20 Febbraio Anno 2°
I nostri discutono a lungo su come comportarsi con i prigionieri e il nemico ucciso. Muoversi per la città portandosi dietro un cadavere e dei prigionieri può essere rischioso, ma anche coinvolgere milizia o altre persone in ciò che è avvenuto. Franz non intende lasciare un cadavere nel vicolo. Alla fine, si decide di tornare al tempio di Sigmar. John va in avanscoperta e, usando il richiamo di un uccello diurno, avverte i nostri dell'arrivo di una pattuglia della milizia. Giunti ad una piazza, i nostri mandano avanti Dirk, che trova un percorso alternativo per giungere al tempio.
Prima di entrare dal portone, Friedrich nota un movimento su un tetto. Il gruppo entra nel tempio, il solo Dirk agisce subito, inoltandosi nei vicoli per aggirare il tetto indicato da Friedrich. Mentre lo scout avanza di nascosto sui tetti, in cerca delle tracce del nemico, John si fa aprire la porta sul retro da Franz. Appena l'uscio si apre, un quadrello colpisce il malcapitato prete, ferendolo in modo abbastanza serio. Il quadrello ha una scanalatura per il veleno, ma Franz scopre che era vuota e dunque non corre pericolo di avvelenamento. John, trasformato in lupo, si lancia verso il tetto della casa di fronte, ma gli attentatori si danno alla fuga. Nel frattempo, Dirk era quasi giunto alla postazione da cui i due nemici hanno tirato a Franz, ma saltando su un tetto produce un leggero rumore e fa appena in tempo a ripararsi dietro un comignolo per sfuggire ad un quadrello di balestra. Dirk sente un fischio, e capisce che gli assassini sono in fuga. Il suo tentativo di raggiungerli non ha successo.
John, con Ghibli che nel frattempo era uscito dal tempio, si reca a comprare qualcosa da mangiare, mentre Dirk controlla tutti i tetti della piazza. Alla panetteria, John e Ghibli sentono parlare dell'attentato a Franz di quel pomeriggio, sentendo fare i nomi di due famiglie di possibili mandanti: Heldenhammer e Muller. I nostri si riuniscono nel tempio, Dirk va sul campanile per tenere d'occhio i tetti. Franz, che nel frattempo è stato curato dal potere del tempio, chiede una rivelazione riguardo a chi lo ha colpito. Gli appare la visione di un tizio con i capelli neri, la barba e uno strano naso, e il simbolo dell'aquila. Assieme agli altri, Franz interroga uno dei prigionieri. Ben presto, l'uomo cede ai metodi di tortura di Franz e Friedrich. Purtroppo per i nostri, l'organizzazione della confraternita degli assassini, che viene descritta come un'unica entità, con il simbolo dell'aquila, appare molto chiusa, gli assassini di basso rango non conoscono i maestri, se non con il soprannome, non sanno dove trovarli, e anche fra di loro viene usato un sistema di codici segreti, non vi sono luoghi definiti per gli incontri nè qualcosa che sembri un covo. L'uomo non sa chi abbia attivato i due contratti, ma dice che sono probabilmente stati molto costosi, e che chiunque sia ha specificatamente indicato che i nostri venissero avvertiti al primo agguato. Chi ha organizzato l'attacco nel vicolo è chiamato l'avvoltoio. Il committente si aspetta trofei da ciascuno dei nostri. L'uomo rivela che, per muoversi in città e uscire ad est, si possono usare le fogne. Quando egli rivela il proprio credo, Khaine, Franz decide di ucciderlo, e Friedrich procede decapitandolo in modo barbaro. La testa e il corpo vengono usati per spaventare il secondo prigioniero, che rivela subito molte cose, subendo ben poca tortura.
