La notte trascorre rapida, mille pensieri affollano la mente dei nostri eroi: quale strada intraprendere? La guerra a nord-est, contro i divoratori? Trovare le tracce dei cavalieri neri e del grande cranio? O ancora rilevare la verità sull'inserimento di Midnor nella guerra? O scoprire finalmente dove si nascondono gli emissari del Dottore, o infine recarsi nell'Impero e mettere a frutto una traccia ottenuta mesi prima?
I nostri si interrogano a lungo, e quando al mattino Draak-Mak-Syro convoca l'incontro più importante degli ultimi secoli dell'altopiano, la decisione è presa: Midnor.
Renaux viene convocato in rappresentanza del gruppo, sente Draak ribadire la volontà di partire in guerra con l'ex-nemico, i Wolfen, per sconfiggere i Divoratori. Tutti si uniscono al grande capo, tranne Renaux, che chiede il permesso per lui e i suoi amici di proseguire le indagini in un'altra direzione, se ciò è gradito e può rivelarsi utile. Ottenuto il benestare, Renaux viene avvicinato dal grande Enoch, che mette in guardia il giovane sciamano dalle minacce dei Signori delle Marionette, tremendi illusionisti, abili maghi dell'inganno, usano magie di tenebra e terra, nemici non troppo pericolosi quando i loro eserciti di marionette dormono, ma tremendi se lasciati liberi di evocare le loro truppe senza volontà propria in battaglia. L'uso del fuoco solitamente è molto efficace contro le marionette che, perlopiù, sono fatte di semplici materiali infiammabili. In fondo essi sono nani, benchè corrotti da secoli di esilio e dai poteri oscuri. L'esperto sciamano consiglia di seguire le indicazioni dei Prevosti di Uren, i chierici dei nani che più di chiunque altro conoscono il nemico.
Il gruppo di prepara alla partenza, ma Wynona non farà parte della spedizione: i nostri la trovano assieme alle altre fianne, intenta ad ascoltare le indicazioni sull'imminente battaglia esposte da Kashia, la capitana delle fianne.
Mentre i nostri salutano calorosamente Wynona, propria Kashia si avvicina e chiede due favori: il primo, che Renaux accetti di portare un grande e stupendo rubino alla capitale dei nani, scambiandolo per una spada a due mani degna del valore dei fabbri delle montagne, il secondo che il gruppo accetti di avere l'aiuto della giovane Krona, che non è ancora pronta per la guerra ma potrà fare esperienza con il gruppo, come Wynona fece a suo tempo.
Preparati e pronti a partire, con la nuova compagna al fianco, i nostri viaggiano senza problemi fino al regno dei nani, superano i primi avamposti e si assicurano che Baltorg sia alla capitale, dove giungono infine circa tre settimane dopo la loro partenza, sul finire dell'estate. Mentre Amdir si reca da Baltorg e ottiene un incontro con il Re dei Nani per esporre i motivi del viaggio del gruppo, gli altri si recano in cerca di Vegar, il miglior fabbro della capitale. Qui, Renaux commissiona la spada per Kashia, mentre Tyruss e Stik contrattano per nuove e potenti armi di foggia eccezionale e dotate di rune naniche. Vegar, chiamato Braccio d'Argento, mostra ai nostri armi eccezionali, gudadagnandosi ammirazione e una grande quantità di denaro.
Il mattino successivo, dopo essersi riposati in una locanda, i nostri si recano all'incontro con il Re Tankair, accompagnati da Baltorg. Il Re riceve i nostri nella sala reale, sospesa sul cuore di lava delle montagne, sorvegliata da decine di guardie pesantemente armate. Tankair è imponente ma si dimostra aperto al dialogo, sussulta solo nel sentire pronunciare il nome del loro mortale nemico di Midnor, durante il resoconto di Renaux. Egli impartisce ordini urlando in nanico alle guardie, che conducono al suo cospetto un grosso baule, dal quale il Re estrae artefatti recuperati a emissari del Dottore, siringhe, sfere esplosive, simboli e il vangelo, del tutto simili a quelli recuperati nel corso del tempo dai nostri. I nani hanno recuperato quegli oggetti al nord, lottando contro i goblin.
Ora tutto si spiega, la trama che si intravedeva nell'oscurità viene rivelata: il Dottore ha reso ancor più audaci i goblin, per tenere impegnati i nani al nord e liberare il potere di Midnor contro l'altopiano e, chissà, contro tutti i popoli liberi nell'imminente guerra.
Il Re tuttavia non riesce a spiegarsi come i Signori delle Marionette siano sfuggiti al controllo: il passo non è stato valicato, non esistono altre strade, come hanno fatto? Fra le altre cose, il Re dice ai nostri che sono ormai otto mesi che non riceve notizie dall'Imperatore (di cui ha assai poca stima), ed infine accetta che i nostri si rechino alle fortezze nei pressi della valle di Midnor, per continuare ad indagare.
Il gruppo prende congedo, e non appena le armi commissionate saranno pronte, ripartità alla volta delle terre di un nuovo e mortale nemico.