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diario:4settembre18

8 Luglio Anno 1°

Dopo aver avuto la meglio sugli scheletri, i nostri si rendono conto che l'uomo crocifisso nella stanza è ancora vivo. E' troppo tardi per provare a salvarlo, egli mormora alcune parole sconnesse ma rivelatrici: inganno, Maestro, Sara, loro, il rituale. Bingo riconosce nel morente l'uomo che aveva visto con lo Straniero, con alcune differenze, presto spiegate dal contenuto di una borsa da sella lì vicino: trucchi per travestirsi. All'interno, vi sono anche un libro scritto molti anni prima, il diario di un certo Friedrich, che ad un certo punto sceglie la via della negromanzia, chiama se stesso Fredericus e Magister (ovvero Maestro in classico) e infine, nelle ultime pagine, racconta il rituale per divenire un Liche. I nostri recuperano anche un mazzo di chiavi e delle pergamene, fra cui una mappa stilizzata che spiega i cadaveri e i sacrifici necessari per dare vita al rituale che ha come centro il Vertice, mentre le altre sono una lettera d'amore ad una certa Sara e un'altra con cui vengono riferiti i progressi nella preparazione del rituale, come i rapimenti. Il tizio crocifisso, chiaramente un negromante, infine muore. I nostri si rendono conto che con ogni probabilità era stato lui stesso a inchiodarsi alla croce, forse ingannato dal suo maestro o da altri e convinto di doverlo fare per il rituale. In un'altra stanza viene rinvenuto uno zaino pronto per la partenza con provviste per cinque giorni, all'interno vi è un piccolo scrigno di legno a forma di foglia, di chiara foggia elfica, con una collana d'oro sempre degli elfi.
I nostri si dirigono alla cima del passo, il vero e proprio Vertice. Qui, un rituale ha avuto luogo, ma forse è stato interrotto. Infatti, vi sono cinque fosse, in quattro di queste, quelle laterali, vi sono scheletri scomposti ma integri, segno forse che essi stavano per riemergere dalle fosse ma il rituale si è interrotto prima che potessero farlo. La quinta fossa, quella centrale, coperta da uno strato di ossidiana, materiale che copre anche il terreno circostante, conteneva probabilmente il temibile scheletro visto dai nostri attraverso la lastra di vetro al castello. Bingo trova le tracce di un unico individuo con stivali ferrati, egli sale su un cavallo che pare essersi materializzato dal nulla, i cui zoccoli sono fiammeggianti. Pare essere l'unico sopravvissuto, visto che vi sono una trentina di cadaveri carbonizzati tutti attorno: orchi, umani e qualche goblin. I nostri coprono le fosse, poi partono sulle tracce del cavaliere misterioso, decidendo di procedere anche di notte, temendo che il nemico possa dirigersi verso il paese più vicino. All'una di notte, dai cespugli lungo la strada sbuca un giovane brigante, terrorizzato. Egli dice che la Morte a cavallo è sbucata dal bosco e ha ucciso tutti i suoi compagni. I nostri si recano sul luogo e trovano in effetti quattordici briganti morti, i colpi inferti da una tremenda spada che produce ustioni. Il cavaliere ha proseguito verso la cittadina più vicina, i nostri si riposano fino all'alba e poi ripartono. Giunti al mattino in paese, scoprono che nella notte un miliziano al posto di guardia sul piccolo ponte che attraversa il fiume a breve distanza dai portoni cittadini è stato ucciso da un tremendo colpo di spada fiammeggiante che ha spaccato anche i mattoni della guardina.
I nostri si dividono: Haldir e Bingo cercano le tracce del cavaliere all'esterno delle mura, senza successo, mentre gli altri si recano a riferire al Tempio di Ulrich, dove scoprono che un vecchio sacerdote, Isiah, aveva avuto visione del tremendo nemico e dei fatti che sarebbero accaduti. Isiah dice anche che “un male proviene dal passato ma non è lo spettro”. Dopo aver riferito quanto successo al maestro del tempio, Ivan, i nostri si recano in biblioteca per compiere varie ricerche e per finire anche la lettura del diario del Maestro. Fra le varie cose che vengono scoperte, c'è una preoccupante sparizione di cadavere dai luoghi di battagli nell'ultimo secolo in quella zona, segno che c'è un negromante attivo, quasi certamente il Maestro. Il cavaliere viene identificato come un Signore dei Tumuli, che è ricongiunto alla sua arma e quindi doppiamente pericoloso. La calligrafia del Maestro è la stessa di una delle pergamene portate da Bingo all'inizio della missione, dove si descriveva il rituale negromantico. Il Maestro nel suo diario dice che un certo capitano potrebbe costituire un problema, ma che avrebbe usato Sara per manovrarlo. Sara è il nome mormorato dal negromante crocifisso e scritto sulle fedi nuziali del mannaro dei boschi.
Al Tempio giunge poi trafelata un'affascinante templare, Brunilde, che avverte della profanazione di un piccolo tempio ad un crocevia ad ovest. I nostri vi si recano subito e trovano segni di sfregio che sono stati fatti grossolanamente da qualcuno che voleva far pensare all'opera del Caos, senza riuscirvi. Quando Reinhardt invoca l'aiuto di Ulrich stesso per capire chi sia stato il profanatore, un bellissimo lupo bianco gli porta un cappuccio con un fermaglio di metallo con il simbolo dei lavoratori di un cantiere navale nel paese costiero di Arneau. Bingo trova uno scomparto segreto, difficilissimo da individuare, in cui si nota la scomparsa di un piccolo oggetto.
Così, i nostri eroi hanno seguito il Signore dei Tumuli, ma le sue tracce sono scomparse. Quali sono i piani del Maestro? La profanazione del piccolo tempio e la sparizione dell'oggetto hanno a che fare con l'opera del Liche e dei suoi accoliti? Cosa faranno ora i nostri eroi?

PIZZE PAOLO

diario/4settembre18.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)