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diario:ep8marzo13

I nostri eroi fuggono nella notte, Krang è stato liberato e ha raccontato la sua storia, tornare a Cadwallon sarebbe un rischio troppo grande, così decidono di cominciare il viaggio di ritorno, dato che Krang vuole anche presentarsi al cospetto del suo barone.
I nostri tornano a Icquor, dopo qualche acquisto fatto nei villaggi del Regno durante il tragitto.
Nella città del defunto barone Ian, la ricostruzione procede febbrilmente, il Re si trova ancora nell'accampamento, con la baronessa Laura. I nostri riferiscono l'esito della missione e presentano Krang. Il Re è ancora in attesa di un responso dal consiglio dei maghi, non vi sono altre novità di rilievo. I nostri chiedono informazioni su Maximilian, l'eretico conosciuto a Cadwallon, e sorprendentemente Valdenar conosce per sommi capi la storia dell'uomo, fuggito dall'Impero per sfuggire al rogo con false accuse, quando in realtà la sua unica colpa è stata quella di giacere con la donna sbagliata.
Interrogato sui non-morti, Valdenar spiega che l'acqua benedetta può essere utile per ferire quelli dei primi piani, mentre con quelli dei piani superiori non fa molti danni ma può essere utile per rivelare la loro identità. Oggetti che rivelino i non-morti anche a distanza sono rari e preziosi, e il Re non se la sente di fornirli ai nostri. Viene pronunciato per la prima volta il nome di Asura di Sarlath, colui che comanda i non-morti ad Acheron.
Amdir e Renaux vanno in cerca di Sofia, dalla quale apprendono che il nuovo barone Mark non si è fatto vivo con lei, per ora se la sta cavando ma più grazie alla presenza del Re che altro. Sofia racconta anche che nel regno c'è penuria di pergamene, i nostri chiedono in giro ma a quanto pare non vi è un'importazione consistente dall'estero che possa essere collegata al danno arrecato alla fabbrica di pergamene.
All'accampamento, Tyruss sfida coraggiosamente Krang, che però lo getta facilmente a terra: il possente barbaro deve ancora imparare molto. Rifocillato e dovendo far passare qualche giorno in attesa del responso dei maghi, il gruppo parte verso sud, portando con sè uno scrigno e una lettera affidati dal Re, da portare alla capitale. Qui giunti, i nostri scoprono con curiosità la città più grande del continente, altissime mura su due livelli, torri svettanti fra cui la torre del palazzo, alta più di cento metri. I nostri consegnano lo scrigno a Guillame, capitano della guardia reale, e trascorrono una piacevole serata allo Scudo di Drago. Offertisi di fare da messaggeri, i nostri ricevono un'altra lettera e un altro scrigno, da consegnare a Dragan a Daneran.
Partiti, i nostri percorrono strade che via via vanno facendosi più piccole e insidiose, fino a salire verso l'altopiano, al culmine del quale, su un'altura, sorge la città di Daneran.
Prima di raggiungere la città, i nostri trascorrono la notte in un villaggio, guidati da Krang che è nato da quelle parti. Arrivati al cospetto di Dragan, i nostri raccontano la propria storia e Krang può riferire la sua al suo barone. Parlando con Dragan, i nostri scoprono che l'altopiano ha alcuni prodotti tipici, come le spezie (zafferano) e il vino, che a Kaiber vi sono i soliti movimenti ma niente di nuovo o di strano, e che Stanislao è stato diverse volte in città, come legittimo mercante, e sta ora per essere messo al bando su ordine del Re Valdenar.
In città il capo dei mercanti è un certo Simon, un vecchio di circa 70 anni, che i nostri incontrano alla sede della gilda dei mercanti. Simon sembra stupito quando i nostri raccontano ciò che sanno di Stanislao, che infatti in città si è sempre presentato come un mercante dell'Impero, residente a Denda-Cartho, con documenti in regola (presumibilmente falsi?), per comprare vino, da vari fornitori e in vari periodi del passato. Egli ha sempre alloggiato all'Ala dell'Aquila, ma interrogato il portiere della locanda, i nostri scoprono che Stanislao non ha mai incontrato nessuno in particolare. Unici particolari, veniva con diversi servitori (che si muovevano poi liberamente), una carrozza chiusa, non amava il freddo, era pignolo e rompiscatole con il personale della locanda, e soprattutto un giorno aveva aspramente rimproverato un servitore per aver lasciato sul tavolo incustodito un libro in particolare.
Tornati da Dragan, i nostri riferiscono quanto hanno scoperto, dopo aver assistito allo scontro fra il barone e Krang, che viene sconfitto ma dimostra di essere pronto a tornare in servizio. Tyruss decide di affrontare il barone Dragan, rimediando una figura anche peggiore di quella con Krang, perdendo la spada al primo assalto dell'esperto barone di Daneran.
I nostri si interrogano sul da farsi: Stanislao è effettivamente un collaboratore del Dottore, che con la copertura del mercante viaggia dall'Impero a Kaiber a Cadwallon, indisturbato? Il libro che egli temeva fosse scorto era forse il vangelo del Dottore? Ed egli è ancora a Cadwallon, pronto ad accogliere il ritorno dei nostri? E quale sarà l'esito dell'interminabile concilio dei maghi?

diario/ep8marzo13.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)