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diario:ep1gennaio13

I nostri eroi prendono congedo dal villaggio, dopo aver salutato e ringraziato Silver, a cui Stik deve quasi certamente la vita.
Una staffetta è partita per portare le ultime notizie alla baronessa Laura, il gruppo prende la strada di Icquor, null'altro li trattiene in paese. Lungo la strada, l'attento segugio Stik, ormai ristabilito, nota diverse tracce di cavalli che lasciano la via e si addentrano nei boschi, tuttavia è stagione di caccia, nulla può far sospettare qualche movimento del nemico.
Il gruppo decide di rinunciare all'esplorazione della palude: l'esplosione ha distrutto le rovine e qualunque altro indizio rimasto. Probabilmente, i nostri eroi avrebbero potuto essere più cauti, ma la preoccupazione per le condizioni di Stik e l'odio verso il nemico avevano avuto il sopravvento.
Il viaggio è piacevole e senza intoppi, il gruppo entra nelle terre della nuova Baronia, i campi sono coltivati, ben tenuti, irrigati e vi è molta gente per strada e al lavoro. La strada è sorvegliata da posti di guardia, presso uno dei quali il gruppo pernotta. Il giorno successivo, finalmente l'arrivo a Icquor.
La città è un guazzabuglio, gente che va e che viene, vie strette molto trafficate, stradine anguste che quasi non si percorrono a cavallo. I nostri lasciano i cavalli presso uno stallaggio, poi cominciano ad esplorare la città, comprando alcuni oggetti, parlottando con erborista e barbiere. Sembra che la fabbrica di pergamene, che i nostri trovano infine avvicinandosi alla torre del palazzo del barone che spunta al di sopra di ogni altro edificio, sia una delle principali attività cittadine. Essa tuttavia è monopolio del barone, che tiene per sè il controllo di questo affare, cosa che desta disappunto fra i mercanti, la cui gilda controlla il resto dei commerci. Stik tenta di farsi passare per mercante e di accedere al magazzino adiacente alla fabbrica per avere informazioni, tuttavia gli impiegati sono molto impegnati, la visita è rimandata.
Giunti al palazzo, i nostri vengono subito ricevuti dal barone, dopo essersi presentati con le patenti della baronessa Laura. Il barone Ian è un uomo corpulento, che mette molto più dei suoi 45-50 anni. Si mostra subito preoccupato al racconto dei nostri eroi, non tenta minimamente di negare la possibilità che i suoi territori siano infiltrati dal nemico, ed anzi subito volge il suo risentimento a “traditori” non meglio specificati, e quasi si rammarica che le leggi del Re impediscano di ripulire i quartieri turbolenti della sua città. Egli è in lotta con i mercanti, e non ne fa mistero ai nostri eroi. A suo dire, non vi sono nascondgli plausibili lontano dalla città per il nemico, se non i boschi a nord. Il resto è tutto terreno fertile e coltivato. Quanto ai mostri con occhi rossi, rimanda ad antiche leggende di mannari, ben conosciuti dai nostri barbari. Nessun accenno a miniere di zolfo o di altra natura. Il barone è propenso a sostenere il gruppo nelle sue indagini, così affida al giovane Nicolas, un orfano adottato dal cuoco di corte, il compito di accompagnare e guidare i nostri eroi a palazzo e in città. La prima visita è per il medico di corte, Frederik, che svela il nome del misterioso veleno che è quasi costato la vita a Stik, il “morso del cobra”, sostanza che gli alchimisti spesso forniscono ai negromanti che ne fanno uso in battaglia. Non esiste un antidoto, se non la foglia del re che può rallentarne gli effetti. Il medico sembra capace e in gamba, ma non fornisce altri indizi utili.
La visita all'archivio di palazzo fornisce i nomi di alcuni abitanti dell'impero da poco giunti in città, e di alcuni nuovi assunti nel commercio della pergamena.
I nostri pranzano in città, fanno visita alla fabbrica di pergamene e scoprono il nome e altre informazioni (compra regolarmente pergamene da anni, ad intervalli abbastanza regolari di 4-5 volte l'anno) riguardo il mercante gobbo che era stato a suo dire assalito dai mostri dagli occhi rossi e che aveva condotto i nostri sulla pista della palude, seppur indirettamente. Infine, il gruppo visita il mago di palazzo, Jacques, 50 anni, a detta di Nicolas non molto potente, tuttavia egli con una divinazione fornisce un curioso indizio ai nostri: “il nemico striscia dentro le mura, si muove più vicino ma dove è sempre stato. Guardati dal soldo che gira, dal bel vestito che la gente ammira.”
Tante sono le congetture, anche perchè i nostri vengono a conoscenza di altre dicerie, sul conto di Jean, rispettabile mercante, e della figlia Sofia, che voci dicono molto legata al primogenito del barone. Anche Gerard, il capo della gilda dei mercanti, imbattuto da 4 anni alle elezioni, desta qualche pensiero agli eroi.
La visita alla gilda pare un buco nell'acqua, infatti gli acquisti in città non sono regolati e controllati, il gobbo rimane un mistero. Le vendite invece sono controllate dalla gilda, tuttavia i traffici di pergamene sono esclusiva del barone. Il gruppo si arrovella, i nostri non hanno un indizio chiaro su come procedere, la notte forse porterà consiglio e aiuterà a sbrogliare l'intricata matassa…

diario/ep1gennaio13.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)