Il Disegno del Dottore ha lasciato inquietanti cicatrici nel Regno del Leone: la città di Icquor è ridotta in macerie, faticosamente gli abitanti cominciano le opere di valutazione per portare avanti quella che pare sarà una lunga ricostruzione.
I nostri eroi attendono, con la baronessa e Sofia, l'arrivo dell'erede della Baronia, il giovane Mark, che fa parte del corteo a seguito del Re Immortale Valdenar, il cui arrivo è previsto ormai a giorni.
Finalmente, dopo essere stati annunciati tempo prima dagli araldi, la lunga carovana di migliaia e migliaia di persone, fra cavalieri e carri, giunge all'accampamento nei pressi di Icquor. I nostri rimangono sbalorditi dallo spettacolo, e ancora di più dalla visione di Valdenar e dei potenti oggetti magici che lo rivestono da capo a piedi. Il Re convoca immediatamente i suoi baroni per un consiglio di emergenza, nel mentre l'accampamento viene turbato dall'avvistamento di un grande drago blu. Avvertito telepaticamente, Amdir tranquillizza tutti: il drago è amico, sono gli emissari degli elfi giunti per il consiglio. I cavalieri del drago blu dei cieli sono due: Galian, un potente mago, che subito si unisce al consiglio dei baroni, e Len, una guerriera elfa che invece si unisce al gruppo, rispondendo agli interrogativi dei nostri eroi.
A quanto pare, i territori degli elfi sono al sicuro, gli alchimisti non hanno all'apparenza tentato alcunchè, mentre non-morti ed elfi scuri sono sempre minacciosi. L'Impero tace, non vi sono novità in merito, anche l'opera del misterioso Q non sembra aver dato segnali, i saggi degli elfi non hanno indicazioni per i nostri eroi. Al nord, sull'altopiano e nei regni dei nani, pare che la situazione sia piuttosto normale, anche se le abitudini nomadi dei barbari rendono difficile avere situazioni aggiornate.
Dopo un lungo colloquio, i nostri vengono convocati con Len al cospetto del Re Valdenar. Questi accoglie con molto rispetto e stima il gruppo, al suo fianco vi sono Laura, che ha parlato bene dei nostri, e Dragan, il barone molto stimato dalla Leonessa: essi paiono essere in ottimi rapporti di stima e amicizia con il giovane Re, che dimostra neppure trent'anni, di bell'aspetto e atletico. Il Re chiede ai nostri se se la sentono di continuare ad aiutare lui e il suo Regno in quel momento difficile, dice che molte precauzioni e contromisure verranno prese contro il Dottore e i suoi seguaci, ma che l'abilità dimostrata dal gruppo, e soprattutto la loro possibilità di viaggiare senza badare ai confini e senza adeguarsi a determinati vincoli, possono essere molto utili. I nostri offrono il proprio aiuto, e il Re dice di fidarsi del loro istinto, che dovranno essere loro come segugi a scegliere la pista del nemico.
Dopo un lungo colloquio e varie elucubrazioni, i nostri si trovano dinanzi tre possibilità: recarsi a ovest, verso il regno di Acheron e la fortezza del passo Kaiber, per controllare i legami fra alchimisti e non-morti (ma Dragan pare dubbioso che essi possano muoversi con successo in un tale ambiente e scoprire eventuali tradimenti o complotti); andare verso le terre dell'Impero, sfruttando la pista che conduceva alla capitale Arcavia, dove alla locanda Riposo del Templare i nostri conoscono il rituale per avvicinare i contatti del Dottore; andare a nord, verso Cadwallon, la città libera, covo della feccia dell'intero continente, e meta plausibile per il Dottore e i suoi emissari.
Infine, Renaux interrogando i suoi antenati pare convinto che a Cadwallon il gruppo possa incontrare tracce dell'opera del Dottore, così i nostri si decidono a partire per il Nord. Avvertiti i nobili e il Re, i nostri salgono su un carro e partono, fingendo di recarsi a est per poi deviare a nord e giungere a Cadwallon diversi giorni dopo. In città, essi sanno che troveranno un ambiente ostile, non vi sono autorità riconosciute, nè alleati del Re o della Baronessa. A quanto pare non vi è un governo, semplicemente vige la legge del più forte, gli omicidi sono all'ordine del giorno, una parola di troppo può essere fatale per i nostri.
La città infine si apre davanti ai nostri al termine di una stretta e sinistra gola: l'aspetto è lugubre, l'architettura è inquietante e tenebrosa, archi a punta, finestre piccole, mura fatiscenti. Essa è costruita fra isolotti e canali, ed è percorsa da artisti di strada, mendicanti, essere mutanti, uomini deformi, prostitute e perdigiorno, ogni genere di sozzura e degrado. I nostri hanno deciso di adeguarsi all'ambiente: Stik viaggia bendato per le ustioni, ma è il più a suo agio in città, Wynona ha tentato di sembrare più una donna di facili costumi che una guerriera, e Tyruss deve difenderla spesso dalla lusinghe degli uomini della città libera. Renaux si finge un ciarlatano indovino, e tratta in malo modo il povero Amdir, che mascherato e ingobbito cerca di farsi passare per un muto mendicante straccione, dato l'astio che chiunque lì nutrirebbe nei confronti di un elfo.
I nostri si accorgono subito dei prezzi molto alti in città, trovano uno stallaggio e un alloggio, poi cominciano a guardarsi attorno: Stik si reca al porto, ma non trova nessuna traccia utile; Tyruss cerca di vendere due rotoli di pergamena, ottiene qualche moneta d'oro ma nessun indizio. Renaux e Amdir raccolgono qualche spicciolo divinando ed elemosinando, mentre Wynona rimane al sicuro in stanza. Niente di fatto, la prima giornata in città volge al termine e i nostri appaiono bloccati: Cadwallon è un ambiente molto ostico, essi sono stati ripetutamente messi in guardia dal Re, dalla baronessa, da Dragan e da Len, tutti hanno detto loro che avrebbero rischiato la vita in quel luogo.
E' stata la scelta giusta per i nostri? Riusciranno a trovare qualche traccia utile per scovare gli sgherri del Dottore? Il Disegno è in azione anche in quel luogo dimenticato dagli dei?