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personaggi:erik

Intro

“V…v…v..”
“Che cosa, giovanotto? Non capisco”
L'uomo vestito di grigio ti guarda. I suoi occhi non mostrano la pietà che invece falsamente esprime il tono della sua voce. vorresti dirgli che ti hanno provocato. Che non c'entri niente. Ma non riesci a sottrarti a quello sguardo.
“V…v..vo..”
“Giovanotto, io ho molta pazienza, ma tu la stai esaurendo. Hai qualcosa da dire o preferisci passare qualche giorno in cella?”
“Vo…vo…”
L'uomo vestito di grigio annuisce, sembra quasi dispiaciuto per te. Sai che finge, non gli importa nulla di sbatterti in una stanza buia a far compagnia ai topi. Sta recitando. Il peggio è che non puoi farci nulla. Onestamente, non potresti farci nulla neanche se quella corda invisibile attorcigliata attorno alla tua lingua svanisse.
“Portatelo dentro. Due settimane per rissa, due settimane per resistenza all'arresto”
“Sì, eminenza”

Tre settimane nelle prigioni imperiali. Non è certo questa la Altdorf che immaginavi. Hai più volte ripercorso il giorno in cui hai varcato le mura della più grande città del mondo. Lo stupore nel vedere tutta quella gente insieme, il vociare confuso, i mercati dove si compra e si vende di tutto. I braccianti coi cesti sulle spalle. Uomini eleganti in cerca di lavoranti. Donne svestite che offrono compagnia. E locande, edifici alti, templi di pietra. La capitale è decisamente di più di quello che ti aspettavi.
Finisci la giornata in una locanda. Bevi e mangi a poco prezzo: birra discreta, non è come l'idromele di Norsca, ma è accettabile. Non ti ricordi come, ma mentre un menestrello suonava una bella canzone, ti spintonano addosso a un gigante biondo. Poi sono solo pugni e calci finché degli uomini in divisa non arrivano a sedare gli animi. Sarà per il tuo aspetto, finisci in guardina. E pensare che sei partito con l'idea molto semplice di allontanarti dal gelo di Norsca per trovare da vivere nel civilizzato Impero.
Stai rimuginando su questi pensieri quando la porta della cella si apre. Ci sono due uomini.Ti guardano. Il più giovane, con una tunica su cui campeggia il martello di Sigmar, guarda l'altro, un tipo sui quaranta, dalle spalle larghe, con una cicatrice sulla guancia destra, i capelli mossi castani striati di grigio. Sulla sua giacca campeggia gelido il simbolo della congrega dei cacciatori di streghe. L'elsa della sua spada è un vero e proprio capolavoro.
Allo sguardo del più giovane, risponde annuendo col capo. Si allontanano. Un soldato della milizia entra e ti dice che è ora di uscire.

personaggi/erik.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)