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diario:30giugno14

2 Agosto Anno 3°

Lo scontro infuria nel cuore del cratere: da una parte i nostri eroi e i Velven, dall'altra le forze oscure guidate dal demone-Wynona. Il potente nemico ha appena evocato due creature, che appaiono in un istante agli occhi del gruppo, quando le nuvole di denso fumo che le avvolgevano si sono dissolte. La prima creatura è un demone di ombra, un'oscura figura nera alta tre metri, occhi brillanti, spallacci di metallo scuro. Il secondo avversario è un demone del vuoto, una sorta di gigantesca armatura semovente. Prima che i due demoni possano agire, Milten scaglia su di loro un incantesimo di vuoto d'aria, ma il suo colpo viene sorprendentemente respinto dal demone di ombra, tornando praticamente indietro a colpire il povero stregone, senza tuttavia produrre danni. Il triplice fulmine di Renaux invece colpisce il demone del vuoto pesantemente, mettendolo temporaneamente fuori combattimento. Nel frattempo, Stik ha finalmente incoccato la freccia magica preparata proprio contro il demone-Wynona. Dopo aver preso accuratamente la mira, Stik scaglia il suo strale verso l'enorme figura del demone, e il colpo splendidamente indirizzato è sufficiente ad uccidere il pur potente nemico, la cui figura crolla a terra priva di vita.
La morte del loro evocatore non ferma i due demoni, tuttavia a mettere fine alla loro esistenza ci pensano Alundra e Milten: mentre Renaux utilizza il suo cristallo per assorbire un incantesimo di attacco del demone di ombra, la guerriera si è lanciata contro il nemico, distruggendolo con un terrificante colpo della propria spada, mentre lo stregone ha usato un incantesimo per sciogliere i metalli, liquefacendo il demone del vuoto. Dopo il colpo letale, Alundra vede con sorpresa che alle spalle dell'ombra oscura erano in agguato sia Sparviero che Fenix, i due formidabili scout, che erano giunti a contatto con il nemico in gran segreto. Il demone di ombra è svanito lasciando gli spallacci di metallo infernale e una sfera nera, carica di potere di tenebra.
Da quel lato del cratere, lo scontro è terminato, il portale demoniaco va piano piano chiudendosi, fino a sparire. Dall'altra parte giungono in breve grida di trionfo e il suono del corno: i Velven hanno vinto. Ricongiunti con i nostri, i feriti fra i prodi Velven vengono curati da Amdir, poi il gruppo si concentra sulla distruzione delle fucine infernali e soprattutto del gigante di metallo che i demoni stavano costruendo. Con l'aiuto e la guida di Thorak, esperto di cose del genere, Milten e Renaux utilizzano i rispettivi poteri per scavare una galleria vicino alla costrutto di metallo, fino a raggiungere il cuore di lava molti metri più sotto, facendolo poi esplodere con una palla di fuoco ben indirizzata. L'esplosione scatena una vera e propria eruzione, il gruppo e i Velven riescono a malapena ad allontanarsi in tempo, mentre il cratere viene distrutto e un'immensa colonna di fumo si alza nel cielo.
Dopo essersi allontanati a sufficienza, i nostri decidono di controllare la situazione, Renaux si teletrasporta magicamente indietro, ma riesce a vedere poco, immerso come si ritrova nel fumo, rischiando quasi di perdere i sensi. Dopo aver trovato rifugio per la notte, Renaux decide di riprovare, portando con sè anche Milten, e i due, sorvolando magicamente la zona del cratere, si rendono conto che l'eruzione ha effettivamente cancellato ogni traccia delle opere demoniache. Il gruppo riunito si mette in viaggio, per tornare verso la capitale degli elfi dei boschi. I nostri eroi sono assai dubbiosi sul proprio futuro: ora che il demone è morto, e che non è stato possibile salvare Wynona in alcun modo, qual è il prossimo obiettivo? Il prode Ecidius è ancora prigioniero, ma sebbene la condizione del guerriero sia una spina nel cuore dei nostri, specie per Tyruss e Renaux, le difficoltà di liberare il barbaro dalla fortezza in cui è rinchiuso sono tali da sconsigliare ogni tentativo. I nostri scoprono che Fenix, l'esperto avventuriero, è penetrato un tempo in una delle fortezze, ed egli sconsiglia caldamente ai nostri di tentare.
Trascorso un giorno di viaggio, il gruppo si ritrova a circa 450 chilometri dalla capitale, distanza che Renaux può coprire con il suo teletrasporto. Lo sciamano faticosamente sposta con la sua magia uomini e cavalli, in diversi gruppi, fino a completare il trasferimento. Giunti così alla capitale in pochi minuti, i Velven predono congedo, tornando al proprio rifugio e alle rispettive occupazioni, tranne Alundra che rimane ancora con i nostri per qualche ora. In città è arrivata intanto una delegazione dal Regno, a guidarla è la Baronessa Laura, giunta sino lì con la magia di Meliador. I nostri sono molto felici di poter ritrovare la Leonessa e il potente mago, che raccontano loro brevemente gli avvenimenti al di fuori delle terre degli elfi, mentre i nostri riepilogano in sintesi le loro incredibili avventure di quei giorni. Meliador è particolarmente sorpreso dal racconto di come Milten abbia avuto visione dell'elfo dalle mani affusolate e dal pendente d'oro, il carceriere dei sette spiriti. Egli è addirittura il Re, il capo supremo degli elfi corrotti, la cui visione era stata preclusa al vecchio mago, e resa possibile allo stregone probabilmente grazie alla sfera con i sette spiriti. Meliador, fra le altre cose, trasforma la pericolosa sfera di tenebra in un'innocua pietra. I nostri vengono poi ricevuti dalla Regina degli elfi, che tuttavia ha ben poco da dire al gruppo che possa essere d'aiuto per decidere sul futuro.
La vittoria ha arriso ai nostri eroi, tuttavia Wynona è stata perduta, ed Ecidius non pare destinato ad una sorte migliore. Quali prove attendono il gruppo? Quale sarà la prossima mossa dei nostri intrepidi avventurieri?

diario/30giugno14.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)