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Storia

La storia degli Elfi Cynwäll cominciò ai tempi della Serrèlis, la guerra fratricida che oppose Elhan e Silmaè per la conquista del trono di Quithayran. In effetti questi gemelli nacquero dall’unione di un Elfo e di una Fata, entrambi provenienti dalla famiglia reale e da famiglie molto vicine al trono ancora unito di quel popolo. Ma se Elhan e Silmaè erano gemelli per sangue, non lo erano per i doni che avevano ricevuto e le loro differenze si accentuarono per tutta la durata della loro infanzia.

Elhan nacque gracile, ma immortale come sua madre. Fu educato da suo padre e crebbe presso alcuni mortali. La sua grande saggezza lo rese molto popolare tra i sudditi di Quithayran. Silmaè era invece dotato di una forte costituzione e d’un carisma fuori dal comune, come suo padre. Purtroppo, era condannato alla mortalità se si fosse allontanato troppo a lungo dalla Foresta di Smeraldo. Fu dunque educato da sua madre e le sue innegabili qualità incantarono le Fate.

Quando venne il momento di incoronare un nuovo re, Elhan era così vicino ai mortali che gli Elfi d’Aarklash non volevano nessun’altro se non questo principe così saggio e tollerante per guidarli. Le Fate gli preferivano il fiammeggiante Silmaè senz’ombra di dubbio. Gli intrighi dei loro rispettivi sostenitori degenerarono in conflitto armato. Nessuno prestò orecchio al desiderio di riconciliazione dei due principi e le conseguenze furono drammatiche per il regno di Quithayran… Dopo aver incontrato suo fratello in segreto, Elhan abdicò in favore di Silmaè. Non voleva vedere gli Elfi e le Fate uccidersi tra loro inutilmente. Non volendo però vivere all’ombra di suo fratello, condannò se stesso al Cynwe, all’esilio. I suoi più fedeli servitori lo seguirono quando lasciò Quithayran per andare ad insediarsi nella foresta d’Allyvie, dominio dei draghi di Lanever. Divennero gli Elfi Cynwäll, gli Elfi esiliati, ed Elhan divenne la loro Guida. Elhan scoprì strane rovine tra i monti di Lanever. Malgrado il suo immenso sapere, non riuscì a riconoscere l’origine del popolo che aveva edificato quei singolari templi e quelle costruzioni fortificate. I Cynwäll strinsero solidi rapporti con i draghi che vivevano in quei luoghi. Furono perciò questi ultimi a rivelare ai Cynwäll l’esistenza di Laroq, una fortezza abbandonata sulla sommità della più alta montagna di Lanever ed accessibile unicamente a dorso di drago. Questa divenne il cuore della nazione Cynwäll. Gli Elfi di Elhan prosperarono lentamente, nascosti allo sguardo degli altri popoli dalle loro abitudini solitarie ed introspettive. I secoli trascorsero…

I Cynwäll si risvegliarono ai tempi della Battaglia di Kaiber. Aarklash scoprì allora che gli Elfi esiliati avevano domato il potere di artefatti inimmaginabili e stretto patti di saggezza con i draghi delle cime. L’Età delle Tenebre ha forzato i Cynwäll ad infrangere la loro tradizione di neutralità e ad intervenire per la salvaguardia d’Aarklash. La loro nobiltà di carattere e le loro facoltà intellettuali fanno facilmente scordare che per molto tempo i discepoli di Elhan figurarono come Elfi caduti in disgrazia. Malgrado la loro scarsa popolazione, i Cynwäll sono per tutti il simbolo della saggezza d’Elhan e della potenza dei draghi. Ciascuna delle loro apparizioni sui campi di battaglia apporta valore e coraggio ai guerrieri della Luce.

Ciononostante i Draghi sembrano tormentati da un progetto inconfessabile. Portano infallibilmente la forza delle loro lance e l’ampiezza delle loro conoscenze quando se ne fa sentire il bisogno, eppure la loro civiltà sembra assottigliarsi. I Cynwäll si allontanano ogni giorno un po’ di più dal mondo che hanno giurato di proteggere, per una ragione che essi soltanto conoscono. I loro sguardi si fanno scuri senza che i loro incrollabili alleati Leoni e Grifoni possano offrire un po’ di conforto.