Nel frattempo, preoccupati dalla lunga assenza di fratello Albert, John e Dirk vanno a cercarlo, guidati dallo straordinario olfatto del druido. I due trovano il cadavere del povero prete in un vicolo, la gola tagliata, le orecchie mozzate. Gli assassini non hanno lasciato molte tracce. Nel frattempo, l'interrogatorio dell'altro prigioniero conferma le informazioni fornite dal primo e non molto altro di utile. La donna dal profumo di orchidea si chiama Frida, non è un maestro, egli non sa come contattarla se non con i segni segreti. Viene fatto il nome del cecchino, il maestro della corporazione che ha colpito Franz. Egli non è originario della città, ma vi era giunto circa dieci anni prima, divenendo presto un maestro ma continuando a onorare i suoi contratti in prima persona. L'uomo rivela ai nostri anche alcuni simboli del linguaggio segreto della corporazione. Quando Dirk torna al tempio e avverte Franz della morte di Albert, questi si affretta ad andare sul posto, e qui esplode di rabbia e sdegno, svegliando tutto il quartiere e attirando l'attenzione della milizia. Il corpo di Albert viene portato al tempio, dove Franz se ne occupa magicamente, anche se non c'è più nulla da fare per salvarlo. Nel frattempo, allertato dai suoi uomini, al tempio giunge il capitano Stefan, responsabile di quella zona della città.
A colloquio con i nostri, senza altri ad ascoltare, l'uomo si rivela una notevole fonte di informazioni. Pare un tipo in gamba, forse uno dei pochi non corrotti in città, fermo al grado di capitano proprio per la sua correttezza. I nostri non sono del tutto convinti della sua sincerità, comunque ottengono molte informazioni, con l'intento di verificarle nei giorni seguenti. Stefan dice che, delle due famiglie che i nostri hanno sentito nominare, gli Heldenhammer sono i più sospetti. Il vecchio capofamiglia ha lasciato il posto al consiglio al figlio Heinrich da dieci anni, egli ha una figlia sposata che vive lontano dalla città, e due figli, un inetto e un cattivo soggetto. Stefan dice che la corporazione degli assassini viene usata dai ricchi della città per le guerre intestine, quindi è tollerata ed anzi, forse i maestri vengono protetti e infatti non sono mai stati presi. Anzi, Stefan è dubbioso addirittura sul fatto che essi esistano davvero, o che siano comunque poco più che assassini più abili degli altri, le cui gesta però siano state appositamente esagerate diventando quasi mitiche. Ha sentito parlare del cecchino, il soprannome dietro cui si nasconde il tizio con il naso adunco che ha colpito Franz. Egli pare un maestro, ma nessuno sa come prenderlo.
Stefan racconta che la sede dei cacciatori di streghe è stata chiusa per ordine del consiglio, che di fatto governa la città, dato che il conte elettore, che a suo dire è un bravuomo, dimora a sud, a due ore di cavallo, e si occupa degli affari della regione. La milizia al momento è priva di un capo, il comandante è morto in battaglia e non è stato sostituito. I capitani gestiscono le loro zone di competenza. La parte ad est è tenuta dal capitano Hummel, individuo corrotto e senza scrupoli, che vive in Piazza dell'Orso. Di tutte le famiglie del consiglio, quella che ha avuto la crescita più repentina negli ultimi anni è quella dei Kroll, il cui capofamiglia, sposando una ricchissima donna, ultima erede di una facoltosa dinastia, ha risollevato le sorti della propria casata, divenendo in poco tempo uno dei membri più importanti in città.
I nostri, scampati ad un altro agguato, non hanno ricavato informazioni decisive dagli interrogatori, ma hanno avuto comunque un'idea di come funzioni la Corporazione degli assassini. Nessuno, se non i committenti, potrà sciogliere il contratto di morte che minaccia il gruppo. Il capitano Stefan parrebbe onesto e, con la morte di Alber, è forse uno dei pochi in città a cui i nostri possono credere. Come potranno fuggire alla caccia degli assassini? Quali saranno le prossime mosse per smascherare gli individui che hanno ingaggiato la Corporazione?
PIZZE DADO