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diario:6ottobre14

12 Ottobre Anno 6°

Dopo aver ripristinato il funzionamento della diga e del lago, i nostri assistono all'attivazione degli ultimi meccanismi che permettono all'acqua di superare la diga e scendere lungo il letto del fiume, restituendo la vita al corso d'acqua da tempo inaridito. Il gruppo decide di proseguire lungo il fiume, verso un'oasi più a nord, mentre Renaux ha chiesto ai propri antenati la direzione dell'uomo misterioso della visione di Milten, nord-nordest. Durante il viaggio, i nostri scorgono un isolotto nel mezzo del fiume, qui trovano delle antiche rovine visitate da qualcuno tre mesi prima secondo una divinazione dello sciamano. Fra le rovine, su un blocco di pietra orizzontale vi sono incisi molti simboli, fra cui quello dello Scettro. Milten, nel tentativo di divinare sul tizio misterioso, ottiene una visione molto chiara di tutto ciò che lo circonda, ad esempio l'aura di benedizione che circonda Ismail, le rune dell'armatura di Thorak, e anche che il tizio non è stato all'isolotto ma sta uscendo da un corridoio buio seguito da altri con lui, figure indistinte. Stik vede in lontananza una tempesta di sabbia, tuttavia il gruppo prosegue per un altro giorno di cammino senza intoppi.
Giunti in prossimità di una catena di monti, i nostri si infilano in un canyon, per arrivare ad una delle antiche tombe di cui hanno sentito parlare più volte. Dopo un po' di viaggio essi si imbattono in un canyon laterale sormontato da un gigantesco arco di pietra con il simbolo del pugno che stringe l'asta di una freccia. Percorso il canyon, i nostri giungono in una valle sulla cui parete opposta si trova una costruzione enorme e minacciosa, sporgente dalla roccia. Il terreno è disseminato di scheletri, alcuni di uomini altri di grossi serpenti umanoidi, e tracce evidenti di una grande battaglia. Tutta la zona è occupata da una sorta di incantesimo aleggiante. L'antica tomba ha tre portoni, chiusi da lastre di pietra su cui sono evidenti molti simboli differenti. I nostri scoprono che vi sono potenti incantesimi di difesa sull'intero edificio. Stik, volando grazie a Milten sulla sommità della costruzione, non trova nulla di utile. Il gruppo tenta poi una carta estrema: Stik annusa un po' di sostanza chiamata Spezia o Occhio della Madre, e grazie ai sensi iper-sviluppati che essa regala vede nelle lastre di pietra dei tre ingressi alcuni simboli illuminati in modo diverso dagli altri. Egli vede anche, o meglio sente, un individuo dall'altra parte della valle, molto ben nascosto, e finito l'effetto della sostanza comunica la scoperta agli altri. Resi volanti da Milten, i nostri si fanno teletrasportare da Renaux a breve distanza dallo sconosciuto, che colto di sorpresa lancia un pugnale su Stik, che lo stava incalzando, poi si mette a scendere per il pendio scosceso, finendo per mettere un piede in fallo e cadere nel vuoto. Nonostante i tentativi di tutti per fermarne la caduta e l'intervento di Amdir, per l'uomo c'è poco da fare, i nostri non possono interrogarlo per sapere qualcosa sulla sua identità. Tuttavia, il suo aspetto, le gengive blu e la sostanza che aveva con sè fanno pensare ad un esploratore dei Gar-Eh-Din.
Tornati alla porta, i nostri tentano di sfruttare i simboli visti da Stik, ma senza successo. Milten chiede dunque ai suoi dei se la chiave della porta è in quella valle, e ottiene risposta negativa. Rassegnati, i nostri si rimettono in viaggio. Dopo poco tempo, il corpo di Stik comincia a risentire della mancanza della Spezia, di cui è ormai divenuto dipendente. Amdir tenta in qualche modo di aiutarlo, poi decide di diluire la sostanza in acqua per attenuarne l'effetto ma placare comunque il bisogno dell'amico, ma questi appena vista la sostanza si scaglia sull'elfo, ricevendo una martellata dall'attento Thorak, che causa danni al ginocchio dello sventurato. La sostanza diluita quantomeno rende Stik attivo e in grado di proseguire. Il giorno successivo, giunti in vista dell'oasi, i nostri vedono tende nere con il simbolo del ragno, e alcuni golem immobili vicino allo specchio d'acqua. Gli elfi corrotti sono dunque arrivati all'oasi per primi.
Come affronteranno i nostri eroi il temibile avversario? Quanti elfi si celano nelle oscure tende? Dove si trova la chiave per aprire l'antica tomba? Ed essa contiene davvero qualche risposta agli interrogativi del gruppo?

diario/6ottobre14.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)