L'anima dei Draghi

I Cynwäll sono senza alcun dubbio uno dei popoli più enigmatici di Aarklash. La loro cultura fondata sulla filosofia e sulla pienezza spirituale fa di loro individui equilibrati e, purtroppo, spesso tristi. Ci vuole molto per scuotere la loro apparente serenità. Purchè gli si lasci un po’ di tempo per meditare prima di una battaglia, un Cynwäll può dare prova di incrollabile risolutezza e nessun demone delle profondità può farlo indietreggiare…

I Draghi non onorano alcun dio. Alcuni tra loro cercano però di raggiungere la Noesis, la Verità, una specie di apoteosi essenziale che non può essere ottenuta se non con il dominio totale delle proprie sensazioni e la comunione con tutte le forze dell’universo. I templi che Elhan e i suoi scoprirono al loro arrivo a Lanever servono oggi ai Fratelli Equanimi che insegnano i precetti di Noesis a tutti coloro che lo desiderano, anche se provengono da altri popoli. La Noesis è un ideale che pochi individui riescono a raggiungere: quelli che ci sono riusciti sono chiamati Noesall, o Noesiani. Si crede che alcuni Noesiani non possano morire se non quando lo desiderano, come le Fate della loro antica patria Quithayran… Il primo Noesiano fu Akaris, semplice servo di Elhan. Dietro richiesta di questi, il servo divenne precettore ed iniziò il suo antico maestro alla felicità della Noesis. Sfortunatamente, Akaris morì di morte violenta prima di aver potuto scrivere gli ultimi capitoli dei proprio Insegnamenti. Elhan, divenuto Noesiano a sua volta, regnò ancora qualche anno su Lanever prima di sparire misteriosamente subito prima della caduta di Scaelin, figlia di suo fratello Silmaè. Poco tempo dopo comparvero i primi elfi Akkyshan… La tradizione esige che ogni aspirante Noesiano scriva lui stesso, nel più grande segreto, i capitoli mancanti dell’Insegnamento di Akaris. Coloro che giungono così all’elevazione dell’anima devono distruggere la loro opera, cosicché gli altri debbano continuare la loro… o ricominciarla. Le Fratellanze Equanimi raggruppano anche comunità di individui che controbilanciano la solitudine della loro ricerca spirituale con la vicinanza fisica dei loro simili.

La popolazione Cynwäll è piuttosto ristretta, anche se nessun estraneo può stimare le sue esatte dimensioni. Questa è raggruppata tra le montagne di Lanever e le foreste circostanti, attorno a costruzioni fortificate lasciate dai loro enigmatici predecessori. Anche se discendono dai Daikinee, i Cynwäll non soffrono della maledizione che fu lanciata ai loro cugini da Scaelin. Maschi e femmine hanno pressoché la stessa aspettativa di vita. Sfortunatamente, la natalità è a malapena sufficiente ad assicurare il rinnovamento e la crescita della nazione. In generale, l’unione con un individuo di un’altra specie non è considerata tabù, e i mezzelfi sono generalmente considerati in termini d’uguaglianza. Ma i Cynwäll restano disperatamente isolati… Anche se evitano di distruggere l’ambiente, i Draghi non hanno esitato di dissodare centinaia di ettari della foresta d’Allyvie per costruirvi splendide città. Hanno anche preso a modello i Nani scavando la terra e l’interno delle montagne per stabilirvi avamposti militari e piccole colonie agricole. Malgrado le apparenze, la città più celebre dei Cynwäll non è Laroq, ma Wide. La Città dei Saggi ospita in effetti una prestigiosa università che rivaleggia con quella di Kallienne. Contrariamente a quest’ultima, l’università di Wide non accetta chiunque possa pagare. Il livello d’insegnamento è ben più alto e i decani non accettano che gli allievi più brillanti e perseveranti. Alcuni professori sono anche molto famosi, come un tal Maestro Harmakhis il cui aspetto è piuttosto… inaspettato. Malgrado tutto, le biblioteche delle due università sono comparabili e l’eclettismo di Kallienne vale tanto quanto il rigori di Wide. Wide non è solo la sua università. Questa città ha il dono di nutrire i sogni dei suoi visitatori per molto tempo: questo è forse dovuto al fatto che essa è perpetuamente illuminata, anche la notte, da fontane luminose dai colori ipnotici. O forse il volo dei draghi al di sopra delle sue maestose torri che s’innalzano per numerosi piani? Sarà forse l’ebbrezza delle sue biblioteche labirintiche, dove è possibile discutere di filosofia ed aritmetica con Nani, Goblin e persino Syhar in esilio? Per quanto possa sembrare paradossale per un popolo “pacifista”, la vera capitale dei Cynwäll è una lugubre fortezza spazzata dalle intemperie. Laroq fu costruita in tempi immemorabili dal popolo che precedette i Cynwäll sulle terre di Lanever… e gli è sopravvissuta. Gli stessi draghi hanno sempre conosciuto questa fortezza che si posa sulla più alta cima di Lanever, ma la loro storia non contiene che ricordi confusi dei suoi primi abitanti. Le fortificazioni non ospitano generalmente che la Guida, i suoi parenti, i dignitari della nazione, qualche raro viaggiatore e l’Ordine della Cavalleria di Draghi. Le prime costruzioni recenti si trovano a varie centinaia di metri verso valle e ospitano la maggior parte delle strutture amministrative di Lanever. La popolazione di Laroq è soprattutto militare e ben pochi viaggiatori s’attardano nelle sue austere taverne.

