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diario:30maggio18

3 Luglio Anno 1°
Dopo aver trascorso la notte nell'edificio abbandonato adiacente al mulino, i nostri riprendono il viaggio, passando dal bosco dove il giorno precedente sono stati trovati i cadaveri dei pelleverde. Haldir trova le tracce di un uomo che si è avvicinato al rogo dei corpi, poi ha preso il cavallo poco distante ed è ripartito verso ovest. Anche il gruppo avanza in quella direzione, verso il più vicino dei punti segnati sulla mappa. Giunti sulla sommità di una collina, Bingo e Haldir in avanscoperta trovano una grande lastra di pietra, posta su quattro massi, con strani simboli sopra. Non vi sono tracce di sangue, nè pare che essa sia usata per riti oscuri. Le tracce del cavallo proseguono, scendendo per il pendio più dolce. Dopo la valle, attraversata da un piccolo torrente, i nostri scorgono una costruzione di legno sul fianco della collina. Haldir e Bingo la raggiungono a piedi, scendendo il pendio più ripido a valle, mentre il resto del gruppo a cavallo ripercorre il cammino già compiuto dal cavaliere misterioso. Al torrente, Bingo e Haldir trovano l'impronta di un piede e quella di un vaso, come di qualcuno che si è recato lì per prendere dell'acqua.
Giunti alla casa muovendosi con prudenza, Haldir e Bingo si dividono: l'elfo sale sul tetto, rischiando una brutta caduta a causa di un asse cedevole, mentre l'hobbit entra da una porta dopo averla oliata per non fare rumore. La casa pare disabitata, l'elfo scende al piano inferiore ricongiungendosi con l'hobbit. I due avvertono uno strano odore sgradevole provenire da un'altra stanza. Intanto, senza badare al rumore, il resto del gruppo giunge alla casa, Oleg spalanca con un calcio la porta ed entra. I nostri arrivano in una stanza dove una botola porta ad una cantina, l'odore di morte arriva proprio da là sotto. Reinhardt è il primo a scendere, Oleg usa di nascosto il suo potere personale per accendere una luce nell'ambiente, facendo preoccupare i compagni. Ancora peggio, i nostri trovano nella cantina un sarcofago di legno pregiato, aperto e con l'impronta di un corpo chiaramente visibile sopra lo strato di sangue che lo occupa. Il sangue è colato dal cadavere di un uomo, appeso sopra la bara, con la gola tagliata e simboli incisi sul corpo. Ovunque vi sono simboli di rituali negromantici. Martin e Reinhardt percepiscono un potere provenire dalla stanza, Haldir trova una fessura nascosta, dietro di essa si sente un mormorio. Subito Reinhardt sfonda la porta segreta, rivelando uno stretto corridoio e un gruppo di scheletri che si lanciano sui nostri.
Oleg e il paladino si piazzano all'ingresso, ingaggiando i primi due scheletri della fila. Il combattimento divampa, Reinhardt fa saggiamente un passo indietro per dare modo a Haldir e soprattutto Martin di avere a vista almeno un nemico alla volta, riuscendo così a rendersi utili. In particolare, gli incantesimi del prete di Morr diventano essenziali, in quanto gli scheletri una volta abbattuti con le armi tradizionali tornano in vita dopo breve, mentre il potere di Martin li distrugge definitivamente. A parte una ferita ricevuta da Reinhardt, i nostri si liberano degli scheletri senza troppi problemi. Frattanto, Bingo ha esplorato un'altra stanza, trovando segni di grandi unghiate sulle pareti. Il mezzuomo si pone poi in osservazione dalla finestra, e vede un individuo ingobbito avvolto in un mantello scuro nei pressi dell'ingresso di una cantina, mentre traffica con un lucchetto. Bingo coglie alle spalle il nemico mentre si allontanava dalla casa, uccidendolo con due pugnalate ben assestate. Sul corpo egli trova dei gioielli, un libro di negromanzia, alcune pergamene e un cofanetto. Nella cantina, i nostri avvertono ancora un potere latente, Haldir trova infine un cassetto segreto in cui si trova una sfera che intrappola un fantasma. Liberato il povero spirito di un ragazzo, Martin si occupa del cofanetto recuperato da Bingo, dove si trova la lingua di un uomo circondata da un potere oscuro. Il prete libera l'oggetto del suo potere con un rituale. I nostri intanto trovano il cavallo del tizio, nelle sacche ci sono vestiti eleganti, polveri per truccarsi, un veleno e un'altra sostanza non conosciuta. L'uomo aveva anche documenti falsi di un certo Hermann Gotlieb.
Dopo aver dato sepoltura al cadavere appeso, aver frugato il sarcofago e fatto varie congetture sia sulle unghiate che sul resto, i nostri danno fuoco a tutto e sono pronti a ripartire per il prossimo punto sulla mappa, decidendo di andare a sud. Gli indirizi recuperati possono essere rilevanti: nelle due pergamene scritte in comune, infatti, il gruppo legge il messaggio di un misterioso maestro per l'allievo, che si firma a sua volta “F”, in cui si complimenta per il lavoro e da appuntamento al vertice. L'allievo dal canto suo risponde ringraziando per l'opportunità di essere divenuto uno di “loro” e di voler offrire un dono in cambio. La terza pergamena, scritta con inchiostro simpatico, rivela l'istruzione del maestro di completare il rituale con la lingua e di fare attenzione alla creatura dei boschi, che sarebbe utile portare dalla loro parte.
Così, i nostri hanno infranto i rituali di un altro dei punti della mappa, uccidendo anche un individuo del misterioso gruppo che trama nella zona delle colline incantate, probabilmente l'allievo che si firmava “F”. Molti sono però i misteri da svelare: chi è la creatura dei boschi menzionata nella pergamena? Chi o che cosa ha lasciato le unghiate nelle casa? E chi o che cosa è stato risvegliato dal sarcofago?

PIZZE DADO

diario/30maggio18.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)