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diario:ep18giugno13

Per i nostri eroi, e in particolare per Stik e Tyruss, l'attesa è febbrile, ma questa volta non si tratta di una nuova avventura o di un incontro importante, bensì del momento in cui finalmente il lavoro di Vegar Braccio d'Argento sarà completato. Nel frattempo, Amdir e Renaux vanno in cerca di oggetti magici in grado di aumentare il proprio potere: l'elfo si fa creare un anello con simbolo di drago, lo sciamano una collana con la testa d'aquila. Oltre all'equipaggiamento, i nostri prestano attenzione alle notizie sui Signori delle Marionette, che ottengono leggendo e parlando con i prevosti di Uren della città. Fra le varie domande, i nostri scoprono che le marionette più forti non si spegnono quando muore il creatore, e che i Signori vivono - o per meglio dire NON vivono - nelle profondità delle montagne, che si sa poco sui loro insediamenti, che si parla di un Gran Signore delle Marionette con strane sembianze di molte creature, che usano magia di tenebra che può essere assorbita dai cristalli, che il maestro può non essere vicino alle marionette evocate, che le illusioni ingannano da 1 a 5 sensi, e quindi le migliori sono difficilissime da scoprire, che hanno un pessimo rapporto con la luce del sole e che cavalcano le loro stesse marionette per spostarsi.
Passati i due giorni, l'attesa giunge al termine: Stik e Tyruss ricevono le loro armi di fattura meravigliosa ornate da una runa maggiore e due minori, dotate di straordinari poteri. Vegar ha terminato anche lo splendido spadone per Kashia, i nostri lo lasciano al fabbro in custodia, fiduciosi di recuperarlo al loro ritorno in città.
Infine, dopo un ultimo colloquio con Baltorg, i nostri partono alla volta di Ka-li-nar, la fortezza di Kael l'Irascibile. Dopo quattro giorni sotto la neve e un ultimo più tranquillo, il gruppo arriva alla fortezza, mentre Kael è impegnato nell'addestramento di nuove reclute. L'irascibile non ha certo migliorato il suo carattere, ma risconose i nostri e li accoglie fornendo loro cibo, riparo e informazioni.
Purtroppo, nulla di utile per le ricerche del nemico e del modo in cui esso ha lasciato Midnor per arrivare sull'altopiano. Solo, Kael dice che un gruppo di barbari che commerciavano diverse merci come i denti di tigre sono giunti a giugno in quella fortezza, ma la cosa non è poi strana. I nostri parlano anche con Azaghal, il gran sacerdote di Uren, che fa loro il nome di Hendel, un prevosto di stanza al passo del Fuoco Nero, uno dei passi più facili per entrare a Midnor, strettamente sorvegliato.
I nostri partono proprio alla volta di quel passo, affrontando i disagi del viaggio, per tre duri giorni di montagna, sotto la neve e il freddo. Gli incantesimi di calore di Renaux, una pira di legna e una baita predisposte dai nani rendono meno disagevole il tragitto. Il gruppo scorge anche una tigre bianca, a poche centinaia di metri su un picco, ma nessuno si sente in vena di uno scontro con tale superbo animale.
All'arrivo al passo del Fuoco Nero, i nostri intravedono finalmente Midnor, più che altro scontrandosi contro una cortina di spesso fumo in lontananza. La fortezza è ben protetta, armata di molti cannoni, il capitano Gilzur è un tipo tosto con molti anelli nella barba, dice di essere più impegnato a combattere che a fare congetture sul nemico, e che da Midnor attaccano ogni manciata di ore, ininterrottamente.\
Il capitano dice che non vi sono passaggi sotterranei conosciuti, e che quell'estate sono giunti cacciatori barbari da quelle parti, ma niente di sospetto. Dice anche che il percorso verso il passo dello stambecco, una via d'accesso a Midnor assai impervia, è molto duro, e sul percorso vi sono diverse creature pericolose.
Renaux va in cerca di Hendel, il prevosto di Uren, mentre Amdir presta servizio in infermeria. Il prevosto è intento a provare una strana sostanza, Renaux lo interroga ma non scopre nulla di utile, solo che la polvere messa a punto dal giovane prevosto si anima e si sparge nell'aria al solo avvicinarsi della magia, fornendo un valido segnale di allarme contro le illusioni del nemico. Renaux si fa consegnare un po' di quella polvere.
Il gruppo è giunto ad un passo da Midnor, ma la coltre di nebbia che cela quel territorio ai loro occhi pare anche difendere le manovre del nemico dai loro ragionamenti: come hanno lasciato la valle tenebrosa? Tutto quel viaggio è stato fatica sprecata? Cosa attende i nostri eroi sulle sommità delle montagne, fra neve e gelo?

diario/ep18giugno13.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)