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diario:7ottobre15

Giorno 3 Fine Mondo

A colloquio con Roland da Gilead, i nostri eroi hanno appreso diverse cose su quel bizzarro mondo al centro di tutto ciò che esiste, ma molto ancora resta da scoprire, e Renaux chiede all'esperto viaggiatore come egli abbia fatto a sapere del loro arrivo e ad annunciare la Profezia. Per tutta risposta, Roland prende uno scrigno e, apertolo, mostra al gruppo il suo contenuto: una sfera di uno strano metallo scuro, dotata di poteri magici che subito Renaux e Milten analizzano con la loro vista speciale. La sfera pare avere una sua volontà, essa sceglie cosa mostrare, quando e a chi, e dai racconti di Roland appare chiaro che è in grado di indicare passato, presente e futuro. Essa trasmette il suo messaggio sempre con uno scopo malvagio. Roland racconta di averla trovata fra i beni terreni di una strega, Lea.
La storia di Roland è lunga e piena di avvenimenti drammatici: da giovanissimo e promettente cadetto pronto a prendere servizio fra gli uomini del padre, il borgomastro di Gilead, Roland sorprese in flagrante la madre mentre tradiva il marito con un uomo misterioso. Fuggito lontano con i suoi due migliori amici, egli si fermò presso un villaggio, innamorandosi della donna sbagliata, in quanto ella era già promessa sposa di un altro. Il villaggio fu poi attaccato da banditi, gli stessi che suo padre combatteva a Gilead, che si scoprì poi essere inviati dall'uomo misterioso vestito di nero, che altri non era se non Gabriel sotto sembianze umane. La ragazza amata da Roland venne uccisa a causa dell'intervento della strega Lea, la vendetta dell'uomo fu tremenda: egli con i suoi amici trucidò i banditi, uccise la strega e diede fuoco a tutte le sue cose, e fu allora che, trovata la sfera magica, decise di gettarla in mare. Due anni dopo, Roland e i suoi due compagni, sempre in lotta con l'uomo in nero e i suoi servitori, ebbero uno scontro con il nemico presso la collina di Gerico, qui perirono i migliori amici di Roland.
La caccia inesorabile dell'uomo in nero portò poi Roland a seguirlo fino a Lud. Successivamente, come già raccontato in precedenza, Roland si scontrò con Gabriel, rimanendo in pratica addormentato per molti anni e svegliandosi vecchio, con i finti resti del nemico lì accanto. Roland riprese la caccia, superò fra mille peripezie il Mondo di Mezzo, usando i vettori che conducono da un capo all'altro di quella strana terra, scontrandosi con uno dei Guardiani che sorvegliano a metà strada ciascun vettore, quello del coccodrillo-leone, sconfiggendo il nemico grazie al suo punto vulnerabile, una sorta di sporgenza sulla testa, come un'antenna. Dai racconti di Roland, i nostri capiscono che i Guardiani, così come i Lupi, sono dei costrutti di una civiltà sconosciuta, non molto complessi o avveniristici. Roland arrivò infine al Fine Mondo, qui si avventurò nella nebbia vista anche dal gruppo, al termine della quale si trovò in un castello in cui le stanze erano assurde, piene di cose inspiegabili e creature deformi. Nel castello, Roland ritrovò incredibilmente la sfera magica che ora ha con sè. Giunto poi fra la pacifica gente della pianura, è rimasto lì per un tempo imprecisato come prete. Egli ha visto nella sfera l'immagine della sua amata, della minaccia che grava sulla torre e dell'arrivo dei nostri.
Roland racconta una fatto curioso, parlando delle “sottilità”, ovvero di particolari punti, come la nebbia misteriosa, che sembrano un confine fra ciò che è e ciò che avrebbe potuto essere: egli si è ritrovato in un treno che ha fatto esplodere la città da cui è partito e voleva schiantarsi sulla città di destinazione, proprio come al gruppo accadde con il treno Neal verso Portland. Roland riuscì a salvarsi sfidando il treno ad una gara di indovinelli. L'uomo passa a spiegare ai nostri di fatti più recenti, ed in particolare delle difese del Rombo di Tuono, il gigantesco edificio dei Lupi, in cui sono prigionieri gli scissori e i catalizzatori. Vi sono infatti delle barriere che impediscono il passaggio, e Roland non ha mai provato a varcarle. Egli viene accompagnato da Milten a fare visita da un certo Harry, che secondo Roland potrebbe essere una spia del nemico, ma la magia dello stregone rivela che egli non è colpevole.
Il gruppo mangia a casa di Roland, poi si prepara all'esplorazione delle misteriose barriere. Esse sono create da piloni di metallo fra cui si trova un'invisibile forza che distrugge ogni cosa che viene fatta passare attraverso. Senza molti complimenti, Milten scioglie magicamente uno dei piloni, e quando la barriera così appare meno salda, scioglie anche il secondo, aprendo la barriera. L'operazione fa scatenare però l'allarme a Rombo di Tuono, da cui fuoriescono un centinaio di umanoidi a cavallo, i Lupi. I nostri si preparano bene allo scontro: Milten scava un profondo fossato, che Sile riempie di acqua e Traal nasconde con uno strato di terra. La trappola è inesorabile, e nessun costrutto si salva. Privata delle sue difese, Rombo di Tuono può essere raggiunta dal gruppo. La struttura è composta da due edifici collegati di notevoli dimensioni. Il binario arriva in uno dei due, e i nostri si avvicinano all'apertura. Dall'interno proviene una notevole forza magica: Gabriel è proprio lì! i nostri entrano e si trovano davanti il capolinea del treno, e sul pavimento delle stranissime parti di tessuto vivente, che si ritrae avvicinando una fiamma. I nostri sono incerti sul da farsi: dal piano superiore proviene il forte potere di Gabriel, un altro demone maggiore e diversi altri demoni piuttosto pericolosi. Renaux chiede ai suoi antenati dove si trovino gli scissori e i catalizzatori, e la risposta indica l'edificio di fianco. Per mezzo di una porta laterale e un corridoio, i nostri raggiungono l'altro edificio, pieno di macchinari e costrutti al lavoro. Risalendo le scale, i nostri trovano vari uffici e poi un salone, dentro cui vi sono molti individui chini sui tavoli, all'apparenza addormentati, e alcuni altri che girano attorno, concentrati. I nostri capiscono che quegli individui sono i catalizzatori, che consapevolmente svolgono il loro compito sotto la minaccia di Gabriel, mentre gli altri, gli individui di ogni razza, specie e tipo chini sui tavoli, sono gli scissori. I nostri attirano l'attenzione dei catalizzatori, che si radunano attorno al gruppo. Occorre fare presto, un altro segmento viene distrutto, danneggiando la torre, i catalizzatori sono spaventati, e dicono che bisogna liberare gli scissori senza spezzare il loro sottile legame con la realtà.
Riusciranno i nostri eroi a liberare scissori e catalizzatori? Perchè Gabriel non ha provato a fermare il gruppo all'ingresso in Rombo di Tuono? Quali altri misteri si celano in quel mondo bizzarro al centro di ogni cosa?



PIZZE IVAN

diario/7ottobre15.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)