ancora vivo, potrebbe essere persona fidata per i nostri.
Preso commiato, il gruppo si rimette in viaggio, lasciando il carro e proseguendo lungo campi e colline, lontano dalle strade. Scendendo da una collina, i nostri vedono i resti di una fattoria, dilaniata dalle fiamme. I nostri vedono un'intera famiglia, padre, madre e due bimbi, impiccati e bruciati, il simbolo di Merin in metallo rovesciato, e avvertono la presenza di magia dell'essenza, la fonte probabile delle fiamme che hanno divorato l'edificio.
Seppeliti i corpi, i nostri ripartono, non trovando tracce dei colpevoli della strage: chi sono questi individui? Altri mercenari che hanno fra le loro fila un mago? Cosa aspetta i nostri sulla via di Arcavia?

diario/2settembre13.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)