Strumenti Utente

Strumenti Sito


personaggi:reinhardt

Questa è una vecchia versione del documento!


Reinhardt Wilhelm

Siedi Ulfgar, raccontami, cosa è successo davvero quel giorno? Sai che non sono mai stato uno da tante parole, gran maestro, ho visto un segno, il padre mi ha parlato, ma non come fa di solito, questa volta mi ha colpito nello spirito. Era un semplice ragazzo da salvare, che si avventurava sulle montagne ad est di Middenheim.

8 anni prima: Eravamo in pattuglia da quelle parti perché erano stati avvistati degli orchi, e li trovammo, non fu difficile. Feci segno ai miei di controllare la zona, quando ad un tratto, delle voci. Quella deplorevole lingua parlata dagli orchi è inconfondibile, stavo già per ordinare la carica, ma… “Andate via da queste montagne, non vi appartengono!” Arrivai in tempo per vedere la lama di un orco nero colpire un ragazzo indifeso, con un fendente che tagliò di netto dalla fronte allo zigomo, passando attraverso l’occhio. Provai una rabbia in corpo come mai prima, e mi lanciai alla carica degli orchi, i miei ragazzi non ci misero molto ad arrivare, e per gli orchi ovviamente non ci fu scampo. “Come ti chiami, ragazzo, cosa ci fai su queste montagne da solo?” gli chiesi mentre Emil si prendeva cura della sua ferita. Mi risposi da solo, almeno in parte, guardandomi intorno capii che era lì solo per giocare, una finta lancia, un manichino attrezzato per giocare alla giostra. “Mi…mi chiamo Reinhardt”, disse con la voce che ancora tremava. Nascosi il ragazzo in una piccola grotta lì vicino, poco dopo Karl arrivò con notizie terribili, gli orchi ci avevano sentiti e stavano per accerchiarci. Sguainai il martello, ed incoraggiai i ragazzi, ognuno di noi valeva almeno 10 di loro, e noi dalla nostra avevamo la forza di Ulric. La battaglia infuriava, gli orchi cadevano come mosche, ma purtroppo i templari, pur combattendo con la ferocia del lupo, cadevano anche loro sotto i pesanti colpi della moltitudine di orchi. Eravamo rimasti in 4, ma anche i nemici non se la passavano bene quando ad un tratto, 3 quadrelli di balestra… Non mi fu subito chiaro quello che vidi, o meglio, che non vidi, ero confuso, i miei ragazzi che volevano proteggermi ad ogni costo, anche se sapevamo benissimo che non ci avrebbero messo molto a ricaricare le loro armi da codardi… ma è proprio in quei momenti che Ulric ti fa capire che è e sarà sempre presente per i suoi figli… 3 colpi fortissimi, 3 tonfi, chi sta uccidendo gli orchi? Da dietro le rocce spuntò una figura, con in mano il martello di uno dei miei fratelli caduti… la benda sull’occhio sinistro stracciata, e l’occhio che brillava di una luce azzura molto intensa. I pochi orchi rimasti fuggirono davanti a questa scena. “Questo le appartiene, Padre…” disse il ragazzo cadendo privo di forze.

Oggi: “Ed oggi è il suo giorno, sono già passati 8 anni da quando l’ho preso sotto la mia ala”. Si sente bussare alla porta… “Gran Maestro, sono tornati!”. “Ahah!! Visto Ulfgar, non c’è da temere, i nostri ragazzi sono guidati dalla mano di Ulric” disse Konradsson preparandosi ad investire i nuovi templari.

Nel mentre alle porte di Middenheim, i 3 ragazzi tornano dopo aver superato alla perfezione la prova che il Padre aveva riservato loro. Tra questi, il giovane Reinhardt, fiero di sfoggiare la pelle appena presa del lupo bianco dopo una dura lotta, e l’occhio che, in tempi non sospetti, Ulric gli donò, facendo capire a tutti, compreso al suo maestro Ulfgar, che non fu un errore, guidare il ragazzo che ai tempi gli salvò la vita, verso la via della luce, sotto la guida della mano ferma di Ulric.

L’occhio di Ulric

personaggi/reinhardt.1526424424.txt.gz · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)