Far ricorso alla forza?

Chi non conosce i Cynwäll potrebbe aspettarsi di vederli condurre una politica pacifista, basata sulla diplomazia e la ragione più che sull’uso della forza. Dopotutto, gli Elfi di Lanever dispongono non solo di draghi, ma anche di favolosi artefatti capaci di rovesciare il corso delle battaglie. Date queste premesse, sembrerebbero trovarsi in condizioni di forza in tutti i negoziati…

Non è così. I Draghi sono stati per molto tempo neutrali, conducendo un’esistenza ai margini delle civiltà vicine. Quando l’integrità della loro nazione è stata minacciata, l’aggressore è stato neutralizzato rapidamente e definitivamente. L’emergere dei popoli delle Tenebre li ha fatti uscire dal loro letargo contemplativo. La Battaglia di Kaiber segnò il ritorno dei Draghi, i cui interventi si fecero sempre più frequenti e brutali. Può darsi che questo dipenda da uno dei molteplici tentativi d’assassinio fomentati dalla Sorellanza d’Ashinan contro la loro Guida? Vedere i Cynwäll in combattimento fa rabbrividire. Se i Draghi sanno dar prova di compassione in tempi normali, diversamente succede dopo la meditazione rituale che precede ognuna delle loro battaglie. I guerrieri di Lanever eseguono i proprio ordini con l’infallibile determinazione necessaria e senza mai fallire. I loro volti restano impassibili qualunque cosa accada, sia che una creatura d’incubo si presenti ai loro occhi, sia che debbano abbattere uno ad uno i prigionieri che rifiutano di rispondere alle loro domande. Una tradizione viva tra i generali Cynwäll esige che diano una possibilità di resa ai loro avversari subito prima della battaglia. Coloro che li hanno già affrontati sanno che una tale opportunità non sarà più offerta dopo il segnale della prima carica, fino alla totale distruzione di una o dell’altra armata. Viste le condizioni, è meglio non attaccare i Cynwäll alla leggera… Allo stesso modo della Luce, le armate Cynwäll portano speranza e salvezza, ma al doloroso prezzo della redenzione e dell’intransigenza.

I Draghi di Lanever formano il terzo pilastro dell’Alleanza della Luce, con i Leoni d’Alahan ed i Grifoni d’Akkylanie. Una fratellanza sincera unisce questi tre popoli in tempo di pace quanto in tempo di guerra, da Cadwallon a Kaiber, da Wide a Bran-O-Kor. Gli scambi commerciali sono frequenti tra Kallienne, Arcavia e Laroq. Reggimenti misti, composti da soldati provenienti dai tre eserciti della Luce, portano continuamente battaglia ai quattro angoli di Aarklash. Malgrado tutto, ciascun popolo desidera mantenere la propria identità e la rivalità che oppone i loro servizi d’informazione è diventata leggendaria…

Il dilemma del saggio

In omaggio ad Elhan, il capo supremo di tutta la nazione Cynwäll viene chiamato Guida. Esneh fu uno dei più grandi Cavalieri del Drago, poi uno dei più grandi Equanimi, prima di essere eletto quarta Guida dei Cynwäll dall’assemblea dei suoi pari. Come i suoi predecessori, Esneh ha la responsabilità di salvaguardare l’immenso sapere dei Cynwäll e passa la maggior parte del suo tempo tra la fortezza di Laroq e la leggendaria università di Wide. Ma il suo ruolo va molto più in là, poiché ora dovrà dare tutto il suo sostegno alla guerra che l’Alleanza della Luce porterà alle forze delle Tenebre. Senza dubbio le sue conoscenze dell’arte della guerra e la sua vicinanza alla Noesis non sono state estranee alla sua elezione… Esneh dovrà possedere la saggezza di Elhan, se vorrà trovare una soluzione al crudele dilemma che la sua nazione deve affrontare. Egli sa che in fondo ai templi di Lanever dormono segreti che, se fossero rivelati, segnerebbero una svolta decisiva nella guerra contro il Principio Oscuro. Il più insignificante di questi segreti fu un tempo dato ai Grifoni perché potessero proteggere se stessi ed i loro fratelli. Essi trasformarono questo mezzo di difesa in strumento di dominio… Può un saggio donare tali strumenti di distruzione ad un continente in preda alla follia?

“Un’arma non è che uno strumento di malaugurio, poiché diventa un’estensione della volontà di dominio dell’individuo che la manipola.” - Elhan, prima Guida dei Cynwäll -

razze/cynwall.txt · Ultima modifica: 2021/02/19 21:41 (modifica esterna)